I carabinieri hanno arrestato uno sfollato di Pescara del Tronto, Enzo Rendina, con l’accusa di interruzione di pubblico servizio per non aver ottemperato all’ordine del sindaco di Arquata di evacuare il territorio comunale a seguito del terremoto del 30 ottobre. Il 28 dicembre il sindaco Aleandro Petrucci gli aveva fatto notificare una diffida ad andarsene, ma Rendina era rimasto lì, prima sotto una tenda della protezione civile e poi in una dei vigili del fuoco. Stamane è comparso davanti al giudice del tribunale di Ascoli Marco Bartoli per il processo per direttissima. Interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale le accuse di cui deve rispondere. Al termine dell’udienza il giudice ha convalidato l’arresto e rinviato al prossimo 20 marzo. Il 58enne è stato quindi rimesso in libertà. “È un arresto assurdo, di un uomo che ha la sola colpa di essere innamorato della propria terra e che lì vuole vivere”, il commento del suo legale, Francesco Ciabattoni.
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Speriamo che non sia vero ….
Poverino nn e giusto
Non so che implicazioni legali ci siano, ma una denuncia del genere mi pare eccessiva
Ma vi rendete conto di che c**** di paese viviamo. ….
Ma dai!
Bisogna vedere se la sua permanenza potrebbe causare problemi alla sua e altrui incolumità, ha fatto bene il sindaco
ai clandestini invece fanno il foglio di espulsione e se ne restano in italia tranquilli…
italia paese di m…
Magari così un tetto sulla testa ce l ‘avra’
Chissà come procederà spedito ora, senza questa interruzione, il pubblico servizio.
In questo caso la giustizia è stata veloce però!! Un paese sempre piú vergognoso
stiamo toccando il fondo. che finaccia…
Mi vergogno di abitare in questo paese
ma perche’ non vi occupate di chi ci ha depredato l’ italia per decenni tramite la politica o evadendo tutto cio’ che noi abbiamo pagato al suo posto, pagliacci!!!!
Sicuramente il sindaco avrà avuto valide motivazioni i per allontanare questo cittadino ma da questo ad arrestarlo come un comune delinquente mi sembra davvero esagerato.
Se l’Asur assume 23 solo tra psichiatri e psicologi su 68 persone, un motivo ci sarà. Lasciamo vivere un pochino in pace questa povera gente che non ha perso solo casa ma la propria quotidianità, la serenità, i ricordi, tutto il proprio passato in vista di un futuro che promette solo rinunce e sacrifici.
Non è così che li aiutiamo, non a vivere ma a sopravvivere.