Venti furti compiuti ai bancomat e ad uffici postali usando il gas, altri a negozi, aree di servizio, e altrettanti sotto la lente degli investigatori: si è conclusa l’operazione Cash point dei carabinieri della Compagnia di Osimo che hanno sgominato una banda composta da 11 persone. I primi arresti erano arrivati a settembre dello scorso anno (leggi l’articolo), ora i carabinieri hanno un quadro completo delle azioni criminali della banda che agiva nel Maceratese, oltre che nell’Anconetano, nel Fermano e nell’Ascolano. Nel corso della notte i carabinieri hanno eseguito, a Bari e a Brindisi, dove risiedono, l’ordinanza di misura cautelare a carico dei presunti componenti del sodalizio. Viene contestata l’associazione per delinquere. Cinque le persone che sono finite in manette, ritenuti esponenti di rilievo della banda. Altri sei sono indagati. La contestazione è di aver costituito una associazione per delinquere finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di reati, in particolare furti alle banche, a uffici postali ed esercizi commerciali (tra cui gioiellerie ed impianti di distribuzione di carburanti), commessi sin dal mese di gennaio 2016 nelle province di Ancona, Macerata, Fermo, Ascoli, Bari, Brindisi, Taranto e Lecce, nell’ambito della quale gli indagati ricoprivano, a vario titolo, compiti organizzativi, logistici e operativi.
Il materiale sequestrato
Promotori del sodalizio un brindisino di 42 anni, e un altro brindisino, 45enne. Entrambi sono finiti in carcere. I due uomini preparavano e partecipavano ai colpi, costituendo il punto di riferimento per tutti gli associati, individuando gli obiettivi, pianificando le azioni criminose, convocando i sodali per l’esecuzione materiale dei furti, stabilendo gli accorgimenti da adottare per eludere eventuali controlli delle forze dell’ordine e, infine, occupandosi delle operazioni necessarie per occultare, “ripulire” ed immettere sul mercato i proventi degli illeciti commessi. In manette, ai domiciliari, altre 3 persone, ritenute aver avuto un ruolo di componenti attivi nella banda nella programmazione e realizzazione dei colpi, compiuti usando il gas. Le indagini condotte dal Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia dei carabinieri di Osimo hanno consentito agli inquirenti di acquisire «incontrovertibili indizi di colpevolezza» in merito a colpi messi a segno dalla banda e che hanno fruttato circa 700mila euro. Vengono loro contestati un tentato furto alla Unicredit di Polverigi (il 2 gennaio 2016) e un altro tentato all’ufficio postale di Treia, il 14 gennaio 2016. Poi un tentato furto alla Veneto Banca di Monte San Giusto (19 febbraio 2016), un altro tentato colpo alla Banca delle Marche di Belforte (29 febbraio 2016). Sempre nel Maceratese, un altro colpo sfumato alla Monte dei Paschi di Corridonia (5 marzo 2016). Il furto all’ufficio postale di Morrovalle (il 5 aprile 2016), il tentato furto alla Carifermo di Recanati, in località Villa Musone, commesso il 25 settembre 2016. A questi si aggiungono colpi compiuti nell’Anconetano, Ascolano, Fermano, e in Puglia.
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