Teatrino parrocchiale di Piediripa di Macerata stracolmo, con altre persone bloccate all’esterno, ad ascoltare ieri la conferenza di don Giovanni Carnevale su Carlo Magno e i Franchi in Val di Chienti. La conferenza dibattito era stata organizzata dall’associazione culturale Cluentum di Piediripa. Sull’argomento esiste sempre un vivo interesse culturale e storico, insieme ad un insorgente interesse per le conseguenze turistiche che potrebbero svilupparsi con la tesi di Aquisgrana nel Maceratese piuttosto che ad Aachen in Germania. Una tesi che resta ancora enigmatica nonostante che si siano anche effettuati degli scavi archeologici lasciando però irrisolte le ipotesi (leggi). Parallelamente compie un anno il lancio del progetto di ricerca “Il patrimonio culturale delle Marche centro-meridionali dal Tardo Antico all’Alto Medioevo” che coinvolge l’università di Camerino, la Regione Marche e il comune di San Ginesio. Un incontro previsto per sabato scorso che avrebbe dovuto relazionare sul tema, con gli interventi del pro rettore Unicam Claudio Pettinari e del coordinatore del progetto Gilberto Pambianchi, è stato rinviato all’ultimo momento.
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Avranno preferito la Quaresima.
L’associazione culturale Cluentum esprime i più vivi ringraziamenti ai tanti partecipanti che domenica hanno gremito il Teatro Parrocchiale di Piediripa in Macerata per assistere all’evento dal titolo “Il nostro territorio nel Medioevo” con il Prof. Don Giovanni Carnevale.
La partecipazione che è stata superiore ad ogni aspettativa prevista, ha visto persone provenienti da ogni parte della provincia e non solo, che attraverso i vari interventi hanno sottolineando ancora una volta un profondo interesse e attaccamento alla storia ed alla ricerca delle radici del nostro territorio.
L’evento, che segue il filone oramai consolidato di Piediripa ieri, oggi e domani, ha puntato i riflettori sugli studi condotti su “Carlo Magno nella Val di Chienti”, effettuati dal conclamato Prof. Don Giovanni Carnevale, padre di questa suggestiva tesi da dove sono sorte le prime ricerche sul territorio.
Domenico Perugini della Cluentum, nell’introdurre l’iniziativa ha descritto quali sono stati i motivi che hanno portato l’associazione ad organizzare l’evento su un tema che suscita un indubbio interesse non solo dal punto di vista storiografico ma anche culturale e turistico, lasciando poi la parola al Dott. Piero Giustozzi, il quale ha tracciato la storia di San Claudio inserita in un contesto territoriale più vasto (provinciale e regionale), offrendo agli interventi, nuovi ed interessanti elementi di spunto e di ricerca nel solco già tracciato dal Prof. Carnevali,.
Si arriva poi al momento più importante dell’evento, che ha visto l’intervento appassionato dell’esimio studioso Prof. Don Giovanni Carnevali, il quale in maniera chiara ed avvincente ha ridipinto il quadro della storiografia mediovale dimostrando la sua tesi di ricerca secondo cui la mitica Aquisgrana, capitale del Sacro Romano Impero, che nessuno storico ha mai localizzato, la città in cui s’incoronavano i re dei Romani, città dei Carolingi prima e degli Ottoni poi, non era Aachen e non poteva essere a nord delle Alpi, ma doveva trovarsi in ambiente mediterraneo, nella picena Val di Chienti, ad Aquas grani appunto, tra le odierne città di Macerata e Fermo.
L’iniziativa dell’associazione culturale Cluentum vista la grande partecipazione di cittadini, studiosi e ricercatori, è riuscita nell’intento di mantenere vivo il dibattito sulla tesi del Prof. Giovanni Carnevale che per dirla con le sue parole: “Non ho formulato una teoria astratta. Ho valutato i dati delle fonti da un nuovo punto di vista, ho sottoposto a riesame critico i dati archeologici, ho ambientato geograficamente il tutto. Non pretendo d’essere creduto sulla parola, mi auguro solo di suscitare interesse per un problema di enorme rilevanza culturale. So che i medievisti non dispongono di concreti elementi per rifiutare o confutare la tesi, che è inattaccabile perché vera. Essa scuote però le basi di tutte le discipline storiografiche relative all’Alto Medioevo. Questa tesi richiede nuove riflessioni sulla storia. Per la sensibilità dei tedeschi Aachen costituisce un mito. Non possono certo rinunciarvi a cuor leggero”.
Certo, e dev’essere proprio per via di questo grosso peso sul cuore, di Carlo Magno che non è tedesco ma inconfutabilmente maceratese, che per esempio la Cancelliera Merkel talvolta si dimostra così intrattabile con noi italiani.