Il taglio del nastro per l’inaugurazione del sottopasso. Tutti i rappresentanti dei paesi invitati hanno partecipato alla cerimonia
di Marco Ribechi
(Foto di Lucrezia Benfatto)
Danze sfrenate fino a notte inoltrata e tanta allegria. La Folk Fest, a cui è seguita l’inaugurazione ufficiale del restauro del sottopasso dei Cancelli, ha offerto una serata degna di essere ricordata per le decine di maceratesi presenti all’incontro di piazza Annessione. Un’occasione speciale in un’atmosfera di convivialità che ha animato il pubblico con la vera tradizione popolare dei quattro paesi ospiti, Argentina, Polonia, Russia e Kenya, coordinati naturalmente dai padroni di casa, il gruppo maceratese dei Pistacoppi. L’evento è stato pensato per presentare il 22° Festival internazionale del folclore che calcherà il palco dello Sferisterio, con ingresso gratuito, il prossimo 20 agosto (leggi l’articolo). Dopo essere arrivati camminando e suonando dall’asilo Ricci, dando la sveglia al centro storico, i musicisti delle varie nazioni si sono alternati sul palchetto allestito di fronte ai Cancelli, coinvolgendo i partecipanti nei balli popolari dei loro rispettivi paesi.
L’amicizia dimostrata dalla città agli ospiti ha onorato il grande senso di ospitalità che Macerata sa offrire a tutti i popoli e a tutte le genti. Un miscuglio di suoni, danze e lingue ha sancito il successo della Folk Fest che per affermazione dello stesso sindaco, campione di saltarello per almeno tre ore consecutive, diventerà un appuntamento fisso delle prossime estati: «Questa festa – ha detto Romano Carancini – nella piazza dei Cancelli, significa andare avanti nella scoperta di nuovi momenti e luoghi per stare insieme. L’anteprima del Festival internazionale del folclore è un’occasione semplice per fare festa in solidarietà con gli altri popoli, consideriamo questo l’anno zero di un incontro che organizzeremo sempre». Si scopre ballerina quasi inarrestabile anche l’assessore alla cultura Stefania Monteverde, presente in piazza Annessione anche per l’inaugurazione del murales realizzato nel sottopasso. Dopo il taglio del nastro, con i rappresentanti di tutti i paesi, il vicesindaco ha invitato i presenti a scendere nel sottopassaggio. A questo punto l’organetto dei Pistacoppi è partito con le prime note e la tentazione è stata irrefrenabile facendo scattare un frenetico saltarello all’interno del sottopasso, come a benedirne l’inaugurazione con un tocco di musica e cultura popolare.
«Vogliamo considerare i Cancelli come un luogo simbolico di apertura della città verso il mondo, uno spazio senza frontiere – ha spiegato Stefania Monteverde – Il prefestival, che sarà sicuramente ripetuto nei prossimi anni, sarà un giorno di incontro con gli altri popoli. Dobbiamo ringraziare anche i commercianti che hanno dato la loro collaborazione per la riuscita dell’evento e Manuela Ruffini presidentessa dei Pistacoppi che da 22 anni organizzano il festival di musica popolare. Inoltre oggi abbiamo il piacere di inaugurare l’opera che un grande artista maceratese, Morden Gore, insieme a Veronica Vitali, ha fatto alla città. Volevamo semplicemente ripulire il sottopasso, invece oggi ci ritroviamo con una vera e propria opera di street art che valorizza ulteriormente la città. Anche questa è un’esperienza che vogliamo ripetere e che era stata ideata insieme ad Enzo Valentini. Dopo il murales per i 50 anni dell’Opera e questo intitolato “Cancelli, non confini” abbiamo intenzione di continuare a valorizzare la città con la street art per scoprirne le sue peculiarità più artistiche, non solamente decorative».
Continua Romano Carancini: «Siamo consapevoli che esistono delle barriere architettoniche riguardo l’accessibilità del sottopasso, soprattutto per passeggini e sedie a rotelle. La riqualificazione degli accessi fa parte del progetto più ampio di apertura del centro storico a Corso Cairoli e Corso Cavour, impegno che ci siamo presi con il nuovo mandato e su cui intendiamo lavorare il più possibile».
Conclusa l’inaugurazione c’è stato spazio solo per musica e danze. Polonia, Kenya, Russia e Argentina si sono susseguiti agli strumenti offrendo ciascuno un assaggio del proprio modo di fare festa e di condividere il momento speciale. Partecipare ai balli di gruppo di ogni paese è stata la prova evidente che cambiano le culture ma non l’amicizia e l’incontro tra le genti: tutte le nazioni hanno presentato dei balli in cui i cavalieri si scambiano le dame, proprio come nella tradizione marchigiana, a testimonianza che la danza da sempre e in ogni luogo è un’occasione per conoscersi, scambiarsi le prime occhiate e condividere momenti felici. Molte le occhiate ricevute soprattutto dalle bellezze dell’est, le biondissime polacche e le glaciali russe che hanno fatto letteralmente girare la testa agli argentini calienti e ai tanti italiani che si sono uniti alla festa.
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Mannaggia, questa me la sono persa, peccato!
Sindaco,
se abbatti le barriere architettoniche per davvero, finalmente riesci nell’intento di conquistare la mia fiducia.
..chi non salta(rello) è un pistacoppi!
BRAVIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
ad abbattere le barriere architettoniche ci avresti dovuto pensare prima…ma come si dice Non è mai troppo tardi
Leggo sulla lapide che Cancelli non Confini “nasce come intervento di riqualificazione”.
Presumo che, come in passato è accaduto per altre riqualificazioni urbane, tutti i vari Uffici competenti abbiano rilasciato tutte le autorizzazioni necessarie.
Presumo che si sia, anche, riunita la specifica Commissione per il Pubblico Ornato e che, anch’essa abbia dato disco verde all’iniziativa.
sindaco e vicesindaco…avete trovato la vostra vera dimensione…saltarello e via! ma i problemi compresi quella delle barriere architettoniche per chi ha problemi e vuole salire in centro restano,gravi e seri…