Provincia, Sel: “Tagliati 3 dipendenti,
ma immutati compensi
a giunta e consiglio”

RIFORMA DELRIO - L'ente smantellato nel 2016, Sinistra e libertà denuncia: "Indigna l’idea che mentre i lavoratori vivono nell’insicurezza, altri possano intendere le istituzioni provinciali, e i risicati fondi ancora a disposizione, come un ufficio di collocamento per preparare il terreno agli imminenti appuntamenti elettorali"

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La sede della Provincia

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Provincia verso il tramonto del 2016, tagliati i contratti di tre dipendenti, la protesta di Sel: «A consiglieri e assessori compensi immutati a fronte di impegni minimi. Indigna l’idea che qualcuno sfrutti le istituzioni provinciali per preparare il terreno agli imminenti appuntamenti elettorali». La fine delle Province (quella di Macerata chiude i battenti nel 2016 con lo scadere del Consiglio in carica) si lega anche a problemi di carattere finanziario sempre più pressanti. In questo quadro «dispiace che la Provincia abbia deciso di non prolungare i contratti a tempo determinato in essere da molti anni con tre lavoratrici che, dall’oggi al domani, si sono ritrovate senza lavoro mentre – scrive Sinistra e libertà in una nota – sono rimasti quasi inalterati gli impegni finanziari verso consiglieri ed assessori ai quali, per loro stessa ammissione, già da qualche tempo è richiesto un minimo impegno solo per l’attività di ordinaria amministrazione. Non sono, evidentemente, sufficienti iniziative estemporanee, anche quando apprezzabili (si veda la rinuncia del consigliere Esildo Candria ai gettoni di presenza di sua competenza). E pure scelte poco più che folkloristiche (ha senso spegnere i termosifoni a dicembre, quando nevica?) lasciano il tempo che trovano».

Aggiunge, Sel, che «ancora una volta i problemi vengono scaricati sulle spalle degli ultimi, i lavoratori precari insieme a quelli a tempo indeterminato, anch’essi in costante incertezza per le sorti del loro posto di lavoro. Indigna, invece, l’idea che, mentre i dipendenti e le loro famiglie vivono nell’insicurezza giornaliera, altri possano intendere le istituzioni provinciali, e i risicati fondi ancora a disposizione, come un ufficio di collocamento per preparare il terreno agli imminenti appuntamenti elettorali. Auspichiamo, ancora una volta, che si apra un dibattito franco e serio su quanto la provincia possa dare alle donne ed agli uomini del territorio maceratese da qui al 2016».

 



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