In vista della manifestazione a Recanati in difesa dell’ospedale (leggi), il sindaco Francesco Fiordomo scrive a Luca Ceriscioli, da lui sostenuto nella corsa alla presidenza della Regione, per chiedere di bloccare i provvedimenti che riguardano il punto di primo intervento del Santa Lucia. «La direzione – scrive Fiordomo nella lettera aperta – ha annunciato per il 1 novembre una diversa organizzazione del Ppi secondo le modalità previste per l’ospedale di Comunità, già Casa della Salute. Viviamo da troppo tempo, oramai da anni, una situazione di incertezza e di promesse mancate. Ad oggi, rispetto a quanto deciso, deliberato e discusso anche tra di noi, niente è stato realizzato. I lavori per il trasferimento del Poliambulatorio all’interno dell’Ospedale sono fermi, quelli per la dialisi idem, i nuovi macchinari per la radiologia sono forse in fase di acquisto, nessun nuovo ambulatorio, nessuna nuova prestazione di base, nessun medico di famiglia è ancora attivo nella struttura, la chirurgia a ciclo breve è stata disattivata per una chirurgia ambulatoriale che stenta (contrariamente agli obiettivi della riforma)».
Fiordomo lamenta anche il mancato potenziamento dei servizi legati all’Alzheimer relativi ai 20 posti residenziali e ai 20 posti diurni e prosegue così il “cahier de doleance”: «Vengono trasferite le Poct in altre strutture. Giovedì scorso sono saltate le sedute oculistiche per la cataratta e fino a fine anno il servizio sarà sospeso per mancanza di fondi. Il Cup non accetta già più prenotazioni per il servizio di endoscopia digestiva. Senza parlare della vetustà delle attrezzature che rimarranno nella struttura del Santa Lucia». Tutti elementi secondo il sindaco che rendono oggettive le penalizzazioni inferte a Recanati: «Le migliaia di pazienti dirottati ai pronto soccorso di Civitanova, Macerata e Torrette alimentano le file ed il caos che spesso si genera, specie a Civitanova. Resto convinto – continua Fiordomo – che il sistema vada riformato con coraggio, vadano affrontate le troppe cose che non funzionano e fornite risposte migliori ai cittadini». Il primo cittadino ricorda di avere sempre un atteggiamento responsabile e collaborativo e conclude chiedendo la sospensione dei provvedimenti: «Si attui la riorganizzazione quando tutti i servizi concordati saranno in funzione. Altrimenti Recanati non avrebbe un presidio minimo di garanzia e di tutela della salute».
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