di Laura Boccanera
Corso Umberto I torna a popolarsi di negozi. Dopo un periodo di calo importante e significativo nel settore commerciale, che aveva come impietosa fotografia le tante serrande abbassate con cartelli affittasi, l’appeal del centro città riacquista vigore e non sente la concorrenza del grande centro commerciale. Cambia però la tipologia di store: finita l’epoca delle boutique che accostavano corso Umberto a via Condotti. La strada principale della città riparte dai franchising, dalla gastronomia e da nuovi servizi per le mutate esigenze. E tutto questo a partire dalla zona a nord, storicamente meno attrattiva rispetto a quella a sud, vicino a Piazza XX Settembre. E’ in questi pochi metri infatti che nel giro di qualche mese hanno aperto e sono in apertura alcune attività.
L’ultima sabato dove a tagliare il nastro è stata una parrucchieria cinese. Sebbene l’arrivo degli asiatici non sia visto di buon occhio da molti commercianti che temono un abbassamento del livello qualitativo, l’apertura è indice delle mutate esigenze, più legate ad una vita low cost. E’ così anche per la profumeria che è proprio ad una porta di distanza dal coiffeur con gli occhi a mandorla, “Equivalenza” brand spagnolo che realizza fragranze ed essenze no logo. Nuova libreria all’inizio nord del corso e anche una rosticceria di prodotti ittici, poco distante Mati un negozio di abbigliamento. Prende il posto del negozio Thun invece un nuovo brand di prossima apertura, Cafè de Mar. Nei dintorni di Piazza XX Settembre sta sorgendo invece una piccola roccaforte dello street food e dell’intrattenimento serale. Tre i pub in apertura in viale Matteotti, dietro la Bcc e un nuovo locale, Minimal è sorto nel vialetto nord. Aprirà prossimamente anche la concessione in piazza, al fianco di Gigi. Guarda di buon occhio queste nuove aperture Edoardo Giordano referente Confcommercio. «Il corso ha recuperato appeal e queste nuove aperture segnano uno slancio di cui anche io mi sorprendo – commenta – vero è che cambia la tipologia e il mercato, ma noto anche che piccole esperienze di qualità permangono, come ad esempio un antiquario bottega d’arte all’angolo di via Trento. Il corso non ha sentito la concorrenza del centro commerciale e tiene. Speriamo che si tratti di esperienze che durino nel tempo con un progetto commerciale di lunga gettata e non una navigazione a vista. Ad aver contribuito sicuramente anche il ribasso degli affitti: ora con 2mila euro a metro quadro si riesce a trovare qualcosa sul corso, fino a poco tempo fa era impensabile».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
la parrucchiera cinese ? … quella si che mancava!
Cosa vuol dire 2.000 € al metro quadrato? In ragione di mese o d’anno?
Vuol dire (se fossero, poniamo, in ragione d’anno) che per affittare 60 metri quadrati di negozio al Corso si pagano 120.000 € all’anno, e cioè 10.000 € al mese, quindi all’incirca 166 € al metro quadrato al mese?
Dunque si pagherebbero a Civitanova in Corso Umberto affitti che potrebbero essere forse (appena) logici se li chiedesse un proprietario immobiliare a via Frattina a Roma, ad esempio a Cartier che volesse spostarsi colà dalla propinqua via Condotti? E invece a Civitanova li dovrebbero pagare la parrucchiera cinese o le rosticcerie ittiche?
A Macerata le agenzie sostengono che al momento è grasso che cola se un proprietario può chiedere, per affitti ad attività commerciali, fra 10 e 15 Euro al metro quadrato al mese, ergo fra 120 € e 180 € all’anno. Quindi, per tornare all’esempio fatto sopra, per un locale di 60 metri quadrati, l’affitto che si potrebbe chiedere sarebbe fra 600 € e 900 € al mese, cioè fra 7.200 e 10.800 € annui. E, ripeto, sarebbero considerati buoni affitti.
Ma siete proprio sicuri di quello che avete scritto?
Nel corso degli anni da capitale marchigiana della moda siamo riusciti a diventare il regno dei cinesi del kebab dei negozi stagionali…… tutto ciò grazie alla inettitudine dei nostri politici DI TUTTI I PARTITI …. non mi sembra un bel miglioramento Saluti
Parrucchieri cinesi no,kebab no,Moncler si,affitti 2000 euro a mq:siamo proprio sicuri che quello che sta succedendo nel commercio sia colpa solo dei politici?
veramente in una delle traverse del centro a fianco dei giardini di civitanova c’e’ gia’ un grande economico e sempre pieno negozio di parrucchiere cinesi….
nell’articolo c’è un errore ! ! il riferimento a € 2000 è sul canone mensile e non a mq…