di Marina Verdenelli
Chiara e Riccardo lasciano Milano. Sono partiti alle 14 per raggiungere Morrovalle i due feretri dei fidanzati maceratesi, Chiara Magnamassa, 28 anni, di Monte San Giusto e Riccardo Maglianesi, anche lui 28 anni, di Morrovalle, morti domenica nell’esplosione di via Brioschi, vicino ai Navigli (leggi l’articolo). Un’ultima carezza ai visi da parte dei genitori e degli amici ed è iniziato il viaggio verso casa. All’auditorium di Borgo Marconi, a Morrovalle, dove domani alle 16 saranno celebrati i funerali, sono attesi non prima delle 20. Lì inizierà la camera ardente per dare la possibilità a quanto vorranno di andare per una preghiera e portare vicinanza alle due famiglie. Durante il tragitto verrà fatta una sosta anche a Monte San Giusto, per volontà dei familiari della giovane designer.
L’auditorium di Morrovalle (foto Federico De Marco)
L’auditorium di Morrovalle poi rimarrà aperto tutta la notte. Per i funerali il Comune ha organizzato un servizio di bus navetta, dallo stadio, a partire dalle 15. Il flusso di gente previsto non troverà infatti parcheggio nelle vicinanze dell’ex chiesa di San Francesco. Alcune vie verranno chiuse dopo l’ora di pranzo. Chi parteciperà al funerale potrà lasciare l’auto allo stadio e salire in centro con il bus navetta che verrà garantito anche a fine della cerimonia.
Intanto a Milano proseguono le indagini sulla palazzina dove Chiara e Riccardo abitavano da settembre, un monolocale al terzo piano.
A sinistra l’appartamento di Chiara e Riccardo (nel cerchio rosso), con il balcone e i muri del bagno rimasti integri dopo l’esplosione
Ci sarebbero nuovi elementi all’attenzione dei periti e degli investigatori che indagano sul caso dell’esplosione. Esaminati i contatori del gas sarebbe stato individuato un picco anomalo di gas nel contatore della famiglia di Micaela Masella, la terza vittima dell’esplosione, mamma di due bambine rimaste gravemente ustionate, e il marito Giuseppe Pellicanò, anche lui rimasto ustionato e ancora ricoverato in ospedale. Si tratterebbe di alcune evidenze, rinvenute sul posto, e su cui sono in corso analisi, ma sulle quali gli inquirenti mantengono il massimo riserbo. L’avvocato Paola De Pascalis, che insieme al legale Paolo Bompadre, segue le famiglie dei due ragazzi a Milano, non è al momento a conoscenza di questi risvolti. Risvolti che, se confermati, scioglierebbero i dubbi su quale dei due appartamenti è avvenuta la fuga di gas e l’esplosione. Il picco, nel contatore della famiglia Pellicanò, è stato collocato alle 6. Elemento che, sempre stando agli accertamenti in corso, andrebbe collocato all’interno di una più ampia finestra di 24 ore. Le analisi sui flussi di gas nei contatori non elettronici, infatti hanno una memoria che ha circa 24 ore.
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