Incendio del deposito della Futura Conglomerati di Potenza Picena (leggi l’articolo), la procura ha aperto un fascicolo, trovate due grosse taniche contenenti liquido infiammabile che sarebbero state utilizzate per innescare il rogo. Al momento non sarebbero emersi elementi capaci di indirizzare le indagini in una precisa direzione.
I carabinieri hanno sequestrato, assieme al materiale contenuto in una busta in cui c’era un ordigno molto rudimentale composto da due articoli pirotecnici, anche un paio di bidoni che non appartengono alla ditta e che presumibilmente sono stati portati lì dai piromani come accelerante dell’incendio. E’ tutto nel fascicolo che i carabinieri hanno depositato in procura questa mattina e che ora è sul tavolo del pm Enrico Riccioni. Si procede per ora per i reati di danneggiamento a seguito di incendio, ma gli inquirenti lavorano a 360 gradi sulle indagini. Al momento non c’è una pista precisa che possa indirizzare le indagini.
Nessun dubbio, invece come già detto ieri, sul dolo del rogo scoppiato alle 6 del mattino nella tettoia di contrada Molino Gatti a Potenza Picena. Il titolare Gino Riccobelli ha riferito ai carabinieri di non aver ricevuto minacce o intimidazioni. L’azienda sorge nella zona dell’ex Gino Maceratesi, impresa di movimento terra attualmente in fase di concordato fallimentare e la Futura Conglomerati è una nuova realtà avviata da poco da Riccobelli assieme ad altri soci che detengono delle quote. I carabinieri stanno anche facendo ulteriori accertamenti attraverso l’ascolto di altri testimoni o stanno cercando di verificare se alcune telecamere presenti nella zona, anche a ridosso del piazzale in cui sono esplosi gli ordigni, possano aver catturato qualche particolare utile.
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