di Laura Boccanera
Vorrebbe un nuovo Karl Marx per l’Europa, è fanatico di scarpe strane e rivendica il sano diritto alla pazzia. Ritratto di Goran Bregovic alla vigilia del concerto in anteprima nazionale e in data unica per le Marche. L’artista e musicista bosniaco arriva allo Shada e si presta ai flash dei fotografi e delle interviste con grande pazienza e semplicità. Camicia a fiori e stile perfettamente conforme alla città di mare parla di Civitanova, del concerto, ma anche di politica, di Europa e ovviamente di musica. «mi voglio divertire stasera, spero che il concerto piaccia alla gente». Cosa ci dobbiamo aspettare? «Il motto è la pazzia, credo che ognuno abbia il diritto di impazzire un pò». Ma che cos’è per Bregovic la pazzia? «E’ ciò che si contrappone alla normalità, che senso avrebbe essere normali se non si è anche un po’ pazzi». E poi dicevamo la musica: «mi stupisce sempre come possa essere apprezzato in Italia, avete una cultura musicale impressionante, avete dato la musica al mondo, da Verdi a Sanremo, io vengo da una piccola tradizione musicale, ho preso molto dalle musiche del mondo e anche dall’Italia».
Per nulla snob e a perfetto agio Goran Bregovic si lascia andare anche a ricordi e confidenze: «è la prima volta che vengo a Civitanova, nelle Marche ero già stato, ci unisce il mare, mio padre era partigiano, è stato in Italia nel 44, le sponde dell’Adriatico ci unisce, il mare da sempre è stato un legante, ha unito e mischiato, nel bene e nel male e mi piace raccontare anche queste storie e mi piace farlo ad un pubblico sempre diverso. Posso suonare indistintamente al tuo matrimonio o all’Auditorium di Santa Cecilia, mi diverto sempre nella stessa maniera e metto la stessa qualità in quello che faccio». Che impressione ha avuto dalla città? «Dalla mia finestra in albergo ho visto il grande mercato di scarpe, mi piacciono le scarpe strane, sono sicuro troverò qualcosa».
Il concerto di Civitanova segue quello di Mosca e Barcellona e il “If you don’t go crazy you are not normal” proseguirà con altre 10 date in tutta Italia. A Civitanova però lo show è inserito all’interno del Rive festival con prezzo “politico” di 15 euro e la scelta della data che non è casuale, ma voluta fortemente per ricordare i 20 anni dal genocidio di Srebrenica. «Un massacro che spesso viene dimenticato – ha detto Giorgio Felicetti direttore artistico del festival – Rive si occupa anche di diritti umani e questa sera lo ricorderemo». Inizio del concerto previsto per le ore 21.30, biglietti ancora disponibili all’ingresso della zona Tiro a Volo sede del concerto.
(Foto Ciro Lazzarini)
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sogno??? un’ INCUBO altro che sogno!
Ce mancava pure quesso………!!!!!!!
Si vede che è musicista. Speriamo che faccia come Renato Zero, cioè che non si butti in politica.
Nella foto di centrale, notiamo l’Ivo elegantemente vestito per una sortita in spiaggia, in abito intero rigorosamente scuro per attirare maggiormente i raggi del sole. Al centro in old biich stayle con paraocchi solari, il primo cittadino. Non so chi sia il terzo, sembrerebbe il bagnino o il barman, però dovrebbe essere una persona importante per avere il piacere di cotanta compagnia.
Sogno un Europa Marxista…. Ma anche no
Oggi, mi pare, che l’ UE sia l’unica al mondo -tra le grandi unioni di stati- ad essere marxista, non c’è bisogno di sognarla basta stare ad occhi ben aperti.
@Silvano Iommi: lei per caso vede la dittatura del proletariato, la fine dello sfruttamento dei lavoratori, il mondo in cui ognuno dà per quanto può e ognuno riceve di quanto ha bisogno? Non credo! Mi dia la sua definizione di Marxismo che magari mi sbaglio io eh…