Andrea Biancani, presidente della terza commissione
Un no corale alla costruzione di un termovalorizzatore nelle Marche. La III Commissione Ambiente, presieduta da Andrea Biancani del Partito Democratico dà pieno sostegno alla posizione che la Giunta regionale illustrerà domani nel corso della seduta della Conferenza Stato-Regioni. Un incontro tecnico che affronterà la questione dell’articolo 35 contenuto nel decreto “Sblocca Italia” in cui si prevede appunto la costruzione su tutto il territorio nazionale di 12 termovalorizzatori, uno dei quali nelle Marche. «Riteniamo – ha dichiarato il presidente Biancani – che nella nostra regione non sia necessario un termovalorizzatore. Il cammino che abbiamo intrapreso va sempre più in direzione della raccolta differenziata, puntando al riciclo al recupero e al riuso. Era comunque necessario sentire in merito la posizione ufficiale del Governo regionale, da qui, in accordo con il vice presidente Sandro Bisonni (M5S), l’invito all’assessore all’Ambiente a riferire in merito»
Angelo Sciapichetti, assessore regionale all’Ambiente
L’assessore Sciapichetti ha ribadito che lo stesso Piano regionale dei rifiuti non prevede alcun termovalorizzatore per le Marche (leggi l’articolo). «E’ significativo – ha detto Biancani – che tutti i commissari abbiano manifestato grande sensibilità verso questa tematica ed è per questo che abbiamo dato all’assessore Sciapichetti un mandato forte per esprimere il no a nessun tipo di termovalorizzatore nella nostra regione». «Questo articolo 35 dello Sblocca Italia – ha ribadito il presidente Biancani – avendo classificato gli impianti come insediamenti strategici di interesse nazionale, toglie la possibilità alle Regioni di poter decidere in autonomia quale politica adottare in materia di smaltimento di rifiuti, scavalcando così la programmazione regionale ed escludendo da essa il confronto con i territori, una delle priorità della Regione Marche. Inoltre – ha continuato Biancani – gli inceneritori dovrebbero andare a coprire il fabbisogno residuo che nelle Marche è basso, avendo già percentuali elevate di raccolta differenziata; il rischio è quello di aprire la strada all’importazione di rifiuti da altre Regioni, necessari per consentire agli impianti di funzionare a regime».
Il presidente Biancani, in chiusura dell’incontro, ha accolto una proposta di mozione unitaria avanzata dal vice presidente Bisonni (leggi l’articolo). «Questa mozione – ha concluso Biancani – esprime un no alla costruzione di un termovalorizzatore e, più generalmente e in prima battuta, un no alla combustione dei rifiuti sul territorio regionale. La mozione passerà ora all’esame della conferenza dei capigruppo, durante la quale auspico di trovare una sintesi comune e di portare un documento unitario in Consiglio regionale per la sua approvazione».
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Riceviamo da Sandro Bisonni, consigliere regionale M5S:
Una mozione per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini e dire “no” alla costruzione dell’inceneritore nelle Marche è stata presentata in Consiglio regionale dal Gruppo consiliare 5 Stelle. L’atto, presentato nel corso della III Commissione Ambiente, che come vicepresidente avevo chiesto di convocare, sarà discusso prossimamente dai capigruppo per trovare una eventuale condivisione. Il consigliere Luigi Zura Puntaroni capogruppo della Lega Nord, che in questi giorni ha inviato a migliaia di famiglie dell’entroterra marchigiano una lettera sul tema, ha preannunciato, a sorpresa, la sua contrarietà a sottoscrivere la mozione, un atteggiamento in apparente contraddizione con quanto dichiarato finora. Il Governo Renzi, infatti, è sul punto di emanare il decreto attuativo all’art. 35 dello “Sbocca Italia” che prevede, tra le altre cose, la realizzazione di un inceneritore nelle Marche dalla capacità di 200 mila tonnellate di rifiuti/anno.
La mozione chiede al governo Ceriscioli di impegnarsi contro la combustione dei rifiuti sotto qualsiasi forma compresa quella del CSS (combustibile solido secondario da rifiuti), di dire no all’inceneritore proposto e di farsi portavoce per l’abolizione del famoso art. 35.
Nel corso della commissione i funzionari regionali presenti, non smentiti dall’assessore Sciapichetti, hanno difeso con forza il piano regionale dei rifiuti, approvato dal governo Spacca, che prevede la produzione di CSS. Come dire, quel che esce dalla porta rientra dalla finestra!
In tutta Italia sulla monnezza ci si sono costruiti imperi economici…