di Laura Boccanera
(Foto e video Federico De Marco)
Primo colpo di benna per l’ex fiera. Pochi minuti dopo le 14 la ruspa ha iniziato a demolire la parte retrostante dell’edificio che si affaccia sul mare a Civitanova. Un anticipo di mezza giornata rispetto alla data prevista. L’avvio dei primi lavori infatti erano previsti per domani mattina, invece già in tarda mattinata gli operai avevano terminato di sistemare le recinzioni lungo tutto il perimetro della struttura sui quattro lati. La demolizione è partita dall’area est dell’immobile per aprire un varco all’interno della struttura e consentire di procedere più agevolmente facendo passare i macchinari all’interno. Già da domani i mezzi dovrebbero spostarsi sulla parte anteriore dell’ex Ente Fiera in largo Caradonna: sarà demolita dapprima la facciata e poi in seguito arretrata la recinzione. I lavori dovrebbero durare circa 3 settimane. Una settimana servirà per smaltire l’amianto. In tanti si sono fermati per immortalare il momento in cui la ruspa ha affondato il braccio meccanico sulla porta d’ingresso. Un momento sicuramente storico che cambia la faccia e l’aspetto della città, riaprendo lo sbocco sul mare in una immaginaria linea continua da piazza XX Settembre. L’edificio ha ospitato negli anni del boom economico le fiere di settore più importanti, tra cui quella dei macchinari per la calzatura ed è stato teatro di manifestazioni ed eventi. Di tutta la sua memoria storica rimarrà l’arco in cemento, progetto della cosidetta scuola Nervi realizzato da Odone Belluzzi dell’università di Bologna. Al momento non c’è ancora un progetto di riqualificazione dell’area che era diventata nell’ultimo periodo ricovero e ritrovo di balordi e clandestini.
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Proteggete le palme
In questo momento è un peccato demolire edifici che possono tornare utili
Aggiornamento. Corvatta, anche Costamagna ha tuonato contro il tuo fallimento. Mi piace il titolo dell’articolo che sembra scritto per te, pure tu caro il mio sindaco sei ai titoli di coda. Ti sono stati concessi altri sei mesi di ” tranquillità ” giudiziaria, ma sei già stato bello che battezzato da tuoi amministrati che tolto qualche baciapile e qualcuno che fa finta di rispettarti perché non glie ne frega niente di te e perché vi fate comodo a vicenda. Ma nel segreto dell’urna, chissà quanti, questa volta, preferiranno mettere una croce per chiudere la partita e non quella X che chiederai a tutti e tutti ti diranno ” Certo dottore e che scherzi, un n’andro come te e do lo rtoemo “. Sai di aver fatto cose sbagliate come sindaco di Civitanova contro la città, ma anche cose in cui hai messo a rischio la tua persona, forse pensando che nella tua posizione infrangere il codice penale sarebbe stato più difficile da scoprire. Ho forse è stata la tua presunzione a fartelo ritenere. Certo, sai che per un politico pagare i propri errori, almeno quelli con la giustizia, è più difficile che per noi “ladri di polli” e a volte anche improbabile. Quando dichiari ai giornali che sei tranquillo, tu, proprio tu Claudio Corvatta sai di mentire spudoratamente. Se sai di aver commesso un reato, la tranquillità te la può dare solo chi te la può togliere e qui non mi dilungo perché pur se confusamente il concetto si capisce. Se invece sei innocente, vai tranquillo che finché sei indagato, tranquillo non ci stai di sicuro. Ma non perché sei tu, è naturale, si sa che ci può sempre essere l’errore giudiziario. Persino nella prima Repubblica ci sono stati. La legge sugli appalti non parla chiaro ma si fa capire lo stesso. Il reato per cui sei indagato, il famoso “ abuso d’ufficio “ per chiunque abbia letto le tue vicende, minuziosamente spiegate da chi scrive sui giornali non possono essere assolutamente smentite, “ perdonate “ forse, ma i fatti riportati non basta nasconderli sotto il tappeto per farli svanire. E parli di ricandidarti, di voler ricompattare non si capisce che, se addirittura Costamagna prende le distanze, Costamagna, non Socrate. Ma dagli retta, torna a fare il medico a tempo pieno, se c’è da pagare qualcosa in termini legali, pagali e non ci pensare più. Rimettiti a posto con la tua coscienza, riprenditi la tua dignità, rinasci a nuovo splendore come uomo nettato dai suoi errori, e soprattutto guardati attorno, cerca di correggere in tempo quelli che continui a fare. Sii più buono con i bisognosi, quelli che c’erano prima del terremoto, non crearti nemici che aspetterebbero che tu ridiventi una persona senza più impegni politici nella pubblica amministrazione, non diventare un numero in qualche lista nera dove per essere cancellato magari si potrebbe pretendere che prima paghi per il male che potresti aver consapevolmente fatto di tua spontanea volontà. Non pensare che se per qualcuno non vali niente è perché non sei stato capito, di solito è per il contrario. Ma poi perché ti devo dare questi consigli. Ragiona con la tua testa. Per il momento stai distruggendo un pezzo di Civitanova perché non sei stato in grado di renderlo utile o meglio , forse non ti ha mai interessato, l’avrai sempre visto come un problema perché da quando sei sindaco, permettermi il termine ma ti sei proprio “ sputtanato “. E magari nessuno te lo dice e ancora peggio non te lo dice perché ancora crede in te.
Si parla tanto di raccolta differenziata. Non sarebbe stato meglio smontare prima tutto quello che si poteva differenziare? (infissi, vetri, grondaie, impianti elettrici ecc.)