Il Consiglio salta:
battaglia nel day after

CIVITANOVA - Il centrodestra accusa di sciatteria e incalza: "Maggioranza spaccata, scelta politica". Il sindaco si difende: "Abbiamo avuto un problema tecnico di puntualità, nessuna crisi"

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consiglio comunale civitanova

 

di Laura Boccanera

Niente numero legale, salta il consiglio comunale sul bilancio. Doveva iniziare alle 21.30 l’assise per approvare il consuntivo 2015, ma a qualche minuto dall’orario fissato in pochi erano presenti in aula. L’opposizione chiede il numero legale: troppo pochi gli 11 consiglieri della maggioranza e non è bastato l’arrivo al termine dell’appello del consigliere Giovanni Ribichini, la seduta salta e il segretario fa valere il regolamento.

All’indomani è polemica. La minoranza parla di sciatteria e mancanza di serietà dell’amministrazione e sottolinea che nella maggioranza c’è un problema politico di tenuta che ieri sera si è manifestato. Il sindaco ribatte, ammette un problema di puntualità, ma nessuna crisi politica. «C’è una mancanza di serietà – dichiara il consigliere Giovanni Corallini – il presidente del Consiglio arriva alle 21.15 quando dovrebbe arrivare per primo. Dovrebbero essere loro ad avere maggior senso di responsabilità anziché far ricadere sulla minoranza il rinvio della seduta». «Già siamo in ritardo di un mese – aggiunge Sergio Marzetti – è ancora più scandaloso che si imputi a noi il fatto che il consiglio sia saltato». Tra le file della maggioranza erano assenti quattro consiglieri: Livio De Vivo di rientro in Upc, Antonio Colucci del Pd, Pier Paolo Rossi (assente per problemi familiari) e Giovanni Ribichini, arrivato pochi secondi dopo l’appello.

Il consigliere Claudio Morresi

Il consigliere Claudio Morresi

Pone l’accento sull’aspetto politico del rinvio invece Claudio Morresi di Insieme per Civitanova: «Il termine per la presentazione del bilancio era scaduto già al 30 aprile e abbiamo inoltrato una denuncia al prefetto. Ma dietro al Consiglio saltato c’era una volontà politica precisa». Il centrodestra lascia intendere che non aver preso tempo per l’appello sia il risultato di un preciso disegno politico fatto per evidenziare prove di forza all’interno della maggioranza e per sottolineare chi può cambiare gli equilibri. «Si è trattato di un problema esclusivamente tecnico – sottolinea il sindaco Tommaso Claudio Corvatta – problemi personali di qualche consigliere e banalissimi ritardi hanno fatto in modo che mancasse il numero legale. L’opposizione, come fa da 4 anni, ha solo giocato con il regolamento. Sono in grado di mettere in campo solo tatticismi sciocchi che mostrano la cifra di chi vorrebbe amministrare la città».

L'intervento del vice sindaco di Silenzi

Il sindaco Claudio Corvatta e il vice sindaco Giulio Silenzi

«Non c’è nessuno scontro interno – puntualizza il vicesindaco Giulio Silenzi – parliamo di una seduta saltata sul filo dei secondi, dato che l’appello è stato effettuato mentre il dodicesimo consigliere, che sarebbe bastato a garantire il numero legale, stava parcheggiando. Non c’è nessun problema politico, caso mai di puntualità e non è certo su queste sciocchezze che si misura un’amministrazione. E’ grottesco poi che a fare le pulci sul minuto di ritardo siano i campioni dell’assenteismo, che hanno collezionato mancanze ed uscite anticipate». «Quella dell’opposizione è stata solo scorrettezza istituzionale, nient’altro – aggiunge il presidente del Consiglio comunale Ivo Costamagna – Nel gioco delle parti ci può stare che gli avversari tentino di mettere in evidenza problemi politici della maggioranza, ma qui si è solo fatto perdere tempo alla città. Ancor più scorretto che chi ha chiesto l’appello poi si sia chiamato fuori dalla conta dei presenti. In pratica la richiesta è arrivata da un fantasma». Il consiglio è stato convocato di nuovo per il 7 giugno.



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