Stroncata la gang di marijuana e amnèsia,
spacciavano 1 chilo di droga a settimana
Cinque arresti all’alba (Video)

MACERATA - Operazione della Guardia di finanza: in carcere il commerciante e il suo collaboratore. Tre ai domiciliari: tra loro due giovanissimi di Macerata e Morrovalle. Lo spaccio avveniva anche davanti alle scuole e a minorenni. Indagati anche tre militari dell'Esercito. Il colonnello Gravina: "Aumenteranno i controlli"

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Il video dell'operazione
Il procuratore Giovanni Giorgio con il comandante della guardia di finanza Amedeo Gravina

I l comandante della guardia di finanza Amedeo Gravina con il procuratore Giovanni Giorgio

di Gianluca Ginella

(Foto di Lucrezia Benfatto)

Vendevano marijuana e amnèsia, a volte a minorenni che incontravano davanti alle scuole, rifornivano sei comuni della nostra provincia, facevano girare un chilo di droga a settimana, e parte dello stupefacente lo acquistavano da tre militari che erano in servizio a Verona: la Guardia di finanza di Macerata questa mattina all’alba ha dato esecuzione a cinque misure cautelari. In carcere, a Camerino, sono finiti il 42enne Giuseppe Capuano, commerciante originario di Santa Maria Capua Vetere e residente a Casette Verdini di Pollenza, e il suo braccio destro, il dominicano A. M. Altre tre persone, che si occupavano della vendita della droga sul territorio, sono finite ai domiciliari: si tratta del polacco Kamil Mikolaj Paziewski, 36 anni, residente a Tolentino, del maceratese Riccardo Burgioni, 20 anni, e del 21enne Emanuele De Caro, residente a Morrovalle.

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Il colonnello Andrea Magliozzi

ORANGE – L’operazione Orange (dal colore dei fiori della marijuana che veniva spacciata) del Nucleo di polizia tributaria di Macerata, comandato dal colonello Andrea Magliozzi, si è conclusa all’alba dopo diversi mesi di indagini. In tutto sono 10 le persone indagate (tra cui i tre militari di Verona, tutti campani). L’organizzazione, che aveva a capo i primi due, secondo le indagini della Finanza, «comprava droga nel Veronese, in particolare marijuana, che poi vendeva in sei comuni: Morrovalle, Macerata, Corridonia, Pollenza, Tolentino e San Severino – spiega il colonnello Magliozzi –. La particolarità è che essendo alcuni dei pusher abbastanza giovani, la loro rete di conoscenze andava dagli adulti ai minorenni. Gli incontri con i minorenni avvenivano a volte davanti agli istituti scolastici. Anche se non c’era un luogo privilegiato dello spaccio, che avveniva dove capitava. In un caso abbiamo accertato una cessione di cocaina nel parcheggio di un noto centro commerciale».

IL CORE BUSINESS – Due le sostanze che venivano trattate in via prevalente dal gruppo: «Il core business era la vendita di marijuana e amnèsia. Ma a volte si spingevano a spacciare cocaina e hashish – continua Magliozzi –. Abbiamo trovato due tipi di marijuana: la Ak 47, che è una sostanza particolarmente forte e può essere pericolosa specie per un minorenne, e la Jack Herer, che è un eccitante. Inoltre vendevano la amnesia».

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AMNESIAQuest’ultimo tipo di droga comporta e lo dice il nome, che chi lo assume si ritrovi in uno stato di torpore e di amnesia. E proprio dal rinvenimento di 80 grammi di questo genere di sostanza, una droga il cui arrivo è recente in provincia (è diffusa in Campania), da un assuntore di Pollenza, è nata nel 2015 l’indagine, coordinata dal procuratore Giovanni Giorgio e dal sostituto Claudio Rastrelli.

L’INDAGINE«L’attenzione è stata posta su Giuseppe Capuano, che era già stato arrestato nel febbraio scorso a Civitanova (leggi l’articolo), fermato con un chilo e 200 grammi di marijuana e che per quel fatto è stato già condannato in primo grado (leggi l’articolo) – spiega il procuratore Giovanni Giorgio, che si è complimentato con i finanzieri per le ultime operazioni svolte e ha citato la vicenda del patron Giuseppe Cerolini -. Capuano è la figura centrale del gruppo e aveva un collaboratore diretto. Poi c’erano persone che si muovevano intorno a loro per lo spaccio minuto. In tutto sono 10 le persone coinvolte, il gip non ha però accolto tutte le nostre richieste di misura. Pur riconoscendo che l’attività di spaccio era particolarmente consistente».

“STASERA SIAMO IN DUE” – Droga che veniva venduta tramite sms e telefonate criptiche in cui l’acquirente spiegava al pusher ciò che voleva. Una delle frasi tipiche era «Stasera usciamo in due» che significava: siamo due clienti. E dire «Ci vediamo alle 5» significa che volevano 5 grammi di droga.

arresti droga finanza lb 7I NUMERI – Questa mattina i finanzieri hanno eseguito 5 misure cautelari, 11 perquisizioni, di cui 3 nelle province di Verona e Caserta. Sono stati trovati 830 semi di marijuana, 20 grammi di hashish, 8 grammi di marijuana, 7 grammi di cocaina, nove telefoni cellulari e materiale che sarà utilizzato per approfondire le indagini. Secondo gli inquirenti il giro d’affari era ingente con oltre un chilo di droga che veniva spacciata ogni settimana. A riprova di questo c’è una intercettazione in cui Capuano lamenta il mancato guadagno di 8mila euro settimanali, per un ritardo di una consegna di droga, che era legato – verosimilmente, secondo i finanzieri – agli attentati terroristici di Parigi.

GOA A PORTO RECANATI – «Il traffico di droga è nel nostro territorio un fenomeno di grande diffusione, come ho avuto modo di sottolineare già in passato – dice il procuratore –. Proprio questa mattina il Goa della Finanza di Ancona mi ha informato di un sequestro effettuato a Porto Recanati a danno di cittadini pakistani (leggi l’articolo). C’è una continua manifestazione dell’attività di spaccio in questa provincia». Da tempo la procura, con polizia, carabinieri e finanza, sta conducendo una battaglia contro lo spaccio di droga. Negli ultimi anni le operazioni contro lo spaccio e per la prevenzione si sono moltiplicate, per cercare di arginare un fenomeno di consumo di droga che in provincia è tristemente molto diffuso.

LA PREVENZIONE A SCUOLA – Le operazioni di contrasto aumenteranno ancora. A spiegarlo è il colonnello Amedeo Gravina, comandante provinciale della Finanza. «Sono soddisfatto dell’operazione di oggi, ma al contempo mi preoccupa apprendere di queste situazioni. Perché deve essere più incisiva l’azione di deterrenza. Cominciando dalle scuole. Faremo servizi specifici con unità cinofile. Dobbiamo essere più presenti. E dobbiamo far comprendere ai giovani i pericoli dell’uso di stupefacenti».

(Servizio aggiornato alle 13,30)

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Il comandante della guardia di finanza Amedeo Gravina

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