di Gianluca Ginella
Pacchi con la droga dal Pakistan, sgominata la banda: polizia e guardia di finanza hanno messo a segno cinque misure cautelari in carcere nei confronti di quattro pachistani e di un tunisino residenti nel Maceratese e nel Fermano. Sarebbero loro i reali destinatari di due pacchi inviati dal Pakistani nei mesi scorsi, passati per la Germania e giunti nella nostra provincia la prima volta a Corridonia (lo ritirò una coppia di italiani, entrambi all’epoca arrestati – leggi l’articolo -) e la seconda a Civitanova (erano finiti in manette un disoccupato e una prostituta – leggi l’articolo -). L’indagine, condotta dalla Squadra mobile di Macerata e dal Goa del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Ancona nasce da due segnalazioni della Direzione centrale dei servizi antidroga in seguito all’attivazione della dogana tedesca all’aeroporto di Francoforte. Si parlava di due pacchi, appunto, che venivano dal Pakistan. Entrambi era stati intercettati ed erano stati sequestrati 11 chili di eroina con l’arresto delle persone che erano andate a ritirarli. Ma le indagini erano di più ampio respiro. Gli investigatori del Goa della Finanza di Ancona (comandato dal maggiore Andrea Crisari) e della Squadra mobile di Macerata (diretta dal vice questore aggiunto Alessandro Albini), coordinati dal procuratore Giovanni Giorgio, hanno così individuato i reali destinatari dello stupefacente, che si erano resi promotori delle spedizioni.
Con gli arresti di questa mattina si è completata una attività di indagine cominciata prima dell’estate. Per far entrare la droga, che veniva nascosta all’interno di borse etniche, i componenti del sodalizio si accordavano con persone insospettabile che, in cambio di una ricompensa in denaro e di parte della droga, andavano a ritirare il pacco alla posta. La droga sequestrata nel corso delle indagini avrebbe consentito un guadagno, una volta tagliata, di circa 10 milioni di euro e sarebbe stata venduta nel Centro Italia. Gli arrestati, tutti incensurati, vivono a Macerata (un pachistano e un tunisino), a Porto Recanati, a Montegranaro e a Monte San Giusto. Ora si trovano in carcere a Camerino con la contestazione di traffico internazionale di stupefacenti. Questa mattina a casa di uno degli arrestati sono stati sequestrati anche 10.500 euro in contanti. Disposto inoltre il sequestro di un’auto di un indagato sul presupposto si tratti della disponibilità di un bene di valore sproporzionato alla disponibilità economica.
«Ringrazio il Goa e la questura e il dirigente della Squadra mobile per l’impegno profuso in modo sinergico – dice il procuratore Giovanni Giorgio –. E’ la prima volta, almeno da quando io sono a Macerata, che riusciamo ad andare alla fonte dell’approvvigionamento della sostanza stupefacente. Abbiamo individuato questo gruppo che con una certa stabilità provvedeva a importare quantitativi significativi di eroina che finivano nel contesto del florido mercato maceratese. Parliamo di un traffico internazionale globale: i pacchi contenenti droga erano inviati in vari stati: in America come in Europa, e in Italia avevano come destinazione esclusiva Macerata e paesi della provincia».
La peculiarità dell’indagine è che si è svolta in un contesto internazionale a partire da una segnalazione della Dea al Servizio centrale antidroga che ha interessato il Goa e la Squadra mobile e la procura di Macerata che ha avviato una procedura di collaborazione con le autorità doganali tedesche per seguire il percorso dei pacchi. «Con gli arresti si è conclusa una attività investigativa di particolare rilievo – continua il procuratore –, che conferma che la piazza di Macerata sia molto ambita dai venditori di sostanze stupefacenti, d’altra parte sono contento per essere riusciti a stroncare questo canale di approvvigionamento».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Brave le forze dell’ordine. Ora aspettiamo il magistrato che li rimetta in libertà entro una settimana.
Ora un buon avvocato… droga per uso personale… e… nei prossimi giorni… ancora in giro a fare i suoi porci comodi…!!! Evviva…!!!
Complimenti alla Squadra Mobile. Peccato poi che chi sta sopra di loro permetta l’arrivo di immigrati che non saranno altro la nuova manovalanza.
Se non c’è richiesta finisce il mercato della droga, non vorrei essere banale ma di fatto è così. La,mia soluzione, anche qui banale, se invece di perdere tempo nelle scuole con la teoria dei generi non si facesse un percorso, serio, costante di formazione contro la droga nelle scuole? Perché solo con la formazione e la cultura si possono combattere guerre come quella della droga!
Tremerà la Macerata bene, cliente in quel mercato?
Per Stefano Palanca. 11 kg di eroina per uso personale?
Queste persone come sono entrate in Italia?
Avevano anche un lavoro onesto?
Quando Anazon (e altri) comincierà a distribuire prodotti, con i droni, non ci saranno più confini al traffico di stupefacenti…
Già oggi è impossibile controllare ogni singola spedizione, figuriamoci domani…
Congratulazioni infinite all’ennesimo buon colpo messo a segno dalla Squadra Mobile e dalla Procura di Macerata. Questa è una battaglia per la quale non si può e non si deve abbassare mai la guardia: è in gioco la vita di troppi ragazzi. Mi associo a Yuri Paoletti, invocando le scuole ad attivare sistematici corsi di formazione per contrastare il consumo delle droghe anche leggere, a torto considerate innocue. Chiaramente non sono nessuno per essere ascoltato. Ma spero che unendo le forze sane della nostra gente (a cominciare dall’amico Peppe Bommarito, instancabile promotore di iniziative contro la diffusione della droga) si riesca quanto meno a sensibilizzare maggiormente la nostra società.
Da Islamabad a Macerata, la ricostruzione dei viaggi dell’eroina.
Oggi la chiusura delle indagini. I nomi degli arrestati:
https://www.cronachemaceratesi.it/2015/09/15/da-islamabad-a-macerata-la-ricostruzione-dei-viaggi-delleroina/704973/