Nazzareno Strampelli
Ancora sorprese legate al nome dell’illustre genetista di Castelraimondo Nazzareno Strampelli. Dopo la notizia che il suo pomodoro Varrone è recentemente tornato alla luce grazie all’impegno di un’equipe di scienziati (leggi l’articolo) ora arriva anche la premiazione per un volume che ripercorre la sua opera. Si chiama “Sulle tracce di Nazareno Strampelli” il libro scritto da Sergio Salvi ed edito dall’Accademia Georgica di Treia nel 2013. Recentemente si è aggiudicato la XX edizione del premio internazionale del museo nazionale delle Paste Alimentari di Roma, per la sezione Mercato-Editoria. Il premio, consistente in un trofeo d’argento all’autore e uno all’editore del volume, sarà assegnato il prossimo 21 marzo nel corso di una cerimonia che tradizionalmente si svolge presso il teatro Salone Margherita di Roma, ovvero il celebrissimo “Bagaglino”.
Sergio Salvi, autore del libro
Il riconoscimento all’attività editoriale dell’Accademia Georgica arriva alla vigilia delle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario della nascita dell’agronomo marchigiano Nazareno Strampelli (1866-1942), che vedono l’accademia nella veste di capofila del “Comitato Strampelli 2016”, istituito due anni fa con lo scopo di promuovere e celebrare lo scienziato oggi ritenuto il precursore della rivoluzione verde degli anni ’60. L’Accademia Georgica di Treia, oltre al volume che ha ricevuto l’importante premio, ha da poco dato alle stampe un nuovo libro, “L’uomo che voleva nutrire il mondo – I primi 150 anni di Nazareno Strampelli”, scritto sempre da Sergio Salvi, biografo di Strampelli e cultore di storia dell’agroalimentare, impegnato da quasi un decennio in attività di ricerca e divulgazione sul genetista di Castelraimondo.
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