Da sinistra: Il colonnello Massimiliano Di Lucia che comanda il Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Ancona, il procuratore Giovanni Giorgio e il vice questore aggiunto Alessandro Albini, capo della Squadra mobile di Macerata
Il procuratore Giovanni Giorgio
di Gianluca Ginella
(Foto di Lucrezia Benfatto)
Droga via posta dal Pakistan, gli arrestati negano tutto, l’indagine nata ad aprile da una segnalazione degli agenti della Dea americana di stanza ad Islamabad città dalla quale erano stati inviati i pacchi contenenti chili di eroina. Una operazione, condotta da Squadra mobile di Macerata e dal Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Ancona e coordinata dal procuratore Giovanni Giorgio che ha portato nel complesso a 9 arresti a partire da giugno e al sequestro di 11 chili di eroina. Il cerchio delle indagini si è chiuso con il blitz di sabato che ha portato in cella cinque persone (leggi l’articolo). I pacchi inviati da Islamabad sono stati seguiti dagli investigatori che ne hanno tracciato il percorso grazie alla collaborazione con le polizie tedesche e inglesi. Un iter che è stato adottato per intercettare il 27 giugno scorso un pacco che era arrivato all’ufficio postale di Corridonia e ritirato da due coniugi: Maurizio Paggi e Cristina Tognetti. La coppia era stata arrestata dalla Squadra mobile di Macerata e aveva parlato. Paggi aveva riferito di essere stato contattato da un pachistano, Shoaib Ullah, che gli aveva prospettato un guadagno di 7-800 euro per ogni pacco che ritirava oltre a 30-40 grammi di eroina. A detta di Paggi da ottobre dello scorso anno e prima della spedizione del 27 giugno, c’erano stati altri tre invii. Il primo pacco era stato di 3 chili, il 20 gennaio era stato inviato un pacco di 5 chili, e il 20 aprile un altro pacco sempre di 5 chili. In tutto Paggi era stato utilizzato per ritirate un quantitativo di 18 chili di stupefacente.
Massimiliano Di Lucia del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Ancona
Lui e la moglie, in seguito all’arresto si trovano i domiciliari. A luglio la Squadra mobile arresta un altro pachistano, Mohamed Charif Kamel, già noto alle forze dell’ordine, a Civitanova che collabora e fa i nomi di Zia Ur Rehman Khan e di un certo Gohar Zaman, detto Zio Gohar, un uomo che si occupa solo di smercio di grossi quantitativi. Dice inoltre che l’attività di compravendita di droga avviene in una casa di Potenza Picena. Nel contempo lo scorso luglio nelle indagini entra anche il Goa del Nucleo di polizia tributaria della Finanza di Ancona. Anche loro intercettano uno dei pacchi della droga. Che viene ritirato da una dominicana, Fautina Belyis Azcona, per conto di Ullah. A ritirare il pacco doveva andare lo stesso Ullah che entra nel palazzo dove vive la donna, ma ne esce senza, perché lo lascia per le scale. Una mossa scaltra per evitare l’arresto. Perché gli uomini della Finanza sono appostati e attendono qualcuno che vada a ritirare il pacco. In seguito arrivano Ullah, Gohar, Gharsellaoui in auto insieme ad un connazionale che scenderà a ritirare il pacco e verrà arrestato. La procura di Macerata una volta ricostruito il quadro di questa organizzazione ha chiesto e ottenuto misure cautelari in carcere per cinque persone. Si tratta di Shoaib Ullah, 30, pakistano, Walid Gharsellaoui, tunisino, 38 anni, entrambi vivono a Macerata, Zia Ur Rehman Khan, 32, pakistano, residente a Porto Recanati, Gohar Zaman, detto Zio Gohar, 42 anni, pakistano residente a Montegranaro, Walayat Khan, 50, pakistano, residente a Monte San Giusto. Tutti sono finiti in manette sabato.
«Esprimo il mio apprezzamento per l’attività svolta – ha detto il procuratore Giovanni Giorgio –, purtroppo Macerata e la provincia sono un territorio elettivo per chi compra e spaccia stupefacenti. Trova conferma il fatto che nella zona di Macerata la droga scorra a fiumi, per usare una espressione di comodo. Noi però continueremo la nostra attività» .
Il contenuto di uno dei pacchi di eroina sequestrati
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complimenti!
E’ la stessa strada fatta dai richiedenti asilo.
@ Aldo Iacobini
Ma la tratta degli esseri umani è più lucrosa (e meno pericolosa) di quella della droga….
Macerata città di Maria
Per Banci. Vuoi dire città di Mari-uana!