di Claudio Ricci
(foto di Lucrezia Benfatto)
Macerata ha un nuovo piano di protezione civile. La delibera presentata oggi dall’assessore Alferio Canesin è stata approvata dal Consiglio comunale con 21 voti favorevoli (maggioranza più Città Viva e Fdi). Astenuti i consiglieri di Fi, Idea Macerata e del Movimento 5 Stelle. Proprio i pentastellati avevano fortemente sollecitato l’aggiornamento del documento fermo al 2012, arrivando a chiedere la revoca della delega a Canesin (leggi l’articolo). Bocciata la mozione degli stessi grillini per rinviare la votazione e permettere ai consiglieri di studiare il documento tecnico di circa 400 pagine. «Il consigliere deve conoscere le cose che vota – ha detto Roberto Cherubini – Perché ci hanno dato solo 4 giorni per studiare un documento così vasto e complesso? Per noi il documento ha molto valore e merita di essere studiato dai consiglieri che hanno anche una responsabilità giuridica. Chiediamo di poterlo votare tra qualche settimana quando tutti saremmo pronti e sapremmo quello che votiamo».
La replica al sindaco Romano Carancini: «Il Consiglio comunale ha responsabilità solo di indirizzo e non tecniche rispetto all’approvazione del piano. Oggi finalmente dopo un lungo percorso arriviamo ad una votazione importante e necessaria per la città. Credo che il voto a questo documento debba avere un riscontro politico. Il piano per legge è sottoposto a continui aggiornamenti e c’è sempre la possibilità di rivederlo. Questo di oggi è solo un primo step che dovrà marciare su due direttive, quella della formazione del personale di competenze e dell’informazione della cittadinanza. Nel prossimo bilancio questo punto di partenza verrà trasformato in un percorso aggiornato».
Il piano illustrato dal responsabile tecnico Virgilio Ferranti e dal geologo Giammaria Vecchioni sostituisce i precedenti atti di pianificazione di protezione civile e considera i rischi idraulico, idrogeologico, sismico, incendi boschivi e interfaccia, metereologico e antropico. «Gli uffici hanno fatto un gran lavoro – ha detto l’assessore Canesin – durato due anni. Arricchito dalla microzonazione sismica in tutto il territorio comunale». Scettica l’opposizione che pur apprezzando la mobilitazione degli uffici e dell’amministrazione critica tempi e le modalità di approvazione. Carla Messi (M5S): «Ci sentiamo depauperati del diritto di condividere prima della votazione. A cosa serve portare all’attenzione dei consiglieri qualcosa che non possono consultare». Riccardo Sacchi (Fi): «Perché una delibera tecnica deve passare al vaglio del Consiglio Comunale? Bastava l’approvazione della Giunta». Anna Menghi polemizza sul ritardo con cui si è arrivati alla votazione dell’atto.
In apertura di seduta il consigliere di Fi Deborah Pantana aveva interpellato l’amministrazione sulla realizzazione della Mattei-Pieve: «Dato l’accordo firmato lo scorso anno tra Regione, Provincia, Quadrilatero e Comune, e data la recente fusione tra Quadrilatero e Anas chiedo rassicurazioni sull’effettiva realizzazione del progetto per cui sono previsti 3 milioni di investimento da parte dell’amministrazione comunale». Rassicura l’assessore ai Lavori Pubblici Narciso Ricotta: «Abbiamo parlato con i rappresentanti degli enti che dovrebbero sottoscrivere la fusione, incluso il presidente di Quadrilatero Guido Perosino. C’è l’impegno da parte di tutti a portare avanti sia lo stralcio Mattei Pieve che la strada Campogiano-Pieve e sia Regione che Provincia hanno assicurato il mantenimento dei finanziamenti previsti».
Disco verde anche per l’acquisizione degli immobili di via dei Sibillini e di via Panfilo oggi affittati dall’Ircr e che verranno destinati ad uso scolastico. La delibera è passata con 17 sì e 7 astenuti.
In chiusura botta e risposta sulla mozione presentata dai consiglieri di Fi Sacchi e Andrea Marchiori e da Francesco Luciani di Idea Macerata in merito all’allestimento di un presepe in una piazza o in un luogo istituzionale della città. Argomento d’attualità, analizzato anche da Giancarlo Liuti nel suo editoriale su Cronache Maceratesi (leggi l’articolo). «Un gesto atto a difendere le nostre radici culturali – ha detto Sacchi – Soprattutto in una città che non molti anni fa è stata intitolata a Maria». «Lo facciamo da anni – la risposta dell’assessore alla Cultura Stefania Monteverde – Dal 1990 allestiamo un presepe nel cortile del palazzo comunale grazie anche alla collaborazione dell’Avis. Non appoggiamo la mozione perché sembra tardiva e retorica. Noi lo facciamo senza ostentazione e senza strumentalizzazioni». La mozione è stata respinta con 20 voti contrari e 1 favorevole.
Rinviata a domani l’interrogazione del M5S sulla presunta discordanza dei dati Legambiente in merito agli impianti fotovoltaici effettivamente realizzati dal Comune nelle scuole (leggi l’articolo).
Alferio Canesin
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Dove sta la difficoltà nel leggere un piano di 400 pagine in quattro giorni? Se non avete tempo o voglia, dimettetevi. Ancora a parlare poi di presepi e città di Maria…con tutti i lavori di urbanistica che si dovrebbero fare in questa città ormai ridotta in una groviera…Accontentiamoci di quel bellissimo albero in Piazza della Libertà che fa tanto luna park!
Gentile sig. Pieroni,
voglio usare la sua bizzarra dichiarazione per far capire a chi legge di cosa stiamo parlando.
Mi riferisco all’argomento a cui è intitolato l’articolo di C.M.ossia la protezione civile.
Non c’è nessuna difficoltà nel leggere 400 pagine, se ci si mette a testa bassa lo si fa anche in un giorno.
Poi qui non si tratta di avere tempo o voglia, ma parliamo di altro.
Cosa è ” l’altro” ?
E’ il dover STUDIARE 441 pagine, analizzare 12 tavole e gli allegati. Inoltre questa attività va eseguita da più persone per portarle ad un’ ANALISI e ad un CONFRONTO condiviso. Il risultato che ne viene fuori va in seguito vagliato da un consulto di PARERI TECNICI. Poi si giunge ad una CONCLUSIONE che va messa a confronto e dibattuta in assise, nella fattispecie in Consiglio Comunale, con tutte le forze politiche rappresentative della città.
Almeno questo, salvo mie considerazioni sbagliate, è il percorso che il sindaco Carancini ha scelto di fare, perciò ponendo la questione a TUTTI.
Le assicuriamo che non è stato onestamente possibile fare uno studio serio e approfondito come dovuto e come merita ancor di più la delicatezza e l’importanza dell’argomento.
Per questo ritengo che costringere al voto – in fretta e furia- il consiglio comunale su un argomento che si ignora quasi del tutto ( e, si noti bene, la cui approvazione è già scaduta da un bel pezzo perchè è ormai fuori tempo massimo da ben 3 anni!!!) sia irrispettoso nei confronti di tutta la cittadinanza.