di Claudio Ricci
(foto e video di Federico De Marco)
Ridurre la pressione fiscale sulle pmi alla luce di un tessuto produttivo fatto al 99% di artigiani e imprese piccole e medie, di mercati esteri dove i diretti competitor (Germania e Francia) pagano 30 miliardi di euro in meno di tasse, e di una particolare condizione: la situazione di fronte alla quale molti di questi piccoli ma necessari ingranaggi della macchina produttiva nazionale si troveranno una volta che finalmente si inizierà a parlare di ricostruzione. Delle novità fiscali della legge di bilancio appena licenziata dalle Camere si è parlato ieri nell’incontro formativo con il direttore nazionale delle politiche fiscali di Confartigianato Andrea Trevisani organizzato da Confartigianato imprese Macerata.
“Gli unici che non delocalizzano in Italia sono i piccoli imprenditori che costituiscono il 99% del comparto produttivo mentre le grandi imprese non ci sono più perché hanno portato le loro sedi all’estero – ha detto Trevisani – In questo senso la legge di bilancio cerca di rimodulare il sistema fiscale a misura di pmi”. Tra le novità della legge spiegate durante il partecipato incontro (gremito l’auditorium nella sede di via Pesaro) voluto dal presidente Renzo Leonori ci sono gli iper e i super ammortamenti sui costi di impresa, gli ecobonus sulle riqualificazioni energetiche, le detrazioni sulle riqualificazioni edilizie e il bonus sisma applicato nelle zone del cratere sulla messa in sicurezza degli edifici. “Un incontro che abbiamo promosso per far capire agli artigiani e alle piccole imprese quali sono state le proposte di Confartigianato rispetto alla legge – così il presidente Leonori – Ora il problema è il terremoto. Ci sono moltissime aziende in difficoltà che ci chiedono come si devono comportare rispetto alla tassazione e le prospettive fiscali. Insomma ci chiedono che tipo di futuro le aspetta”.
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