Inadeguatezza delle modalità di accertamento e riconoscimento dei danni, con dilatazione dei tempi di pagamento e indennizzi che coprono una minima parte delle perdite reali subite dalle aziende, senza peraltro considerare quelle conseguenti (perdita di quote di mercato, ecc.) nel mirino di Coldiretti Macerata che ha invitato i suoi esponenti negli Ambiti territoriali di caccia (Atc) ad autosospendersi. Una scelta dettata, secondo l’associazione, dall’incapacità degli enti che dovrebbero assicurare la gestione della fauna selvatica di porre un freno al fenomeno e tutelare le aziende agricole colpite.
“Non possiamo più condividere le modalità operative adottate in seno all’Atc né il fatto che la necessaria prevenzione dei danni risulta al momento del tutto insufficiente – denuncia il presidente di Coldiretti Macerata, Francesco Fucili – né ci sembra che gli Ambiti abbiano compreso che il prelievo venatorio è funzionale alla tutela degli habitat e alla salvaguardia della stessa fauna selvatica”.
“Ma dobbiamo purtroppo mettere ancora una volta in rilievo la perdurante incapacità della politica regionale ad intervenire efficacemente – aggiunge il direttore Assuero Zampini -, con il risultato che la gestione inefficace dell’attività di selezione finisce per fare gli interessi di alcuni a discapito degli imprenditori agricoli”.
Ma oltre ai cinghiali la Coldiretti sottolinea le problematiche degli attacchi dei lupi e della blue tongue, la malattia totalmente innocua per l’uomo ma che rischia di colpire le greggi. L’associazione di categoria ha indirizzato una lettera al Governo regionale per denunciare come l’ultima delibera presentata in materia rappresenti un danno per le aziende, visto che, giungendo con un anno e mezzo di ritardo, introduce obblighi retroattivi per domande di indennizzo che sono state già presentate. Oltre a ciò, mettere nero su bianco che i danni saranno pagati solo se ci saranno i fondi. Ma anche sulla blue tongue occorre assicurare un efficace piano di vaccinazione.
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