Termosifoni spenti, Rete degli Studenti:
“In classe almeno 20 gradi”

MACERATA - Il sindacato studentesco interviene sull'emergenza riscaldamento nelle scuole a sostegno dei dirigenti scolastici che ieri hanno incontrato la giunta provinciale

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L’incontro tra dirigenti scolastici e amministrazione provinciale per l’emergenza delle scuole al freddo

In seguito all’incontro tra amministrazione provinciale e dirigenti scolastici per approfondire la situazione di emergenza per il mancato funzionamento del riscaldamento nelle scuole superiori  (leggi l’articolo), l’associazione studentesca “Rete degli studenti medi” interviene sull’argomento auspicando l’intervento da parte delle istituzioni competenti.

«A causa degli ingenti tagli del governo a seguito della legge di Stabilità – si legge nella nota dell’associazione – diverse le scuole che hanno lamentato il mancato funzionamento del riscaldamento, garantito solo per le ore mattutine. Come Rete degli Studenti Medi Macerata crediamo che una situazione del genere sia inammissibile e ci uniamo all’appello di tutti quei dirigenti scolastici e di tutti coloro che dell’amministrazione comunale non accettano più di assistere al progressivo deterioramento della scuola pubblica. Come sindacato studentesco difendiamo tutti quegli studenti che non possono restare a scuola durante il pomeriggio per studiare o per partecipare ad attività integrative perchè i riscaldamenti non sono garantiti, difendiamo tutti quegli studenti e tutte le loro rispettive famiglie che si trovano costretti a sostenere costi altissimi per permettersi di frequentare la scuola dell’obbligo, invece di avere un diritto allo studio garantito e di qualità».
antonio mosca

Antonio Mosca, coordinatore provinciale Rete Studenti Medi

«In base alla legge 23/1996 la temperatura nelle classi e negli uffici deve essere di circa 20° con una variazione massima di 2° – afferma Antonio Mosca – coordinatore della Rete degli Studenti Medi Macerata –  troviamo inammissibile che ancora nel 2015 il governo non veda la scuola come un investimento, non veda gli studenti come il futuro del paese. Alcune famiglie non possono permettersi di mandare i propri figli a scuola a causa del costo troppo alto dei trasporti o dei libri di testo, agli studenti non è consentito poter sfruttare le aule durante il pomeriggio per far diventare le scuole quei centri di aggregazione e di cittadinanza attiva, che invece dovrebbero essere. Per questo come Rete degli Studenti Medi Marche stiamo portando avanti una campagna per il diritto allo studio, presentando alla Regione (e agli assessori regionali di competenza) anche il progetto “Scuole Aperte” che va proprio in questo senso: quello di difendere il diritto dello studente di poter usufruire dei locali della scuola per ampliare con qualsiasi tipo di attività la propria formazione».



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