di Laura Boccanera
Ha immortalato i sorrisi e i colori della gente di Kobane, in Siria, ma anche i carri armati e il filo spinato al di là della zona sicura. Ha fatto ritorno da qualche giorno a Civitanova David Bastioli, il componente dell’associazione La rosa dei venti, partito qualche settimana fa per il Kurdistan nell’ambito del progetto Rojava Calling (leggi l’articolo). L’occasione era il Capodanno festeggiato in quelle zone remote proprio in questo periodo, il Newroz. Nel periodo trascorso al confine con le terre martoriate dalla guerra civile Bastioli ha raccolto testimonianze, scatti, esperienze e racconti di coloro che in quei territori combattono l’avanzata dell’Isis. In particolare la missione del civitanovese, partito assieme ad un altro ragazzo marchigiano si è concentrata nella visita a sei campi profughi: «Ci sono storie e parole che ti rimangono dentro – racconta – profughi scappati da torture irripetibili per interessi economici perchè il Kurdistan è una regione ricca, ma che viene privata di diritti e libertà, ma in quei volti c’è un grande desiderio di riscatto». Non sono mancati però coloro che hanno criticato la scelta di David Bastioli di portare aiuto in quelle zone, anche pericolose, rispetto all’ipotesi di indirizzare verso realtà più vicine sostegno umano e collaborazione: «il mondo è cambiato – continua il civitanovese – i confini non esistono più e oggi accade in Kurdistan, ma domani potrebbe accadere anche in Europa. Lì ora c’è bisogno di ricostruire».
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Invece che spendere soldi in biglietti aerei e rischiare che il nostro governo finanzi con riscatti questi terroristi arrecando altri danni non era meglio donare a qualche associazione locale?
Non credo che “in qualche settimana ” si riesca a risolvere problemi seri di un popolo..
Gli Angeli vanno dove c’è bisogno. La Vita x Molti è Comprensione, Solidarietà, x un Cristiano è anche Sacrificio…..Se si Ha Fede pagare riscatti non serve………
Se non ci fossero questi Giovani Coraggiosi non sapremmo mai gli orrori che vive la Gente, Donne, Bambini e Anziani ,in quei posti………
Grazie Raga!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Franco Martini Civitanova Marche….
@ Giampaoli Hai centrato benissimo la questione.
Tanti e tanti ci mangiano con le onlus varie & camuffate. Però qualcuna vera c’è senza meno, quindi in questo periodo molto burrascoso, è più produttivo un invio della somma.
Al netto di spese e pericoli.
Però le luci della ribalta son ammalianti…
Un mondo migliore è possibile, dicono. A me basterebbe un mondo normale; dove i delinquenti stanno in galera, i matti in luoghi di cura, i mediocri e gli idioti non fanno politica, non vanno nei pollai televisivi a starnazzare del nulla e non riempiono libri e giornali di inutili sproloqui, giusto per portare a casa la pagnotta.
Un mondo in cui i bambini giocano, invece che pensare al sesso a dieci anni e le mamme allevano i figli, invece di gettarli nella spazzatura. Un mondo in cui le persone stanno al posto che gli compete e gli si addice, per capacità, cultura, intelligenza e meriti, senza inseguire onori, gloria, potere, ricchezza e successi che non gli spettano.
Un mondo in cui chi detiene il potere e ricopre incarichi pubblici sia al servizio della società e non viceversa. Cose che sarebbero normali in un mondo normale. Se oggi non lo sono, è evidente che questo non è un mondo normale.
Allora non c’è bisogno di inseguire utopie irrealizzabili e mondi perfetti, basterebbe avere un mondo “normale”. Ma forse anche la semplice normalità è un’utopia.
Anch’io sogno un mondo migliore. Sogno un mondo senza malattie, guerre, sofferenza, catastrofi naturali, fame. Sogno un mondo in cui tutti siano sani, belli, ricchi e felici. Sogno un mondo perfetto. Sogno. Poi mi sveglio e mi tengo il mondo così com’è. http://torredibabele.blog.tiscali.it/?doing_wp_cron
I coraggiosi sono i giornalisti inviati di guerra che fanno sapere al mondo quello che accade non la bassa manovalanza che dice di andare li a dare una mano a costi esorbitanti e a rischio di essere rapiti.
Cosa centra la fede con i riscatti perdonami?
Tante belle parole e fatti inefficaci.