di Marco Ribechi
«Nessun pericolo che il dipinto venga dislocato in un’altra sede. E’ giusto che le opere non siano sradicate dal loro contesto d’origine». Questa la decisa posizione del comune di Macerata nelle parole del suo assessore alla cultura, Stefania Monteverde, in seguito alla polemica innescata tra Vittorio Sgarbi (leggi l’articolo) e la chiesa delle Vergini. Per l’assessore l’Adorazione dei Magi deve rimanere a Macerata e nella sua chiesa. «La discussione sulla paternità della tela entusiasma da anni la comunità scientifica e i critici d’arte – continua la Monteverde – anzi ricordo che proprio nel 2007, in occasione della mostra sul De Magistris a Caldarola, lo stesso Sgarbi attribuì il dipinto non al Tintoretto ma a suo figlio Domenico. Allo stesso tempo sono grata all’ex parlamentare per aver riacceso la discussione perché getta luce sulla nostra città valorizzandone il patrimonio artistico. Le opere d’arte sono prestate in continuazione da un museo all’altro. L’Adorazione dei Magi è stata esposta addirittura a Buenos Aires ma il ritorno è sempre stato previsto». Intanto il parroco della chiesa di Santa Maria delle Vergini, da dove è partita tutta la polemica, è interessato a questioni più spirituali rispetto a quelle materiali. Il religioso si è risentito più per le parole verso la chiesa che per la perdita del dipinto destinato a fare delle trasferte come vorrebbe Sgarbi.
«Ho scritto a tutte le istituzioni poiché ero rimasto molto ferito del fatto che si affermasse che la chiesa non è officiata dice padre Teodoro Brovelli – noi svolgiamo regolarmente tutte le funzioni e la nostra chiesa è sempre gremita di fedeli. Per quanto riguarda il quadro la questione mi interessa di meno poiché non appartiene alla parrocchia. Il proprietario dell’opera e dello stesso edificio è il demanio pubblico poiché entrambi fanno parte del patrimonio monumentale e artistico italiano, naturalmente saremo lieti di poterlo presto ammirare di nuovo nella sua casa». Soprattutto dopo che il critico Sgarbi lo ha attribuito al padre di Domenico Robusti, ben più noto nel campo artistico. Un valore in più per la tela che porrebbe anche questioni di sicurezza. Per il Comune però la questione non si pone. «Le chiese italiane sono piene di capolavori – dice l’assessore Monteverde – basti pensare ai Caravaggio dislocati nei luoghi di culto romani. Questo è proprio il nostro patrimonio che rende l’Italia unica al mondo. In caso il problema sarà di accessibilità nei termini di renderlo godibile a tutti i turisti che avranno un motivo in più per visitare la nostra provincia». Intanto il quadro, in prestito dal 19 dicembre scorso, non è ancora tornato a Macerata e ad Urbino si continua a pagare 2,50 euro per vederlo.
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Mai saputo del Tintoretto nella chiesa delle Vergini, ho sempre saputo invece del coccodrillo, sono ignorante io o ha un milione di ragioni Sgarbi? Oppure entrambi che cambierebbero poco la sostanza del discorso.
Se solo fossimo in grado di valorizzare quello che abbiamo. Il quadro è nostro, teniamocelo e facciamone un punto di forza per la città, se i 2.50€ per vederlo li avessero sborsati qui, sarebbe diverso, no?
Purtroppo qui siamo disposti a calarci le braghe alla prima occasione, ci siamo venduti TUTTO, almeno un quadro possiamo tenercelo? Almeno “per ricordo”?
Anzichè stracciarsi le vesti ora (forse giova visto il periodo elettorale), non sarebbe stato meglio prodigarsi per far conoscere questi tesori nascosti ai Maceratesi e ai turisti, magari invitando lo stesso Sgarbi a parlarne? ancora una volta si è persa una buona occasione
Al parroco delle Vergini la questione dell’Adorazione dei Magi “interessa di meno poiché non appartiene alla parrocchia”. Eppure ospitare e custodire un’opera così bella e così preziosa, Tintoretto o meno, ha un’influenza diretta sulla vita della comunità parrocchiale e sulla stessa attività liturgica e di culto, oltre a (dover) essere motivo di legittimo orgoglio.
Non ci facciamo togliere anche questo. Sgarbi è una capra (come solitamente dice lui) ha già detto che è una chiesa non officiata….quindi nemmeno sa dove si trova! Lasciatelo dove era, pubblicizzatelo e sopratutto custoditelo!