di Marco Ribechi
Il sindaco Francesco Fiordomo accusato di diffondere l’antisemitismo. Il pretesto è stato il film “Israele. Il cancro” dell’attivista Samantha Comizzoli, proiettato il primo settembre in una sala concessa dal Comune a Recanati. Subito sono arrivate le critiche, quelle dell’ambasciatore Naor Gilon che ha inviato tanto di lettera al primo cittadino chiedendo di prendere le distanze dalle posizioni espresse nel film: «Samantha Comizzoli – si legge nella lettera dell’ambasciatore – E’ ben nota per la radicalità delle sue posizioni nei confronti di Israele. Per la sua attività eversiva è stata arrestata dalle autorità israeliane a Kfar Qaddum, vicino Nablus ed in seguito espulsa da Israele. Le chiedo di prendere le distanze da eventi di questo genere. Sostenere simili occasioni, infatti, non significa aiutare la pace in Medioriente, ma unicamente far da sponda a chi sostiene e appoggia pubblicamente l’odio e la violenza».
Allo stesso tempo si è mossa anche la Federazione Italia Israele chiedendo scuse ufficiali per quello che hanno definito l’errore commesso.«Quanto è accaduto a Recanati è inaccettabile, ingiustificabile e pericoloso, necessitano imminenti chiarimenti e le più rapide scuse ufficiali dell’amministrazione nei confronti dello Stato d’Israele – dice Alessandro Bertoldi, membro del direttivo nazionale – Non possiamo accettare che fatti come questo avvengano nel nostro paese ed in particolare nella città del grande poeta Giacomo Leopardi, città simbolo di cultura, che può vantare importanti legami storici con Israele. Un noto vino israeliano e uno dei più importanti istituti di credito di Tel Aviv prendono il nome dalla città marchigiana stessa. Chiediamo con forza che l’amministrazione comunale riconosca il suo gravissimo errore cercando di porvi rimedio, infine che la questura e la procura competenti intervengano quanto prima d’ufficio aprendo un fascicolo per verificare se, come crediamo, si sono verificati i reati di istigazione all’odio razziale e di vilipendio di Stato estero».
Il sindaco Francesco Fiordomo però, convinto della correttezza del suo operato, non porge le scuse e rispondendo all’ambasciatore di Israele reclama la correttezza del suo operato spiegando che l’evento non è stato patrocinato. «Abbiamo soltanto messo a disposizione una sala aderendo alla richiesta di una cittadina recanatese assolutamente seria e affidabile – chiarisce il primo cittadino – pertanto non si può parlare di patrocinio. Lo stesso è avvenuto a Napoli, Messina, Lanuvio, Firenze e molti altri comuni dove il film è stato proiettato anche nelle parrocchie. Dovrei esercitare come sindaco una censura preventiva? Per la semplice concessione di una sala avrei dovuto vedermi prima il film, promuoverlo o bocciarlo, decidere io per tutti i recanatesi? Era una iniziativa privata, in una sala chiusa, non in una piazza o in luoghi aperti a tutti nei quali non è invece giusto ospitare incontri o manifestazioni che possono urtare la sensibilità di chi si trova li per caso. Per quanto riguarda la pace condivido la posizione due popoli, due stati. La pace si costruisce con il reciproco riconoscimento, con il rispetto, con la giustizia, con la condivisione di un percorso storicamente faticoso ma indispensabile per superare violenze e lutti».
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Secondo me un comune deve essere imparziale….poi se una persona non gli piace il film non lo vede..però è anche giusto sentire tutte le campane…poi meglio il patrocinio ad un film che sponsorizzare qualche politico trombato in Regione….
Sto con Fiordomo, il tono della lettera che ha ricevuto non mi piace, chi si credono di essere x avvallare certe pretese? Come può un sindaco decidere che cosa vedere un suo cittadino?
Fiordomo, come grande pentito per aver aiutato Ceriscioli che però non basta ad assolverti, per essere un Renziano, quindi non sei di sinistra, dato che Renzi lavora per la Confindustria che se ne frega di destra centro e sinistra , visto che ai lavoratori già massacrati dal governo Monti , Renzi li ha accarezzati con lo schiaccia sassi, meriteresti che gli israeliani ti schiacciassero la casa con i carrarmati, così come tu e Renzi e Boschi e Spernaccioni.. Spernanzani..insomma la portavoce di quel verro e tutti gli altri avete fatto con i diritti dei lavoratori che causa la crisi vengono oltraggiati, umiliati e ridotti al silenzio e al ricatto.
Lui ha “solo” concesso la sala, e per di più a una “rispettabile” signora recanatese; e mica, porello, potevamo pretendere che dovesse vedersi prima il film. E manco potevamo pretendere che, prima di firmare un atto con cui concede una sala del Comune per la proiezione si leggesse il titolo del film, “Israele. Il cancro”. E che, si deve pretendere da un sindaco che abbia terminato le scuole elementari e che sappia leggere una frase di tre parole? E poi, dopo la parola “Israele” c’è anche il punto. E i segni di interpunzione cominciano a spiegarceli solo verso la terza elementare. Eh, suvvia!
Che gran double face, questo Fiordomo, vero avanzetto di parrocchia sociale. Chissà se, al dargli un’amichevole pacca sulle spalle, uno non s’accorga che c’ha anche un leggerissimo accenno di gobba, come Andreotti?
Adesso vado su io al comune di Recanati e presento una richiesta, firmata, non sia mai, da un cittadino recanatese, perché ci concedano di proiettare, che so, un filmetto dal titolo (tanto per non andare lontano da dove Fiordomo, dal bel faccione che richiama le nostre radici agricole, attacca il suo biroccio …), “Renzi e il PD: la congrega di leccaculi della Merkel”, e vediamo che accade. Tanto, lui, la censura preventiva non la esercita, no? E non gli chiediamo certo il suo “patrocinio”. Magari mi danno anche la stessa sala dove hanno proiettato il film di questa Comizzoli.
Proviamo?
Che dice la destra, al riguardo?