Paolo Mazzoni, titolare del Punto Snai di corso della Repubblica
di Leonardo Giorgi
(foto di Lucrezia Benfatto)
Una raccolta firme dei negozianti per chiedere al comune di Macerata telecamere e più pattuglie durante la notte. C’è anche chi propone ronde organizzate dalla prefettura e chi lancia l’idea di un contributo mensile al Comune per la sicurezza. Forte la paura dei furti, alcuni commercianti hanno investito in costosi sistemi di sicurezza, ma molti non hanno saracinesca né antifurto.
«Ho deciso di iniziare una raccolta firme per chiedere al Comune misure di sicurezza più adeguate ai tempi come sistemi di sorveglianza, telecamere e pattuglie notturne». A dirlo è Paolo Mazzoni, titolare insieme al fratello del Punto Snai di corso della Repubblica dove ieri notte alcuni malviventi hanno messo a segno un furto: portate via 2 slot machine, denaro e gratta e vinci (leggi l’articolo). Il negoziante ha avuto modo, nella serata di ieri, di confrontarsi per qualche istante con il sindaco Romano Carancini.
I danni lasciati dai ladri al Punto Snai
«L’ho incontrato per strada – racconta il titolare – e gli ho espresso le mie preoccupazioni per la situazione sulla sicurezza del centro. Lui mi ha detto che purtroppo la giunta ha le mani legate per la mancanza di fondi. Ma come si fa a non avere soldi per la sicurezza dei cittadini? Dovrebbe essere una spesa principale, non qualcosa a cui si possa rinunciare. Carancini mi ha comunque spiegato che sta prendendo provvedimenti, anche se la difesa dovrebbe partire da noi negozianti». Tra i commercianti del centro storico, in particolare lungo corso della Repubblica, in molti avvertono un forte senso di insicurezza. «Più che nella paura – commenta Adriana Tomassetti, titolare della tabaccheria Tomassetti – viviamo nel terrore. Sul corso non c’è più movimento e nessuno si accorge mai di niente quando succedono certe cose. Siamo vicini alla questura, eppure sono possibili furti come quello di ieri alla Snai, dove i malviventi hanno portato via due pesanti slot machine indisturbati. Anch’io sono a favore delle telecamere».
Dello stesso parere anche Simona Speranza e Chiara Tomassetti, titolari della Bottega del libro. «Rinunceremmo volentieri ad un po’ di privacy – ammettono – per qualche telecamera in più. Abbiamo subito diversi furti negli ultimi anni e i danni alle vetrate sono sempre stati ingenti». Anche l’ottico Andrea Venturino, presidente dell’Associazione commercianti del centro storico, vuole più sicurezza: «Condivido le lamentele di Paolo Mazzoni – spiega Venturino – e spero che si concretizzi la possibilità di installazione di strumenti di telesorveglianza nel centro, oltre all’istituzione di ronde notturne organizzate dalla prefettura. Da parte mia, mi sono comunque attrezzato, investendo molto nella sicurezza passiva dei miei spazi e in un sistema di vigilanza privata».
Molte attività del centro negli ultimi anni hanno in effetti sottoscritto contratti con società di vigilanza privata, come il bar Centrale di Aldo Zeppilli. «Essendo in piazza, davanti la questura, e restando aperto fino a tardi – spiega Zeppilli – fortunatamente i miei problemi di sicurezza sono molto più limitati rispetto ad altre attività. La proposta di chiedere al Comune sistemi come la videosorveglianza è un’ottima idea. Sono convinto però che la soluzione migliore sarebbe un piccolo contributo mensile, da parte dei cittadini e dei commercianti del centro storico, che possa aiutare l’amministrazione ad investire di più sulla sicurezza». La negoziante Cinzia Mancuso, titolare di Chèrie in corso della Repubblica, la pensa diversamente rispetto agli altri commercianti. «E’ ovvio che ci sono problemi di sicurezza, tuttavia – commenta Mancuso – l’amministrazione ha colpe fino ad un certo punto.
Io ho speso tanto per tutelare la sicurezza del mio negozio e i risultati si sono visti. A volte bastano semplici deterrenti per tenere lontani i tentativi di furto»
A livello statistico, su un campione di 12 negozi del centro storico, sette di queste attività hanno una saracinesca. Alcuni di questi negozi ne sono privi perché non possono installarle per via di obblighi comunali, diretti alla preservazione degli edifici storici del centro. Per quanto riguarda i sistemi di allarme ed antifurto, sono stati adottati da quattro attività su 12, mentre la videosorveglianza è in funzione solo su tre di questi negozi. Tra i furti in centro storico, lunedì c’è stato quello dell’auto del barista Pierino Camertoni: gliel’hanno rubata mentre era in sosta vicino a piazza Battisti.
Uno dei furti compiuti nei mesi scorsi in centro storico
I ladri avevano colpito anche da Talmone, in corso della Repubblica
I segni del tentativo di effrazione da Mc Fast
I negozi che si affacciano su corso della Repubblica
Sistemi di sorveglianza
Smooke uno dei negozi colpiti dai ladri negli scorsi mesi
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Capirai, non ci sono i soldi per il sale, pensa per le telecamere… Ma quelli per lo stipendio del primo cittadino ed i suoi collaboratori si… E allora, se quello no e quell’altro no, che ci stanno a fare??
Le telecamere anche in via pace, via Pancalducci, via roma , le vergini ecc perché solo in piazza?
I soldi ci sono…….la protezione del popolo è più importante del ” soldo”
C’è chi allarga le braccia e chi se le sente legate. Ma allora uno dovrebbe trarre le conclusioni e cambiare mestiere…
Visto che i soldi per le telecamere non ci sono, il Sindaco Carancini li potrebbe comunque chiedere all’APM, che di soldi ne ha tanti, al punto che vuole regalare due milioni di euro alla SABA Italia per il Park Sì.
I Vigili Urbani hanno voluto la pistole, bene, allora formiamo delle pattuglie notturne x il centro storico.
Macerata!!!!!
Vi auguro buona fortuna perché è di questa che avete bisogno perché purtroppo aiuti da chi dovrebbe darvene non ne avrete siamo tutti abbandonati a noi stessi questa è la triste verità
Chissà perchè quando, con i soldi pubblici, si devono però organizzare o sponsorizzare (discutibili) iniziative di club, associazioni e pseudoartisti vari allora i denari si trovano sempre…
Eppure 10 giorni fa il sindaco – commentando la manifestazione del sindaco di Cingoli in piazza della libertà – aveva sentenziato che la ‘questione sicurezza’ a Macerata non è una priorità! Come mai i soldi (e molti) per alcune ‘avventurose idee’ si trovano e per questioni importanti e urgenti come questa no? Come mai delle poche telecamere esistenti la maggior parte non è funzionante da anni per mancanza di fondi? Noi, quale opposizione responsabile, porteremo con urgenza la questione all’attenzione del consiglio comunale, chiedendo più attenzione e più risorse per le forze dell’ordine.
Riccardo Sacchi – capogruppo Forza Italia Comune Macerata
Soldi come se piovesse per rifare i Cancelli, l’orologio, la piazzola per i camperisti, il trenino per i turisti e prossimamente per il ParkSi…. per la sicurezza invece non c’è mai mezzo euro. “Complimenti” al sindaco
L’esito di una spesa pubblica dipende dal percettore della somma. Nel caso degli investimenti nella sicurezza i percettori sono le società che operano nel campo della videosorveglianza.
Desertificazione dovuta ai cambiamenti climatici o stanno tutti alla partita? Eppure l’orario mi sembra lo stesso di anni fa, quando quasi non si camminava..