«Ci scusiamo ma il civitanovese è stato pagato il 26 novembre, un ritardo di 9 giorni». La Regione Marche risponde così sul caso del 53enne che nei giorni scorsi aveva denunciato ritardi di 90 giorni nei pagamenti dei tirocini per over 45 (leggi l’articolo) tanto che si era dovuto rivolgere alla Caritas per poter pagare le bollette. M.M., ex titolare di un’attività commerciale, dopo il fallimento del locale si era trovato a non avere un lavoro e un reddito e così era rientrato nei parametri per l’aggiudicazione del bando di tirocinio per over 45 che ha consentito a lui e ad altri 280 disoccupati di tirare il fiato almeno per 6 mesi. Il civitanovese però lamentava che da ben 90 giorni, dall’inizio dell’attività lavorativa presso un’azienda pubblica della città, la Regione non aveva erogato il compenso e pur cercando di risolvere la situazione non ne era venuto a capo. Fornisce però un’altra versione Antonio Secchi dell’ufficio formazione lavoro in Regione: «Ci spiace di questo ritardo, in effetti per la posizione del civitanovese c’è stato un disguido, ma solo di 9 giorni e non 90 come lui afferma. Il contratto di tirocinio è partito il 17 settembre e il pagamento avviene a 60 giorni, per cui avrebbe dovuto ricevere il compenso il 17 novembre, è stato regolarmente pagato il 26. L’Inps ha dei tempi per fare i controlli, ma ora riceverà puntualmente lo stipendio. Spiace per il disagio – continua Secchi – ma ancor più per il fatto che questo signore non mi ha mai contattato né telefonicamente né via mail per esporre il problema. Avrebbe potuto chiedere ogni chiarimento e gli sarebbe stato dato. Il ritardo non mi sembra così imperdonabile come si vuol fare credere, anzi crediamo che visti i tempi della pubblica amministrazione questi uffici abbiano fatto un buon lavoro considerando i 280 inserimenti lavorativi attualmente in corso e i nuovi 500 inserimenti che arriveranno con un nuovo bando di prossima uscita destinato agli over 30».
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In questo momento istituti come l’inps e altri enti pubblici dovrebbero pagare al massimo con il ritardo di una settimana dalla fine del lavoro , non a 60 giorni, ma in quei sessanta giorni credono che i cittadini campino di aria? RIVOLUZIONE!