Fermato ai giardini Diaz di Macerata con diversi grammi di marijuana e poi con anfetamine e Mdma, un giovane di 31 anni che vive a Treia, disoccupato, è finito in manette nel pomeriggio di ieri (ma la notizia si è appresa solo oggi). L’uomo, Luca Palmucci, nato a Panama, intorno alle 15,30 di ieri è stato fermato dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Macerata durante un normale controllo. Addosso gli sono stati trovati vari tipi di droga. Tra la perquisizione avvenuta ai giardini e quella a casa i carabinieri hanno trovato 11 grammi di marijuana contenuti in un involucro, altre due dosi già confezionate, e due grammi di anfetamine e poi due bilancini per pesare lo stupefacente. Dopo il rinvenimento della droga il giovane è finito in manette. Questa mattina si è svolta la convalida al tribunale di Macerata, per il 31enne (difeso dall’avvocato Marielvia Valeri) il giudice ha disposto l’obbligo di presentazione alla caserma dei carabinieri. In udienza si è difeso dicendo che la droga era per uso personale.
(Gian. Gin.)
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Nonostante la redazione abbia una insensata paura delle opinioni dei suoi lettori solamente perchè si firmano con nickname, quando ben Sa che gli autori dei nickname sono facilmente identificabili con nome e cognome, dico solo che spacciare droga è spacciare morte ma nello stesso tempo molti disoccupati disperati si danno allo spaccio pur di arrivare alla fine del mese.
Per cortesia marchigiano europeo, non diciamo sciocchezze.
Purtroppo ci sono anche quelli che spacciano per portare denaro ai propri figlii quando non si arriva a fine mese, però purtroppo è il modo sbagliato e in queste situazioni è meglio la caritas
Si è liberato un posto di lavoro…
La legalizzazione è l’unica soluzione a questo problema ormai endemico e cronicizzato.
Solo con politiche di “riduzione del danno” è possibile contenere il problema.
Sono tre ore che la notizia è su FB ed ancora nessun commento. Forza. Che aspettate a scatenarvi?
Ha raccolto l’erba dalle aiuole?
@ Marco Ravich
Potrai farmi notare che l’uso di droga apparentemente non sia di danno ad alcuno.
Scommettiamo , pero’, che quando il tuo leader anti-proibizionista se ne va in ospedale, si sceglie l’ospedale del Sacro Cuore delle suore talebane scalze , dove il chirurgo non puo’ neanche immaginare una canna senza doversi confessare trentadue volte e indossare il cilicio?
Teorizzare di fare quel che vuoi di te stesso va bene. Il guaio e’ che a volte “te stesso” potrebbe non andare troppo bene agli altri.
Nei paesi dove tutto quanto e’ liberalizzato, ci sono agenzie di informazione che, qualora tu richieda un lavoro di certo tipo, prendono informazioni su di te. Tu fai domanda di assunzione e il tuo datore di lavoro chiede a queste agenzie che tipo sei.
Se se sei noto per fare uso di stupefacenti legalissimi, in modo molto civile, educato e tollerante ti viene detto che non hanno bisogno di te nell’azienda in questione. Sei certo di voler passare la vita a scoprire in quanti posti non puoi lavorare, studiare, entrare?
Allora, tu ti droghi.
MOlto bene: quanti vogliono un neurochirurgo che si droga? Pochi.
Quanti vogliono un’autista di tram che si droga? Pochi.
Quanti vogliono assicurare sul lavoro uno che si droga? Pochi.
Quanti vogliono un tassista che si droga? Pochi.
Quanti vogliono un direttore di banca che si droga? Pochi.
E cosi’ via.
Ognuno di questi “pochi” iniziera’ a mettere un mattoncino al tuo muro, e piano piano il mattoncino crescera’.
Perche’ ognuno di questi pochi chiedera’ la certezza che la persona che hanno di fronte sia assolutamente “pulita”.
L’unico modo per essere certi di una persona e’ certificarla. Chi certifica? Certifica chi controlla. Avrai scuole nelle quali tu che ti droghi non puoi entrare, lavori che non puoi fare, posti dove non puoi stare.
E potrai anche fare tutte le leggi antiproibizioniste che vuoi, tanto a metterti davanti un bel muro non sara’ lo stato, ma il tuo vicino di casa.
Immagina di essere al cinema. Tu non alzi nessun muro, ma tutti quelli delle poltrone attorno lo fanno. Sei chiuso in una scatola comunque, perche’ attorno a te hai i muri degli altri.
Sei davvero certo di volere un mondo dove ogni cosa e’ privata, e in ogni spazio privato non ti lasciano entrare?
Voi antiproibizionisti avete detto a chi vuole consumare droghe che l’ INAIL in caso di infortunio li paghera’ meno, che le loro assicurazioni costeranno di piu’, che avranno meno fidi bancari, che alcune scuole li rifiuteranno, che alcune professioni non potranno mai svolgerle?
Che ti piaccia o meno, la tua liberta’ la devi mediare con le richieste altrui. Se tu prendi liberta’ forzando gli altri a opportarla, gli altri aggiungono un bel mattone al muro. E alla fine, sarai comunque circondato.
fonte (Google) https://nientestronzate.wordpress.com/2003/12/01/pensieri-vari-di-uriel-su-proibizionismo-e-droghe/
Non so se mi preoccupa più la notizia o il continuo leggere cose che non commento per niente sotto queste notizie. Ma invece di citare fonti discutibili se non ridicole e sostenere le vostre tesi da “laureati del bar” perchè non vi informate e non vi leggete un bel libricino di un certo Bruce K. Alexander, e perché non andate a vedere che è l’esperimento “rat park”…però è in inglese non so se voi capoccioni geni siete capaci?!?
@paoolo: la fonte citata che hai scopiazzato (forse senza nemmeno leggerla) è un’accozzaglia di luoghi comuni ed idiozie, mi auguro che tu non sia così “stupidino” da dargli un qualsiasi peso…
Dobbiamo quindi capire qual’è l’obiettivo della legalizzazione: la riduzione del danno.
Ora chiunque (anche i minori) possono tranquillamente accedere a qualsiasi tipo di stupefacente (e chissà di che qualità e/o con cosa tagliato), quindi di fatto le droghe oggi sono LIBERALIZZATE.
Legalizzare vuol dire – oltre a sottrarre fondi alle varie organizzazioni criminali – inserire dei controlli sia sulla “salubrità” delle sostanze che sui destinatari (solo i maggiorenni possono accedervi).
A mio avviso il modello più interessante potrebbe essere quello Spagnolo (cannabis social clubs).
Andatevi a riguardare la puntata di Presa Diretta di novembre scorso intitolata “L’erba del vicino”, è illuminante: http://www.presadiretta.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-d749a4fc-4795-449e-818f-3a216ca9fde8.html
@marco ravich cioè ti rendi conto che la gente mette mi piace a quello che non si sa cosa scrive, o meglio non si sa cosa cita perchè non è nemmeno capace di scrivere di testa sua,e mette non mi piace a noi che bene o male analizziamo la cosa in modo quantomeno fondato su studi scientifici, purtroppo in italia manca cultura e conoscenze, andiamo avanti per luoghi comuni, ci affidiamo ancora alle cartomanti, e facciamo la guerra al crimine lamentandoci E BASTA. Ci lamentiamo delle tasse e non capiamo che i paesi in difficoltà hanno tutti ricevuto enormi benefici dalla legalizzazione delle droghe leggere , con diminuzione di crimini e violenze, e gli introiti per lo stato sono enormi. Non è la prima volta che lo dico in questi commenti comunque L’Italia ha solo ed esclusivamente ciò che si merita.