Saranno 130 in totale i Comuni di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo che entrano nel cratere sismico. Come previsto dal decreto (leggi ) il commissario per la ricostruzione ha facoltà di ampliare l’attuale elenco con criteri oggettivi in base ai danneggiamenti. Vasco Errani firmerà la nuova ordinanza domani, lunedì 14 novembre. Lo ha annunciato lo stesso Errani negli incontri avuti con il presidente delle Marche Luca Ceriscioli e i sindaci del Fermano, dell’Ascolano e della provincia di Ancona. Oltre ai 62 Comuni già inseriti nell’ordinanza emessa dopo il sisma del 24 agosto, ce ne sono altri 68 che hanno subito danni con le scosse di ottobre. Tra questi sembra scontata la presenza di Camerino, Tolentino e San Severino e probabilmente anche Macerata.
Nella Regione Marche sono arrivati a più di 18.100 gli assistiti dalla protezione civile: più di 10.300 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, circa 900 in strutture ricettive sul territorio ed oltre 6.900 negli alberghi della costa. Dopo la pubblicazione del decreto legge il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha pubblicato una procedura negoziata per il noleggio – comprensivo di trasporto, installazione e rimozione – di container per l’accoglienza delle popolazioni colpite dai recenti eventi sismici.
“L’attuale periodo invernale e le condizioni climatiche particolarmente rigide – si legge nella nota del dipartimento – che caratterizzano l’area interessata dal sisma hanno imposto la scelta di indirizzare, fin da subito, la temporanea accoglienza alle popolazioni verso strutture al coperto, anche ricorrendo a soluzioni alloggiative lontane dai territori di stretta appartenenza, così da evitare l’allestimento di tendopoli che non avrebbero consentito adeguate condizioni di assistenza alla popolazione. E alcuni effetti del maltempo che ha interessato il centro Italia nel corso di questa settimana hanno confermato l’opportunità di tale scelta. Tuttavia, anche interpretando la volontà e la necessità degli amministratori locali di individuare soluzioni alloggiative di “prossimità”, anche per la prima emergenza per quella parte di popolazione con bisogni specifici e puntuali, connessi, ad esempio, all’attività lavorativa, si sta lavorando per poter utilizzare container a uso abitativo”.
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Sì dovrà aspettare il 5 dicembre, per caso, per evitare di scontentare qualcuno prima del voto del referendum? A pensar male si fa peccato, ma di solito ci si azzecca.
Si aspetta il voto, NO???
Il voto che centra? Qualche volta leggendo certi commenti credo che aveva ragione radio Maria.
I soliti ignoranti che parlano, parlano ma cosa pensate che oggi c’è il terremoto e domani hanno tutti la casa nuova ?
ASPETTATE IL 5 DICEMBRE E POI SI VEDRA’ DOVE STARA’ IL TERREMOTO….. NON SI E’ ANCORA CAPITO DOVE E’ STATO IL TERREMOTO ????? …SOPRATTUTTO I DEPUTATI E SENATORI DI MAGGIORANZA E DI OPPOSIZIONE DELLE MARCHE DOVE STANNO ?????