Il Chienti in piena
La giunta regionale ha destinato 11 milioni e mezzo di euro per ridurre il rischio idrogeologico in sette fiumi marchigiani. Di cui 700mila euro per il Chienti e 700mila euro per il Potenza. Gli altri interventi riguarderanno il Foglia (3,2 milioni di euro), il Misa (4,3 milioni di euro), l’Esino (900mila euro), l’Aso (700mila euro) e il Tronto (968mila euro). Gli interventi vengono finanziati tramite i fondi compresi nelle misure per la messa in sicurezza dei territori. Saranno consentite la realizzazione di casse di laminazione ed espansione, opere idrauliche, briglie, taglio di vegetazione, movimenti terra, riprofilatura e risagomatura delle sezioni fluviali.
L’assessore regionale Angelo Sciapichetti
«Le Marche sono tra le regioni italiane a più alto rischio idrogeologico e presentano frequenti criticità nel reticolo idrografico che provocano alluvioni nelle pianure – ricorda l’assessore alla Difesa del suolo, Angelo Sciapichetti – Con queste risorse destinate ai fiumi marchigiani vogliamo realizzare progetti pilota per quei fiumi che hanno alla foce centri abitati o aree industriali, in modo da prevenire fenomeni di esondazione. La scelta di concentrare le risorse sul rischio idraulico è conseguente al verificarsi di alluvioni di aree limitrofe ai corsi d’acqua principali e dei centri abitati nel tratto terminale del fiume con frequenza sempre maggiore e della necessità della manutenzione del reticolo di deflusso. In particolare alla foce del Foglia è ubicata la città di Pesaro, mentre il Misa attraversa il centro storico di Senigallia». Il cronoprogramma annuale assegna un milione di euro già nel 2016, quattro nel 2017, altri quattro nel 2018, uno nel 2019 e un altro milione nel 2010, per l’erogazione complessiva di 11,468 milioni entro il 2020. A Pesaro e Senigallia il cofinanziamento regionale sosterrà, in modo particolare, gli investimenti previsti nell’ambito della progettazione preliminare dei lavori di mitigazione del rischio idrogeologico del Foglia e del Misa.
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Leggendo Wikipedia si scopre che il Potenza ha una portata media circa di 6 m/c al secondo, il Chienti di circa 7,6 m/c al secondo.
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Il Foglia di circa 7 m/c al secondo.
Il Misa è un fiume a carattere prevalentemente torrentizio
Però, entambi i fiumi, non scorrono nel maceratese….
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Chissà come vengono ripartiti i fondi…
Credo sia giusto che la regione Marche intervenga per il riordino del dissesto idrogeologico. Purché lasci in pace i proprietari dei terreni con le famigerate richieste di denaro tramite gli oscuri consorzi di bonifica.
Spero che il Presidente Ceriscioli si renda conto che il dissesto idrogeologico dipende solo in minima parte dalla conformazione idrografica del territorio; poiché le montagne e i fossi non li hanno costruiti i proprietari dei terreni, è oscuro il fatto che a questi vengono chiesti i soldi per i danni.
Ma se l’amministrazione regionale vuole individuare i veri responsabili, non ha altro che rivolgersi a coloro che per anni hanno gestito il territorio nella maniera più scellerata possibile. Inoltre: credo sia matematicamente e giuridicamente impossibile chiedere soldi a pochi cittadini approfittando del fatto che sono indifesi, quando i lavori che devono essere fatti sono di pubblica utilità e i fondi necessari devono essere reperiti tra tutta la comunità nazionale. Sig. presidente Ceriscioli, credo di essere stato chiaro. Lei si è presentato alla direzione della regione come politico. Quindi: mi auguro che faccia politica nel senso giusto battendo cassa al ministero di competenza.
Allora può ritornare in ballo Civitanova per il fantomatico ospedale polivalente da costruire su terraferma e non su piattaforma marina come avevo già suggerito. Del resto l’onorevole ha parlato chiaro: ” L’ospedale va costruito in zona non a rischio alluvionale “. Va bene che zone simili non esistono nelle Marche, ma già parlarne è sempre meglio che niente.