di Laura Boccanera
Diciassette abusi edilizi in otto mesi, una media di due difformità al mese. Questi i numeri del rapporto di polizia giudiziaria eseguito dall’ufficio tecnico in collaborazione con la polizia municipale. Coinvolti anche due chalet, uno del lungomare nord e uno del lungomare sud. Dal mese di aprile 2016 a dicembre 2016 sono 17 gli interventi dell’ufficio tecnico sui cantieri privati. Abusi che riguardano per lo più difformità o assenza di autorizzazioni. Cinque i casi di cambio di destinazione d’uso, la maggior parte dei quali eseguiti in totale assenza dell’autorizzazione. E’ il caso di una stabile in via Toscana dove oltre al cambio di destinazione d’uso di una parte della struttura le condizioni igieniche riscontrate erano tali da non consentire il mantenimento dell’agibilità. Ma c’è stato anche chi ha modificato la propria abitazione in un laboratorio artigianale senza autorizzazione in contrada Migliarino. Stesso illecito anche in due abitazioni di via Nievo e via Martiri di Belfiore. Due abusi riguardano invece l’aumento di volumetria, mentre i restanti sono relativi alla creazione di manufatti senza autorizzazioni paesaggistiche o in difformità. Due di queste riguardano una concessione demaniale marittima del lungomare nord. Dal verbale lo scorso giugno il committente si è reso responsabile di un abuso per la realizzazione di un manufatto in assenza di autorizzazione paesaggistica. Stesso illecito anche per uno chalet sul lungomare sud, controllato a novembre 2016, sempre per la costruzione di un manufatto senza autorizzazione paesaggistica. Nel verbale figura anche un’ordinanza di sospensione dei lavori per un abuso in via Parini e via Alfieri. Qui il committente ha eseguito opere in contrasto con la destinazione urbanistica dell’area nell’ambito di una ristrutturazione di un immobile modificando altezze, balconi e solai interni senza autorizzazione. Altri abusi sono stati registrati in via Aurora, via Ansaldo nella zona industriale, via Regina Margherita, via Doria, viale Vittorio Veneto, via Dante Alighieri, contrada Piane Chienti, via Gentile, via Adua e via Cristoforo Colombo.
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Se anche nel nostro paese le regole comunali per l’edilizia, invece di occupare quattro o cinque volumi, fossero contenute tutte in un solo foglio di carta da fotocopie; se la richiesta di qualsiasi autorizzazione si potesse inviare anche per posta e nel giro di una settimana si potesse ricevere il permesso per iniziare i lavori; se quando non si procurano spese per i Comuni compreso le spese di segreteria fosse tutto gratuito; se i comuni, non fossero interessati a sapere la divisione interna dello stabile, cioè quante camere quanti bagni o locale unico; e se esiste la necessità di riordinare il catasto per avvenute modifiche di volumetria o cambiamento di estetica esterna, lo facessero gli stessi comuni tutto in forma gratuita come avviene nella vicina Austria, credo che gli abusi edilizi si ridurrebbero del 99%. Chi non crede, può scaricare dalla RAI, la trasmissione della Gabanelli avvenuta il mese di settembre 2009. Non ricordo bene ma dovrebbe essere la prima del mese.