di Claudio Ricci
“Da un po’ di tempo con il sovrintendente Luciano Messi stiamo discutendo sulle opportunità che la tecnologia può dare al progetto di una copertura dello Sferisterio. L’approccio al tema è di curiosità e di interesse e non di indifferenza”. Perché non “copiare” Verona e promuovere un concorso di idee per coprire l’Arena Sferisterio? Il bando lanciato dall’amministrazione del capoluogo veneto che riporta a galla il progetto lanciato nel 1999 dall’ex sindaco Anna Menghi stuzzica il primo cittadino Romano Carancini. Proprio a Verona su 87 idee 3 hanno colto nel segno progettando una copertura reversibile per l’anfiteatro. Un’opera da 13,5 milioni, sponsorizzata perlopiù da Calzedonia, che consente di contenere i danni delle intemperie rovinino il monumentale teatro e garantire una continuità della programmazione del teatro.
“La curiosità porterà a qualche approfondimento – dice il sindaco – senza pregiudizi rispetto ad una proposta che potrebbe favorire la città. Si avrebbe una struttura di quelle dimensioni utilizzabile anche d’inverno che lasci intatta la sua bellezza e la sua identità acustica. L’esempio più classico sarebbero i concerti invernali”. Sull’eventualità pesano certamente le variabili dell’impegno finanziario, e quindi della ricerca di sponsor, della logistica e della tutela del bene. “La struttura potrebbe avere costi variabili, per milioni – è il ragionamento del sindaco – C’è poi tutto il tema della logistica per la tutela del bene storico. Il bando di Verona non fa che accelerare gli eventi”. Non è escluso che nei prossimi giorni si potranno avviare contatti in ambienti imprenditoriali sulla questione.
Già 20 anni fa l’allora sindaco Menghi si interessò concretamente al progetto trovando addirittura uno sponsor (all’epoca l’operazione era di 9 miliardi) e un progetto preliminare messo a disposizione in maniera gratuita. “È un’idea che mi ha accompagnato in tutti questi anni e che ho sempre tenuto presente nel mio programma elettorale – dice Menghi – Conoscevo già la storia di Verona dall’uscita del bando a settembre e l’intenzione era quella di organizzare un incontro per riportare il tema all’attenzione pubblica già prima di Natale. Poi c’è stato il terremoto e l’evento è slittato. Ora contiamo di organizzarlo a primavera con la partecipazione della persona che all’epoca mise a disposizione il progetto preliminare e di esperti come Placido Munafò che sull’operazione scrisse una tesi. L’idea è far capire alla città che abbiamo perso 20 perché qualcuno non ha voluto neanche che se ne parlasse. Se non ripartiamo da un’idea forte tutto il resto lascia il tempo che trova”.
Sul progetto si sofferma anche il consigliere di Città Viva Maurizio Mosca fervente sostenitore della proposta già nella maggioranza Meschini e inventore della formula dei “100 consorti” per il finanziamento delle stagioni liriche alle prese con i tagli costanti del Fus. “E’ un discorso importante – commenta Mosca – Aldilà del fatto che non si rischia l’evento estivo per un temporale si preserva anche il monumento dagli agenti atmosferici. Macerata non ha le potenzialità di Verona ma è anche vero che qui l’intervento potrebbe costare molto meno. Si potrebbe applicare il modello 100 consorti consorti ma rivolgendosi a qualche azienda. L’amministrazione si faccia carico di almeno di una proposta perché è il monumento più importante che abbiamo”.
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Ma per favore, è un’assurdità
Mannoooooo
Giustissimo! Fate la copertura per i poveri vip che sono delicati! I terremotati lasciateli nella strada che se devono abituà..
Persone assolutamente incompetenti
Praticamente oltre a costarci quattro volte di più abbiamo anche perso venti anni di guadagni con l’utilizzo in tutto l’arco dell’anno.
Quando lo dicevano Anna e Placido era un’assurdità ma adesso che lo fanno a Verona è un’idea grandiosa.
Bei tonti di maceratesi che siamo stati!!
…Ma! con meno io vedrei meglio un grande Auditorium con un’acustica perfetta, un’orchestra raccolta in un “GOLFO MISTICO” regolare che faccia sentire “contemporaneamente” tutti gli strumenti dell’0rchestra, con una capienza giusta per una città come Macerata . Io la penso come il GRANDE TOSCANINI (citato da Zurletti) all’ aperto si fanno le sagre ed i concerti Rock …..
Il sempre fotogenico sindaco Carancini pensi prima a chi è senza una casa, poi ci sono le strade da rifare che fanno schifo, ma lui pensa solo a farsi fotografare tutti i giorni e vedersi sui giornali.
Appena sarà pronto il nuovo palazzetto inizieremo con la copertura dello sferisterio!
Quando a Macerata si produce un’idea forte è come vedere un’aquila che spicca il volo e con un solo colpo d’ala si lascia dietro incredibili distanze, uno spettacolo maestoso e davvero mozzafiato.
X favore c’è da rifare stare e tagliare gli alberi che sono un pericolo x gli automobilisti
Ma nessuno che abbia pensato di coprire l’arena e di usarlo anche come Palazzetto dello sport? Una volta l’arena non veniva usata per il gioco della palla, non mi ricordo come si chiama? Si prenderebbero due piccioni con una fava. Il riferimento ai piccioni è puramente casuale. Per qualsiasi motto di spirito su eventuali uccelli, sapere come comportarsi.
Bella arma di DISTRAZIONE di massa quella della copertura dello Sferisterio.
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Tralasciamo i costi diretti (realizzazione, manutenzione, assicurazione, ecc.) ed indiretti (esempio poi tale volume va scaldato).
Tralasciamo pure il fatto che, per non mandare a farsi friggere l’acustica, probabilmente si dovranno escogitare soluzioni tecnologiche che faranno aumentare i costi.
Tralasciamo pure il fatto che verrebbe snaturato un edificio storico (ma come per altri edifici, meno importanti e di meno valore storico ed artistico, non si possono nemmeno cambiare i colore dei campanelli e per questo si trasforma radicalmente??)
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Tralasciamo tutto e ritorniamo al punto fondamentale: una bela “bomba” politica che DISTRAE e fa discutere…
Ed è una discussione che, ad arte, può essere rinfocolata per mesi…
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Quindi se vogliono farci vedere questo, cosa altro invece deve essere celato???
Prima facciamo i test di vulnerabilità alle scuole e mettiamole in sicurezza, poi pensiamo alle questioni meno urgenti