Cacciaviti usati come arnesi da scasso nascosti nei calzini. Tre minorenni di origine bosniaca sono stati denunciati nella tarda mattinata di ieri dai carabinieri della Compagnia di Civitanova diretta dal capitano Enzo Marinelli. Erano rom provenienti da Roma identificati già in tutta Italia per furto. I tre, due ragazzi e una ragazza, sono stati notati dai residenti mentre si aggiravano in modo sospetto in via Saragat, a Fontespina di Civitanova. Una gazzella dei carabinieri è giunta sul posto dove erano stati visti e i militari hanno proceduto all’identificazione. I ragazzini, di 16 e 17 anni, erano senza documenti, poi risultati di nazionalità bosniaca. I militari li hanno perquisiti e e da un controllo sono spuntati i due cacciaviti nascosti nei calzini dei due ragazzi. Accompagnati in caserma, gli sono state prese le impronte digitali e dal database è emerso che erano stati controllati in varie parti d’Italia, avevano più identità e numerosi precedenti per reati contro il patrimonio. Al termine delle verifiche i carabinieri li hanno denunciati al Tribunale per i Minorenni di Ancona: i reati contestati sono possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso. I tre ragazzini, non essendoci genitori a cui consegnarli, per ora sono stati affidati ai servizi sociali del comune di Civitanova per l’inserimento in una comunità. «Anche in questo caso è stata fondamentale la collaborazione della cittadinanza con la segnalazione tempestiva di quanto stava accadendo – sottolinea il capitano Marinelli – sollecitiamo e ricordiamo sempre di chiamare il numero di emergenza 112 quando si nota qualcosa di sospetto o per verificare la legittimità di alcuni comportamenti».
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Immagino che ,stanchi del lungo peregrinare da città all’altra dove ogni volta vengono controllati,schedati ed inseriti in un data base che si allunga sempre di più,resteranno volentieri e a lungo ospiti dei servizi sociali del comune.
è la loro cultura vivere in questo modo direbbe la boldrini….
Una volta diventati maggiorenni verranno rimessi in libertà?
E poi: non c’è un accordo Italia-Bosnia?