di Marco Ribechi
«Il teatro Rebis deve continuare la sua attività». Questo è il giudizio espresso all’unanimità dalla commissione Cultura del Comune di Macerata riunita per discutere le sorti di questa bella realtà artistica cittadina. Allo stesso tempo però sembra impossibile uscire dalla bagarre che si è creata dopo che la gestione del teatro di Villa Potenza, da anni in uso ai Rebis, è stata assegnata con regolare bando pubblico all’associazione sportiva Helvia Recina 2000 che si è dimostrata aperta e comprensiva nei confronti del gruppo teatrale.
«Abbiamo bisogno di un uso esclusivo del teatro – afferma Andrea Fazzini, direttore del Rebis che già nei giorni scorsi aveva chiesto di chiarire la destinazione dello spazio (leggi l’articolo) – poiché il tipo di attività che svolgiamo rende impossibile la condivisione dello spazio con altre associazioni. Inoltre riteniamo che il bando non sia chiaro e ne chiederemo l’annullamento e la riscrittura poiché oscuri sono i parametri con cui si giudica l’impegno delle associazioni».
Molto critici nei confronti dell’amministrazione comunale, rappresentata dall’assessore Stefania Monteverde, quasi tutti i consiglieri presenti che lamentano delle lacune nella promulgazione del bando e una scarso coinvolgimento degli stessi nel processo decisionale. «Dispiace discuterne ora – afferma Ivano Tacconi (UDC) – dopo che il problema è esploso, sarebbe stato necessario riunire questo tavolo prima dello scontro per poter trovare una soluzione che avrebbe potuto mettere tutti d’accordo». Critico anche il consigliere Guido Garufi (Centro democratico) che ipotizza addirittura una persecuzione del Rebis nella scelta dei parametri che hanno portato Helvia Recina 2000 alla vittoria del bando. Dure anche le parole del consigliere del Pd Bruno Mandrelli che ha attaccato l’operato dell’amministrazione affermando che non è possibile fermare un’espressione culturale per una mera questione di soldi. I più pacati sono apparsi proprio i membri delle associazioni contrapposte, evidentemente più interessati ad una rapida soluzione piuttosto che ad attaccarsi reciprocamente. Entrambe hanno mostrato la più aperta disponibilità a collaborare poiché convinti che gli spazi pubblici vadano condivisi tra più realtà.
L’assessore Monteverde in chiusura ha spiegato le motivazioni delle scelte che hanno causato quello che Mandrelli ha definito un corto circuito: «Vorrei sottolineare che se la commissione Cultura, così attenta ai problemi della città, aveva il desiderio di esprimere la propria voce avrebbe potuto convocare in anticipo questa assemblea poiché per sei mesi nessuno ha mostrato un vero interesse nei confronti del cine-teatro. Ci siamo impegnati per restituire uno spazio privato all’uso pubblico e lo abbiamo fatto cercando la via a nostro avviso più democratica, cioè attuando un bando aperto alle nuove progettualità, invece che assegnare in maniera verticistica lo spazio a chi lo stava già gestendo grazie a dei sussidi comunali. Le scelte possono essere discusse ma i criteri sono stati limpidi e trasparenti, ci impegniamo in ogni caso a sostenere la cultura come da sempre facciamo e auspichiamo di trovare una soluzione pacifica poiché non è interessa di questa amministrazione darsi battaglia con le realtà associative”.
Quello che si profila a questo punto è una evidente necessità di spazi da parte di molte associazioni del territorio e la necessità di rianalizzare la distribuzione delle risorse comunali che non riescono a far fronte ai bisogni delle centinaia di realtà associative.
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Vergogna!!!!!!
Non entro nel merito della regolarità del bando ma quale residente della frazione di Villa Potenza ritengo che l’uso esclusivo che rivendica il teatro Rebis sia fuori luogo in quanto per decenni la struttura è stata ad uso dei residenti, prima che fosse stato concesso al Rebis.
Bisogna tenere presente che a Villa Potenza non esiste un’altra struttura simile e i bambini dell’asilo hanno dovuto fare la recita di Natale alla scuola di via Pace, questo uno dei tanti episodi che si possono citare.
Mi auguro che chi di dovere ci pensi bene prima di prendere delle decisioni ed auspico che la struttura torni ad uso della frazione tutta e non rimanga ad uso esclusivo di un gruppo come è stato per gli ultimi dieci anni.
Specifichiamo che a parlare di uso ‘esclusivo’ del Teatro di Villa Potenza, ieri in Commissione Cultura, sono stati l’Assessore Monteverde e il consigliere Pizzichini.
Anzi noi del Teatro Rebis abbiamo solamente specificato, come più volte in altre sedi, che è necessaria una progettazione culturale affidata a persone competenti nel campo, che siano capaci di coordinare le attività di altre forme associative, cosa che il Teatro Rebis fa da anni e che ha dichiarato di voler continuare a fare, addirittura citando 28 associazioni del territorio con cui ha già collaborato e con cui intende ancora collaborare, come esempio dell’apertura alle proposte della comunità che, oltre alla imprescindibile attività di ricerca della compagnia e all’organizzazione di eventi artistici di livello internazionale, rappresentava uno dei punti fondamentali del progetto presentato in Comune.
Ci dispiace sentire dei bambini dell’asilo che sono dovuti andare alla scuola di Via Pace, ma a noi lo scorso Natale non è mai pervenuta nessuna richiesta di utilizzo della sala per questa iniziativa, né in forma diretta né attraverso l’utilizzo gratuito dello spazio attraverso le 50 giornate a disposizione dell’associazionismo maceratese, possibili grazie alla convenzione stipulata tra Comune e proprietari dell’immobile.
Come abbiamo sempre fatto in passato con tutte le richiesta pervenuteci in convenzione, attraverso la mediazione della circoscrizione, o con le richieste di spazio e collaborazione direttamente rivolte al Teatro Rebis (tanto che sono veramente innumerevoli le associazioni che hanno sviluppato le loro attività nel Teatro di Villa Potenza in questi anni), avremmo accolto con molto piacere la richiesta della Scuola Anna Frank, struttura con cui tra l’altro abbiamo avuto modo di collaborate in questi anni con diversi laboratori teatrali e creativi, uno dedicato all’educazione ambientale e altri alla nonviolenza e all’ascolto.
Ci sono altre realtà teatrali a Macerata, credo che si potrebbe collaborare tutti insieme e la soluzione ci sarebbe. Spostare tutto presso il cinema Italia, dove le varie compagnie teatrali potranno usufruire dello spazio attraverso una programmazione condvisa, e tutti insieme trovare dei finanziamenti per sostenere le spese. l’Unione fa la forza, e ve lo dice uno che si è sempre prodotto autonomamente senza avere spazi teatrali da usufruire tutto l’anno. Collaborare!!!