Via la guardia medica di notte
Cinque sindaci scrivono a Ceriscioli

SANITÁ - I comuni di Caldarola, Camporotondo, Cessapalombo, Belforte e Serrapetrona si schierano contro le ultime decisioni di Asur e Regione: «Il presidio medico notturno è fondamentale per il nostro territorio»

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Luca Giuseppetti, sindaco di Caldarola

Luca Giuseppetti, sindaco di Caldarola

Altri cinque Comuni uniti contro la delibera 735 della Regione Marche inerente le nuove direttive sanitarie. Dopo la protesta dei sindaci di Matelica, Castelraimondo, Gagliole, Esanatoglia, Fiuminata, Pioraco e Sefro (leggi l’articolo), si è tenuta nei giorni scorsi nel Comune di Caldarola, una riunione tra i sindaci di Camporotondo Emanuele Tondi, di Serrapetrona Silvia Pinzi, di Cessapalombo Gianmario Ottavi, di Caldarola Luca Giuseppetti e il vice sindaco di Belforte Mario Antinori. I primi cittadini dei cinque Comuni, pur avendo riconosciuto l’importante taglio che la Regione ha dovuto subire negli ultimi periodi rispetto ai trasferimenti dallo stato centrale in materia di sanità, sono preoccupati rispetto alle imminenti decisioni che coinvolgeranno il loro territorio, in modo specifico rispetto al taglio del presidio di guardia medica notturna attualmente presente nel comune di Caldarola.

I sindaci chiedono spiegazioni su una scelta che non sembra essere incline rispetto alle esigenze del loro territorio montano, in modo particolare rispetto ad una popolazione sempre più anziana che vive nei cinque comuni. Il servizio di guardia medica, secondo gli amministratori, garantirebbe la sicurezza attraverso le competenze del medico di guardia e attraverso il servizio sarebbe possibile risolvere molte emergenze, evitando anche che i pronto soccorsi degli ospedali vicini siano congestionati da casi clinici risolvibili con un intervento di un normale medico di guardia.
I sindaci chiedono un ulteriore incontro con il presidente della giunta regionale Luca Ceriscioli, il direttore generale dell’Asur Marche Alessandro Marini e il direttore generale dell’ Area vasta 3 Alessandro Maccioni, per capire come verrà applicato nel dettaglio il piano e le relative ripercussioni che ricadranno sulla collettività.



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