di Marina Verdenelli
(foto Federico De Marco)
Togliere la luce ed entrare approfittando dell’unico momento per poter superare porte chiuse e campanelli da suonare. Così la polizia ha scoperto che in un circolo culturale di Civitanova, all’Ancol di via Indipendenza, dove facevano entrare solo persone conosciute, era stata ricavata una bisca clandestina dove si giocava a carte con puntate alte. Il blitz è scattato tra la notte di venerdì e sabato, il giorno di maggior afflusso. Simulato un blackout gli agenti sono riusciti ad entrare trovando ancora le carte e i soldi sul tavolo. Denunciate per partecipazione al gioco d’azzardo, 34 persone, sorprese al tavolo verde a giocare a “Concia”. Oltre a loro è stato denunciato per esercizio di gioco d’azzardo il gestore del locale, l’imprenditore Giuseppe Berdini, 74 anni, originario di Porto Sant’Elpidio, conosciuto nel mondo calzaturiero dove ha lavorato in passato e gestore di circoli sempre a Civitanova, il segretario dell’associazione che fa capo al circolo e il presidente (per entrambi stesso reato del gestore).
«Lo contestiamo – dice l’avvocato Gabriele Cofanelli, nominato da Berdini – non si giocava a soldi. C’era stata solo una cena tra i soci». Stando al blitz della polizia nel locale a giocare sono stati trovati commercialisti e avvocati oltre ai titolari di alcuni calzaturifici della zona e di fuori provincia. Uno di loro ha buttato 400 euro dalla finestra quando ha visto arrivare gli agenti. Una clientela per lo più del Maceratese con la presenza anche di qualche anconetano e di persone residenti a Porto Sant’Elpidio. L’operazione è stata fatta dalla squadra Mobile di Ancona con il supporto del commissariato di Civitanova e degli agenti della Mobile di Macerata. Le indagini erano iniziate a maggio. Prima del blitz i poliziotti dorici avevano osservato il locale, che è un circolo culturale privato situato al secondo piano di una palazzina condominiale, notando un via vai di persone soprattutto di notte. Stando alle indagini della polizia l’accesso alla bisca era consentito soltanto a coloro che erano conosciuti dagli organizzatori e che, all’atto di suonare il citofono, venivano visivamente riconosciuti dalle telecamere di sorveglianza. Una volta entrati dal portone dello stabile, i giocatori dovevano varcare altre tre porte, tutte monitorare da videocamere e sorvegliate a vista da buttafuori appositamente chiamati dall’organizazione. Gli agenti hanno atteso la sera giusta per entrare in azione con un mandato di perquisizione e sorprendere i giocatori ancora al tavolo. Simulato un blackout è stata interrotta la corrente elettrica. Non appena i giocatori si sono visti mancare la luce hanno mandato un addetto a controllare i contatori elettrici e qui, i poliziotti acquattati sul pianerottolo, con una rapida mossa, hanno approfittato per fare irruzione nella sala gioco. Più di quindici poliziotti hanno rovistato ogni angolo del locale. C’erano soldi, carte da gioco e appunti con scritti i conti delle partite di “concia” che stavano giocando all’atto dell’irruzione. Un giocatore ha lanciato 400 euro da una finestra cercando di disfarsi delle prove che poi i poliziotti del Nucleo giochi e scommesse della Sco hanno trovato. Sequestrati 6.400 euro in contanti, carte di credito e appunti di gioco tutto materiale al vaglio ora della magistratura. La concia è un gioco d’azzardo vietato dalla legge dove non vince l’abilità del giocatore ma tutto è rimesso alla fortuna.
(Servizio aggiornato alle 17,20)
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circoli culturali ricreativi ludico sportivi. lo sport nazionale però è sempre la concia . che schifo.
visto che c’è la flagranza perché non pubblicare anche il nome del circolo “culturale” e la via dove è ubicato? omertà o discrezione nei confronti della crema di avvocati e commercialisti seduti al tavolo verde?
pardon non avevo visto la foto o è stata aggiunta dopo visto che l’articolo è in aggiornamento. fateli i nomi però, sia del titolare sia dei giocatori visto che ne sbattete sul giornale tanti di ragazzini anche per molto meno
Non è importante che si sappiano i nomi (è inutile), invece è importante che la giustizia faccia il suo corso e che i colpevoli vengano puniti.
sai come verranno puniti . io vorrei sapere quali liberi professionisti sono e magari evitare di usare certi commercialisti o avvocati che poi se ne fregano delle leggi se frequentano certi posti dove si gioca d’azzardo
E’ vietato giocare ( e rovionarsi) con la “concia” ma è permesso farlo alle slot machine.
Questo è il dilemma.
Ai signori che sono stati beccati a giocare vorrei dire solamente di pensare a quante povere persone avrebbero dato un briciolo di felicità i soldi che loro sperperavano.
Grazie.
…a quante persone, a partire dalle loro consorti.
Qualcuno mi spiega in quale dei seguenti giochi vince l’abilità del giocatore e non è tutto è rimesso alla fortuna? Slotmachine, gratta e vinci, enalotto nelle sue varianti più fantasiose, bingo…Lo Stato che promuove questi giochi è immorale. Ma come si fa a pubblicizzare certi passatempi vietandoli poi ai minorenni e avvisando del pericolo di dipendenza? Quando sento certi spot mi sembrano che pubblicizzino eroina e cocaina. È una vergogna sociale legalizzata.
Il gioco d’azzardo è illegale se non c’è “aggio”.
La ” Concia “, rispetto ai giochi legali dello Stato da quasi il 50% di possibilità al giocatore che non tiene il banco, e un po’ di più a chi tiene il banco che è sempre un giocatore. Il banco cambia in base alla fortuna dello stesso. Non è che voglio dare lezioni di concia, ma solo dire che le probabilità di vincita sono quasi uguali per gli antagonisti. Un po’ come giocare a testa e croce, o sul rosso e nero della roulette. I vari giochi legali dello stato ti pelano perché hanno percentuali di vincita risibili e ridicoli. Quindi, se il gioco della ” concia ” lo consideriamo un gioco d’azzardo, quelli legali sono d’azzardo con l’aggravante della mancanza di rischio. Infatti mentre un Casinò può in linea di massima, anche ” sbancare “, i giochi legalizzati dallo stato al di fuori dei casinò, sono solo truffe legate appunto alle possibilità di vincita e al rischio economico inesistente. Lotto, enalotto non è che regalano. E’ vero che ogni tanto qualcuno fa “sei” superando le più di seicento milioni di probabilità per azzeccarlo e che comunque chi non gioca non vince, ma nemmeno perde e che lo stato invita allo moderazione nel gioco. Ma il problema dei giochi illegali dello stato è proprio questo. La moderazione ci mette un attimo a saltare, tanto che vediamo pensionati che oltre ad una bevuta a briscola non hanno mai giocato, incolla ti ad una slot machine. L’unico gioco che potrebbe far sballare lo stato è il lotto, Pensate, una cinquina secca su ruota fissa paga da quello che ricordo io un milione di volte, quindi se ci puntiamo un milione moltiplicato per un milione, avremo 1.000.000.000.000., un miliardo di euro, da prendere sulle paghe degli onorevoli.