Gli sequestrano il capannone,
il titolare riprende la produzione
I carabinieri lo scoprono e lo arrestano

SEFRO - Un 51enne, Marcello Crescentini, è finito in manette per violazione dei sigilli. Nella sua azienda fa lavorazioni di segnaletica stradale. Questa mattina la convalida, l'uomo si è difeso: "Dovevo chiudere una commessa urgente"

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La finanza al momento del sequestro del capannone

La finanza al momento del sequestro del capannone

di Gianluca Ginella

La fabbrica fantasma era tornata a produrre dopo il sequestro: il titolare, trovato dai carabinieri all’interno dello stabilimento insieme alla compagna e a due lavoratori, è stato arrestato dai carabinieri per la violazione dei sigilli. L’uomo, il 51enne Marcello Crescentini, di Fabriano, si è giustificato dicendo che aveva ripreso l’attività perché aveva una consegna urgente con la Società Autostrade. La guardia di finanza, nei mesi scorsi (leggi l’articolo) aveva scoperto che l’azienda, con sede a Sefro, , sorta almeno due anni fa su di un’area di 3mila metri quadrati, in realtà era una ditta fantasma: si occupava delle lavorazioni per la segnaletica stradale senza avere le autorizzazione per l’utilizzo di solventi, sostanze chimiche e colle che venivano quotidianamente utilizzate nella ditta per la preparazione di coni stradali (provenienti dalla Cina), di delineatori in plastica, sempre “made in China”, e poi adesivi e collanti per regolare il traffico. Inoltre i lavoratori trovati in azienda erano tutti in nero. Questo aveva accertato la Finanza, sequestrando l’area. Ieri i carabinieri della stazione di Pioraco si sono accorti che nel capannone c’era qualcuno che stava lavorando. I militari hanno effettuato un controllo ed è saltato fuori che il titolare aveva ripreso l’attività, nonostante fosse ancora tutto sotto sequestro, violando i sigilli apposti dalla Finanza.

Il capitano Vincenzo Orlando, comandante della Compagnia di Camerino

Il capitano Vincenzo Orlando, comandante della Compagnia di Camerino

Da ulteriori accertamenti, svolti dai carabinieri insieme alla Guardia di finanza, è emerso che il titolare già nei mesi scorsi aveva violato i sigilli ed è finito in manette. Questa mattina il giudice Chiara Minerva del tribunale di Macerata ha convalidato l’arresto di Crescentini. Nel corso dell’udienza, l’uomo, assistito dall’avvocato Francesco Nucera, ha ammesso di aver ripreso la produzione spiegando che aveva necessità di chiudere una commessa per la società Autostrade. La difesa ha chiesto non fosse convalidato l’arresto. Ma il giudice ha ritenuto diversamente. Il processo per direttissima, in cui l’accusa è sostenuta dal pm Francesca D’Arienzo, è stato rinviato al 2 dicembre. Dopo la convalida l’uomo, che era agli arresti domiciliari, è tornato libero.

(Servizio aggiornato alle 13,55)



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