Bufera sul patrimonio del Comune,
anche Rossi contro la Cecchetti
“Il risparmio è solo di 56mila euro”

CIVITANOVA - Dopo Sergio Marzetti, anche il consigliere ex Upc critica l'assessore al Patrimonio. Lei replica e rimanda al mittente le accuse

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Il consigliere Pier Paolo Rossi

 

Patrimonio immobiliare del comune, è scia di polemiche. Dopo le critiche del consigliere di opposizione Sergio Marzetti, l’assessore Cecchetti incassa anche il biasimo di un collega della maggioranza, Pier Paolo Rossi, ex Upc. «Dice che in tre anni sono stati risparmiati oltre 200mila euro sugli affitti passivi, non sembra proprio così. Se togliamo ai 391mila euro del 2014 i 110mila euro dell’affitto per le aule del corso di Mediazione linguistica che non è stato un taglio voluto dall’amministrazione e che quindi, più che un dato da sciorinare con vanto, sarebbe bene non evidenziare vista la negativa ricaduta anche economica sulla città stessa, rimarrebbero 281mila euro le spese per gli affitti passivi con un taglio effettivo rispetto all’anno precedente di 56mila euro». Rossi contesta poi anche il dato relativo al risparmio per l’ex comando di Polizia municipale in quanto avvenuto prima dell’arrivo dell’assessore. «Bene la revisione delle spese per gli affitti passivi – continua Rossi – ma il risultato non lo definirei straordinario. Non mi soffermo sulle vertenze legali per il recupero degli arretrati degli affitti e dei locali comunali, l’assessore ad esempio si guarda bene dal citare lo spinoso caso “Bar Maretto”, sull’incommensurabile lavoro svolto per l’inventario dei beni immobili,  ma mi chiedo quante delle sbandierate risorse risparmiate e recuperate dalle vendite sono state destinate al recupero di altri immobili comunali come per esempio Palazzo Ciccolini a Civitanova alta o l’ex sede della stazione tramviaria».

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L’assessore Cristiana Cecchetti

Ma l’assessore al Patrimonio respinge le accuse: «la spesa per inventariare gli immobili è di 50.996 euro e non 87mila come afferma lui. La realizzazione dell’inventario non poteva assolutamente essere attuata dal personale degli uffici visto che avrebbe dilatato enormemente i tempi di redazione del documento. Arrivando in questa amministrazione tre anni fa ho trovato una realtà estremamente confusa. La realizzazione del programma di alienazioni è prevista sul triennio 2016-18, anche in considerazione del  fatto che alcuni immobili, di cui si è prevista la vendita, debbono essere preventivamente sdemanializzati, con una procedura presso la Soprintendenza ai beni culturali, mentre altri (ex Waikiki, Capitan Hook) sono  stati oggetto di lunghi contenziosi legali non ancora conclusi che ci hanno impedito di realizzare un  maggiore incasso per l’ente. Dunque anche l’osservazione sul mancato introito è superficiale e dimostra  una poco attenta disamina della complessità delle cause pendenti». Sul comparto di via Trieste la Cecchetti sottolinea come l’assessorato abbia dato seguito alle indicazioni della maggioranza e del Consiglio  comunale e infine la stoccata per Marzetti: «non riflette il consigliere sulle miriadi di stanze, luoghi, proprietà comunali concesse ad amici ed  amici degli amici per attività assolutamente insignificanti da un punto di vista sociale, con costi altissimi di  utenza e senza incasso alcuno, senza mai applicare le leggi vigenti da anni, che impongono di far pagare un  corrispettivo più le spese a chiunque riceva un bene comunale».



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