di Federica Nardi
Dante scende in piazza insieme alla musica di Caparezza, alle parole di Primo Levi e alle performance degli studenti degli istituti di Macerata. Stupisce l’interpretazione del quinto canto dell’Inferno (la storia di Paolo e Francesca) di Emanuele Di Silvestro, studente di Lettere a Macerata. Il diciannovenne prodigio ha scoperto la sua vocazione proprio grazie al Poeta e la prossima settimana realizzerà il sogno di ogni dantista: «Nel 2012 mi beccarono impreparato su Dante, così dovetti imparare a memoria le prime sei terzine del primo canto dell’Inferno. Una volta imparato, ho continuato con tutto il resto. Al momento conosco 22 canti dell’Inferno, quattro del purgatorio e sette del paradiso. Ho scelto di fare lettere solo a causa di Dante, prima pensavo a medicina. Poi ho deciso di non voler curare il corpo, ma lo spirito. Lunedì incontrerò Vittorio Sermonti, uno dei più grandi dantisti italiani, mi ha invitato a casa sua a Roma».
Emanuele Di Silvestro
Il flash mob “Dante a mezzogiorno”, organizzato da Laura Melosi di Unimc e da Gabriele Cingolani dell’Adi-sd (Associazione degli italianisti, sezione didattica), ha visto protagonisti questa mattina i due istituti maceratesi Ips “Pannaggi” e l’Agrario “Garibaldi”. Radunati sotto le logge del Grano, di fronte alla facoltà di Scienze Politiche, i ragazzi e gli insegnanti hanno voluto omaggiare l’anima pop di Dante Alighieri, a partire dal primo canto recitato in lingua inglese sullo sfondo della scenografia disegnata dalle classi coinvolte. Due ore per riscoprire il Poeta nel flash mob pensato per i 750 anni dalla nascita di Dante e per la “giornata per la letteratura”, iniziativa che si inserisce nel contesto della settimana di promozione alla lettura “Libriamoci”. Soddisfatto anche Gabriele Cingolani, impegnato da due anni nella promozione dell’iniziativa: «Questa è la dimostrazione che la letteratura non è solo per i licei. Abbiamo voluto collegare Dante alle canzoni e all’attualità per togliere quest’aura dotta ed erudita dalla sua opera. La letteratura è prima di tutto popolare».
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Io ti stimo.
Anche io amo Dante e sebbene conosca a memoria molti passi del Capolavoro Massimo, non ho mai imparato un canto intero!
Bravo!
Bravo, bravo, bravissimo. Non solo e non tanto per la memoria prodigiosa, ma per l’amore a Dante. Per il valore che hai deciso di attribuire allo spirito. Credo dunque di capire con sufficiente sicurezza che non avrai mai, in futuro, una cattedra universitaria in una Facoltà di Lettere. Ti sia, questo, sempre, di garanzia di attendibilità.
Finalmente la letteratura italiana esce da un’aula bigia di Palazzo Ugolini e incontra gli studenti in piazza!
Sempre i brividi all’udir le famose terzine!
Mi sento di ringraziare questo giovane!