di Gabriele Censi
(Foto di Lucrezia Benfatto)
Inizia la campagna informativa in vista del referendum costituzionale di ottobre del comitato per il no. Il coordinamento provinciale, dopo la chiusura della raccolta firme sull’Italicum (il 26 giugno) e sulla riforma (il prossimo 3 luglio) avvia le iniziative con lo slogan “contro le scempio della Costituzione, vota no, la sovranità appartiene al popolo”. Le adesioni sono a titolo personale o di organizzazioni, ne fanno già parte il Movimento 5 Stelle, l’Anpi, l’Arci e la Cgil che attende il comitato direttivo nazionale di luglio per dare formale indicazione di voto, ma quasi tutta la dirigenza è già schierata. “Le modifiche alla Costituzione sono inadeguate – ha detto Lorenzo Marconi presidente provinciale dell’Anpi – che sanzionano dinamiche e forzature degli ultimi anni e non semplificano nulla perchè moltiplicano i procedimenti legislativi. il Senato delle autonomie nasce in contraddizione una legislazione che accentua i conflitti tra stato e regioni toglie”. Marconi sottolinea la difficoltà della campagna in una situazione di sbilanciamento nella comunicazione: “I dati Agcom parlano chiaro gli spazi sono in maggioranza per il sì”.
Daniel Taddei segretario Cgil precisa: “C’è già un giudizio negativo sulla riforma degli organismi dirigenti del sindacato, ci auguriamo che tra poco questo diventi un impegno formale per il no che in molti abbiamo adottato a titolo personale, l’equilibrio dei poteri è in pericolo, la legge elettorale non va bene per il premio di maggioranza e i capolista bloccati”. Carla Messi, portavoce del M5s maceratese, ritiene un atto dovuto la difesa della Costituzione: “Lo scopo del comitato è principalmente informare i cittadini per votare in modo consapevole, dobbiamo fare una campagna capillare, persona per persona, quartiere per quartiere e città per città, la materia è difficile da capire anche per gli addetti ai lavori. Siamo qui senza spilletta perchè non è una battaglia di partito, prepariamoci per affrontare un settembre di fuoco”. “Le riforme non si fanno in spirito di emergenza o su input esterni – dice Matteo Petracci dell’Arci – sono elementi di una casa comune e le ristrutturazioni della casa si fanno in condivisione”. Nella campagna saranno coinvolti i circoli e le sedi territoriali delle associazioni aderenti: “Siamo aperti a tutte le ulteriori adesioni – conclude Marconi – con una sola pregiudiziale, quella dell’antifascismo che è alla base della Carta del 1946″.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
BRAVI SONO D’ACCORDO CON VOI!!!
Se il comitato per il no, come credo e spero, farà la battaglia sul merito della riforma, avrà davanti a sé le praterie sconfinate. A cominciare dal fatto che questa modifica della costituzione che vuol modificare in blocco 41 articoli su 138 è stata approvata in parlamento con maggioranze risicatissime e con colpi di fiducia. Non è vero, per esempio, che “questa è l’ ultima occasione per cambiare”: nella storia costituzionale la costituzione è stata modificata circa 15 volte e le leggi costituzionali diverse decine.
No. Senza esitazione. Non possono riformare la Cosituzione gli indagati PD e il plurindagato Verdini.