Il dirigente della Squadra mobile, Alessandro Albini e il procuratore Giovanni Giorgio
L’uscita degli arrestati
di Gianluca Ginella
(foto di Lucrezia Benfatto)
Una notte di pura violenza, due ragazzi fatti uscire da un bar, poi pestati, le loro auto rapinate e uno di loro picchiato selvaggiamente e poi gettato con un calcio fuori dalla sua vetture davanti casa e lì lasciato sanguinante con i suoi aggressori che poi se n’erano andati in un locale notturno. Questo il quadro di una indagine che ha portato all’arresto di 4 persone: si tratta dei tre fratelli Domenico, Cataldo (entrambi già in cella per altri fatti) e Antonio Cicciù e dell’albanese Kristian Ndrevataj, 20 anni, tutti residenti a Porto Potenza. Gli vengono contestati (così come ad una quinta persona che è indagata) reati che vanno dalla rapina aggravata alle lesioni pluriaggravate, alla detenzione e uso di un coltello, alle minacce. L’indagine è della Squadra mobile di Macerata, coordinata dal procuratore Giovanni Giorgio che ha chiesto e ottenuto dal gip Enrico Pannaggi, 4 misure cautelari in carcere (ne erano state chieste 5, ma per un indagato non sono stati ritenuti dal giudice sussistere i gravi indizi di colpevolezza).
Qualcosa era emerso lo scorso ottobre, nel corso di una operazione che aveva portato, il 27 di quel mese, in manette sette persone nell’ambito di una indagine sullo spaccio di droga (leggi l’articolo), tra loro i fratelli Domenico e Cataldo Cicciù, accusati, anche, insieme al fratello Antonio, di aver pestato un automobilista in mezzo alla strada, nel settembre del 2014 (leggi l’articolo). Piccoli pezzi da ricostruire su di un qualche episodio grave avvenuto sulla costa. La Squadra mobile di Macerata, diretta dal vice questore aggiunto Alessandro Albini, aveva avviato una nuova indagine per capire cosa fosse successo. E così avevano ricostruito un episodio avvenuto in un bar lungo la statale di Porto Potenza. Hanno sentito testimoni e sono riusciti a risalire, non solo a dove i fatti erano accaduti, ma anche alle vittime. Dalle indagini è emersa una notte di fine ottobre. Intorno all’1 un giovane sui 30 anni viene invitato a uscire in un’area poco illuminata vicino al bar. Lì l’uomo viene picchiato. Nel frattempo arriva un altro giovane, sempre sui 30 anni. Quando cerca di dire qualcosa, forse in difesa dell’altro, viene picchiato anche lui.
Il primo 30enne viene invitato dagli indagati ad andare a prelevare del denaro in banca (alcune centinaia di euro) perché deve saldare un debito con loro. Quando questo esce dalla banca e dice di non avere il denaro, viene picchiato nuovamente. Poi gli viene presa l’auto, che però poco dopo gli restituiscono. Peggio va al secondo 30enne.Viene caricato sulla sua auto, fatto sedere dietro e lì picchiato, in maniera selvaggia, per tutto il tragitto fino alla sua casa. Giunti lì i suoi aggressori aprono lo sportello, gli danno un calcio e lo lasciano a terra sanguinante dove lo trova la moglie, avvisata da un vicino di casa che si era accorto di ciò che stava accadendo. Oltre all’auto, che sarà poi fatta ritrovare alcuni giorni più tardi, al giovane viene rapinato anche il cellulare. Il trentenne riporterà oltre 40 giorni di prognosi. Fatti, questi, che sarebbero avvenuti anche con le due persone minacciate con un coltello. I 5, dopo i pestaggi e le rapine, se ne sono poi andati in un locale notturno con l’auto rapinata al secondo trentenne. Dopo che gli inquirenti hanno ricostruito i fatti, coordinati dal procuratore Giorgio, sono state eseguite nelle prime ore di oggi 4 misure cautelari. Per uno solo degli indagati il gip non ha ritenuto sussistenti gli indizi e la procura farà ricorso. Sui motivi delle rapine sono in corso ulteriori indagini, al momento il dirigente della Mobile dice che si è trattato di «aggressioni prive di un fondamento concreto». «L’attività della Squadra mobile è stata eccellente – dice il procuratore Giorgio al termine dell’indagine –, ha portato alla luce gravi fatti criminosi compiuti nei confronti di due persone, aggredite gratuitamente. Si tratta di episodi da Arancia meccanica». Giorgio ha poi sottolineato come «la collaborazione delle parti offese nel riferire quanto hanno subito si è rivelata ancora una volta una strada vincente». E sui fratelli Cicciù «Hanno dimostrato di essere di un livello superiore rispetto a quello della criminalità locale. Con atteggiamenti che fanno pensare volessero assumere un ruolo di spicco nella criminalità costiera». Sulla costa l’impegno «è duplice: con la repressione in presenza di gravi indizi di reità. Inoltre stiamo agendo d’intesa con la questura in un progetto per il potenziamento delle misure di prevenzione» dice Giorgio. Il procuratore aggiunge: «E’ importante che le parti lese di eventuali intimidazioni o di violenze subìte presentino denuncia agli organi competenti, poiché ritengo la nostra azione sia tempestiva, Occorre superare eventuali remore e timori, se esistenti». Porto Potenza è in questi mesi sotto la lente della Mobile per contrastare reati come lo spaccio e l’attività d’indagine è martellante: una ventina di giorni fa è lì che vennero sequestrati 15 chili di droga. Il legale dei Cicciù, l’avvocato Gian Luigi Boschi, dice: «Prendo atto delle indagini svolte, secondo me il prosieguo porterà ad un ridimensionamento dei fatti. Aspetto di vedere gli atti».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Ora però non tirateli fuori tra due giorni!!!
No però fra tre giorni si ahahah
Un ringraziamento sincero e affettuoso alle forze dell’ordine che rischiano la loro incolumità tutti i giorni x tutelare noi
ahahahah poveracci,ora buttate le chiavi…onori alle forze dell ordine…!?
Se era già successa una cosa simile nel settembre 2014 e stavano già fuori, ciò significa che anche stavolta succederà la stessa cosa.
Complimenti e un incoraggiamento alle Forze dell’Ordine, ma questi, per cortesia, chiudeteli in cella e buttate la chiave.
onori alle forze dell ordine….le mele marce fuori dalla nostra regione…..
Complimenti procuratore Giorgio. La mia stima cresce ogni giorno che la vedo partecipe nell’arginare questa devastante ed infame criminalità incontrollata. Sarei orgoglioso di vederla in Reti Nazionali come tanti suoi colleghi.
Noi vogliamo,che tutti i procuratori siano cosi! Complimenti e continui il suo lavoro!
bella fatica che hanno fatto, una volta meno di 30 anni fa si regolavano i conti così ma nessuno andava in galera, adesso basta che dai uno schiaffo e ti ritrovi in cella…….sputtanato, magari avevi anche ragione..abbiamo superato la decenza e c’è gente che ci commenta. ma da dove venite?
Certo che oggi ci vuole coraggio far parte delle forze dell’ordine, prendono i delinquenti poi le leggi che ci sono li fanno uscire. Nell’articolo che si legge traspare che i 5 delinquenti non sono dei ragazzi spacciatori x bisogno veri malavitosi capaci di uccidere anche x un piccolo debito. Penso a quelle povere famiglie dei ragazzi malmenati che inferno vivono…..società di merda, pagano sempre i più deboli, in questi fatti lo stato ha il grosso delle colpe con apparati largamente collusi. oramai siamo tutti dei Don Chisciotte………
Finché facciamo vivere queste persone nelle Marche e no n le buttiamo fuori……di cosa ci lamentiamo? Perché gente che non è nata nelle marche deve avere la residenza qui?……..se iniziamo a mandarli via queste cose succederanno sempre di meno e forse mai……..
Complimenti alle forze dell’ordine…. la vera giustizia li sbatterebbe in galera almeno per 20 anni…. speriamo che in Italia si diano una svegliata! e poi pubblicate anche le foto oltre che i nomi, almeno uno un domani potrebbe riconoscerli meglio ed evitare che si possa incappare nuovamente in azioni violente come quelle messe in atto da questi balordi.
Giovanna Capodarca Agostinelli la prego:(veri malavitosi capaci di uccidere anche x un piccolo debito)ma mi faccia il piacere,se questi sono malavitosi io sono RAZ DEGAN,questi sono dei vigliacchi e venditori di morte niente di piu’,vederli in giro con i bracci di fuori per fare vedere che loro sono dei gangster non rendendosi conto che sono e saranno ridicoli.perche’ non fanno queste cose nel loro paese…me lo spieghi se fa uno piu’ uno vedra’ che il risultato viene da se….la nostra regione o citta’ deve rimanere pulita e per rimanere pulita bisogna dare sostegno alle forze dell ordine senza avere timore per il loro dialetto,perche’ hanno solo quella di carta da giocare…..io avrei piu’ paura da quelli che se ne stanno zitti anche quando hanno ragione……ci vuole la voce per cantare GIOVANNA…e troppi galli non si fa mai giorno….comunque vedo che a porto potenza la gente respira aria piu’ pulita anche se ci sono ancora dei loro seguaci in giro……COMPLIMENTI ALBINI E ALLA PREFETTURA…ANCHE SE CI SAREBBE DA LAVORARE ANCORA….
E anche questa mattina leggendo i quotidiani locali, i fatti di cronaca è un susseguirsi di scippi, rapine alle case, spaccate nei negozi di fisarmoniche e profumerie, furti ai TIR ai bar, alle ditte, o a gente comune che a gente che in organizza in controllo del territorio fai da te, stufa di continue risse aggressioni liti tra bande rivali ecc ecc , insomma solita drammatica routine. Ora quando leggo notizie come questa di questo articolo ovvio che provo una grande orgoglio e gioia per l’operato di chi indaga, ma la gioia crolla quando poi uno immagina che queste persone tra avvocati, controavvocati perizie controperizie chi sa perché o chi sa come, poi escono di galera. Uno che già ha precedenti per fatti gravi, non può stare libero, deve stare in galera a priori. Poi quando leggo l’età, 20 anni (come tanti quando vengono presi dopo i furti nelle case e scopri che sono tutti 20 enni) no non si può accettare.
Spero solo che i nostri politici si rendano conto che in tema di sicurezza, siamo in emergenza (sia qui nelle Marche, che in tutta Italia) e che facciano qualcosa di veramente serio in tema sicurezza e criminalità. Per serio intendo pene certe, e nuove carceri. E comunque un grosso bravi, e complimenti a tutti gli inquirenti per questo caso specifico.
Senza quelle 4 fecce in giro Porto Potenza sarà di certo un paese più pulito. Comunque rimane da mettere dentro qualche altro losco individuo per completare l’opera……la strada è quella giusta. Sono venuti dalla Calabria per fare da noi i loro porci comodi……ma buttateli a mare!!! Onori alle forze dell’ordine.