Laboratorio del falso all’Hotel House
per produrre capi di alta moda (video)

PORTO RECANATI - La guardia di finanza ha scoperto una mini fabbrica di abbigliamento e accessori di importanti griffe all'interno del palazzone multietnico. Sequestrati 7mila pezzi tra riproduzioni di Fred Perry, Armani, D&G, Burberry, Gucci e Ralph Lauren. La merce veniva falsificata con l'aiuto di macchine da cucire elettroniche dotate di pennetta usb. Denunciate tre persone
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Le immagini dell'operazione della guardia di finanza

 

La merce contraffatta sequestrata

La merce contraffatta sequestrata

Macchine da cucire elettroniche e dotate di pennetta usb per falsificare capi di abbigliamento di importanti case di alta moda prodotti in casa. Scoperto all’Hotel House di Porto Recanati un laboratorio clandestino. Una filiera del falso che ha portato al sequestro di 7mila pezzi, tra abbigliamento e accessori, e alla denuncia di tre persone originarie del Senegal.  L’operazione è della guardia di finanza impegnata nei controlli per contrastare l’abusivismo commerciale. Dopo pedinamenti e appostamenti, le fiamme gialle sono arrivati ad alcune persone che fungevano da corrieri della merce, trasportata fin dentro il palazzone multietnico. Controllata un’auto delle persone monitorate, i finanzieri hanno trovato e sequestrato merce contraffatta. Proseguendo le indagini si è arrivati anche all’appartamento dove la merce veniva stoccata. E’ scattata la perquisizione.

La perquisizione nel laboratorio clandestino dell'Hotel House

La perquisizione nel laboratorio clandestino dell’Hotel House

Dall’abitazione  è stata rinvenuta un’enorme quantità di merce e materie prime di ogni genere con marchi ed etichette false delle più note griffe: “Fred Perry” “Armani” “D&G” “Burberry” “Gucci” “Ralph  Lauren” e molte altre. Particolare, è stato il ritrovamento di due macchine da cucire elettroniche, complete di aghi e rocchette, una delle quali completa di pennetta usb riportanti i loghi delle maggiori case di moda, nonché, tra i vari capi di abbigliamento, anche dei giubbini invernali ancora da lavorare, tali da far presumere che si era di fronte ad un vero e proprio laboratorio professionale del falso, attivo per tutte le stagioni. La merce contraffatta sarebbe finita sui mercati abusivi del lungomare e nei mercati locali. Uno dei responsabili aveva attivato da alcuni mesi una partita Iva  per il commercio ambulante, con notevoli danni economici ai commercianti che lavorano nella legalità.  Nel complesso, sono stati sequestrati circa 7mila articoli, tra capi di abbigliamento ed  accessori, nonché 2 macchine da cucire elettroniche, con la denuncia di 3  persone, tutte di origine senegalese.



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