Luoghi del Cuore, Zoccolanti
tra i primi 30 in Italia

CORRIDONIA - Nel censimento lanciato dal Fai il monastero, nella cui area è stata installata una maxiantenna per cellulari, si è attestato 28esimo a livello nazionale e primo nelle Marche. I luoghi con almeno mille preferenze possono presentare una richiesta di intervento sulla base di specifici progetti. Domenica 1 marzo Vittorio Sgarbi atteso per un convegno sulla valorizzazione dell'area. Luigi Bucosse del gruppo di tutela: "Ora parliamo del recupero dell'area. Abbiamo bisogno di decidere tutti insieme quale sia l'obiettivo"

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zoccolanti

Il monastero di Santa Maria dei Monti detto degli Zoccolanti

Con 11. 390 voti “Il monastero degli Zoccolanti di Corridonia” è il 28esimo Luogo del Cuore del Fai (Fondo Ambientale Italiano) per il censimento 2014. Un risultato che potrebbe determinare un intervento di recupero del sito da parte della fondazione. Il Fai interverrà a favore dei primi tre luoghi maggiormente votati, e quelli che hanno ricevuto almeno 1.000 voti potranno presentare una richiesta di intervento diretto sulla base di specifici progetti d’azione. Nei giorni scorsi e’ stata pubblicata nel sito della competizione la classifica nazionale che vede il Monastero al primo posto nella nostra Regione. 

L’iniziativa ha lo scopo di segnalare i luoghi italiani più amati e che si vorrebbero vedere difesi, valorizzati, recuperati con l’obiettivo di sensibilizzare cittadini (italiani e stranieri) e istituzioni sul tema della  tutela e della valorizzazione del patrimonio storico, artistico, naturalistico del Paese. Una campagna che a Corridonia ha assunto risvolti particolari per la battaglia condotta dal comitato di tutela degli Zoccolanti contro l’installazione dell’antenna per telefonia mobile installata lo scorso novembre nell’area adiacente al convento, quando la raccolta firme era già partita (leggi l’articolo). Una causa che alla luce delle numerose adesioni raccolte può trovare ulteriori spunti di riflessione da parte di cittadini e autorità. Spunti che potrebbero emergere nel convegno di domenica 1 marzo, a cui parteciperà anche il critico Vittorio Sgarbi «Abbiamo bisogno di decidere tutti insieme quale sia l’obiettivo del recupero – spiega Luigino Bucosse membro del comitato – cosa fare del monastero, perché avendo già discusso tanto della cosa ed avendo fatto un convegno a novembre con esponenti del Fai e altre personalità abbiamo capito che quello deve essere il punto di partenza. Quindi il convegno del 1° marzo serve, oltre a sensibilizzare tutti sulla cosa, a cercare di capire cosa fare del monastero».

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Il monastero oggi. L’antenna ha fortemente modificato il paesaggio

Il monastero, che ufficialmente porta il nome di Santa Maria dei Monti, sorge su una collina a trecento metri dal centro abitato e fu fondato dai Frati Minori dell’Osservanza. Da sempre è conosciuto come gli Zoccolanti perché questi frati usavano calzare dei robusti zoccoli. Il complesso fu costruito nel 1510 con l’autorizzazione di Papa Giulio II. La direzione dei lavori fu affidata ad un monaco-architetto proveniente dalla casa madre di Osimo. Ben presto il monastero si impose come uno dei più importanti della provincia anche perché i Frati Minori Osservanti vi organizzarono uno Studio (Università) che attraeva nomi facoltosi. Attualmente l’edificio non è visitabile al suo interno perchè necessità di ristrutturazione. A questo punto non rimane che attendere l’opportunità di recupero e utilizzo del complesso monumentale a cui la città è  fortemente legata.

(Cla.Ri.)



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