Il sindaco Romano Carancini con la giunta al completo ha presentato l’inaugurazione di 900Buonaccorsi
di Claudio Ricci
(foto di Lucrezia Benfatto)
«Se non si fanno scoperte non si fa nulla e passi accanto alla città senza sapere cosa sia la città». Usa le parole di Giorgio La Pira, Romano Carancini, sindaco di Macerata, per presentare l’apertura, domenica 7 dicembre, del secondo piano di palazzo Buonaccorsi che ospiterà il museo civico di arte moderna. «Un’inaugurazione che deve essere prima di tutto una scoperta di tutto il Buonaccorsi», sottolinea il sindaco. La cittadinanza sarà informata con l’invio – dal sapore elettorale – di 20mila inviti e un giornalino recapitati a tutte le famiglie maceratesi, manifesti affissi per tutta la città e una battente campagna virale su tutti I canali social all’insegna di #900Buonaccorsi. Operazioni di cui ancora non si conoscono i costi e sul sito del Comune non è stato pubblicato nessun atto ufficiale. Strategia comunicativa differente ma si suppone comunque dispendiosa rispetto a quella messa in atto per l’inaugurazione del primo piano, quando il Comune spese 45mila euro per promuovere la giornata di inaugurazione (leggi l’articolo).
Dopo una ristretta anteprima per la stampa prevista per il 6 dicembre l’appuntamento per tutti è il pomeriggio del 7, prima alle 16 al teatro Lauro Rossi e poi alle 17.30 per il taglio del nastro delle 16 sale che ospiteranno l’esposizione, mentre il palazzo rimarrà aperto fino tarda notte. «Una notte bianca in relazione all’evento? Forse – dice l’assessore alla Cultura, Stefania Monteverde – Possiamo ragionarci su con associazioni e commercianti. L’8 dicembre invece alle 20 cena all’interno del Palazzo con un concerto curato dall’associazione Nuova Musica»
«Gli inviti mandati a casa dei maceratesi saranno più dei manifesti informativi – continua Carancini -con cui si vuole esortare tutti a scoprire l’intero palazzo, che è un simbolo identitario di tutta la città. Un museo di riferimento regionale almeno quanto il Palazzo Ducale di Urbino che a tutti gli effetti rende Macerata la Atene delle Marche. Abbiamo scelto questa data per l’inaugurazione, perché esattamente il 7 dicembre di 5 anni fa annunciavamo l’inizio di questo percorso. Un percorso che non ha compromesso la nostra attenzione alle politiche sociali. Con 210 euro pro capite Macerata infatti rimane il capoluogo numero 1 della regione per spesa dedicata alla funzione sociale. Per tornare alle parole di La Pira – aggiunge Carancini – “Amministrare una città non basta, occorre darle un compito”. Questo è il compito che abbiamo scelto per Macerata».
Alla dirigente del servizio Cultura, Alessandra Sfrappini, il compito di dare qualche anticipazione.
«Il percorso sarà ordinato in base ai vari periodi – dice la Sfrappini – La prima parte sarà dedicata al periodo artistico di transizione vissuto dalla città tra fine 800 e inizio 900. La seconda parte è tutta per la primavera futurista portata da Ivo Pannaggi e dai suoi contatti con gli artisti di tutta Europa che fa rivivere il panorama artistico locale (leggi l’articolo). La sala sarà allestita con l’anticamera di Casa Zampini, laboratorio del Pannaggi. Tano, Peschi, Tulli, Ghiozzi, Ricci, Craia gli altri maceratesi inseriti nell’esposizione. Il Secondo dopoguerra e gli anni della sperimentazione artistica fino al 1990 saranno i temi degli altri spazi. 160 il totale delle opere che verranno esposte di volta in volta potendo poi contare su circa 800 pezzi, tenuti in deposito. Tra gli altri artisti Cantatore, Mušič , Schifano e Licini».
«Ho in serbo un nuovo progetto culturale – annuncia Carancini – è un mio sogno ma ancora non posso svelare nulla».
Si profila inoltre un bando per l’apertura di un Caffè all’interno del Museo. «Non vogliamo sovraccaricare troppo l’ufficio tecnico – rivela l’assessore alla Cultura Stefania Monteverde – ma faremo un bando per insediare un caffè-bar nei locali al piano terra, quelli che affacciano sull’interno del cortile. E’ un modo per rendere ancora più completo il servizio offerto dal Museo».
Leggi anche: Omaggio a Ivo Pannaggi
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20 mila inviti ed un giornalino apposta dal sapore elettorale???
Ma no!!!
Ma che dite mai!!!
Ottimo. Congratulazioni per l’apertura di questa nuova importante ala. E speriamo presto di arricchirla anche con opere di Tulli, Peschi, Monachesi, Tano, Bravi, per rimanere a quegli anni formidabili per la nostra arte cittadina. Macerata Musei è un investimento di quelli che costutuiscono la qualità aggiunta e permanente alle molteplici voci che in città vivono e militano per amore della bellezza e della civiltà.
Inaugurazione vagamente elettorale??? Ma il Palazzo è di tutti i maceratesi o solo della Giunta Carancini??
Al 99,99 per cento l’inaugurazione in questo periodo è uno spot pre elettorale, ma una volta tanto sia che siamo cittadini di sinistra di destra o di centro sappiamo dire che ce frega ???
Apprezziamo qualcosa che veramente vale e che molti ma molti ci invidieranno !!!
Questo e’ un evento prezioso per la città e magari la campagna elettorale fosse sempre fatta di tanto buon governo.
Spero di incontrare Filippo per sentire qualche racconto su Peschi e Tulli che non trovo nei libri e scoprire Tano di cui non conosco quasi nulla.
Campagna elettorale al 100%, anche perchè per un lungo periodo Carancini e i sui, a inizio legislatura, hanno schifato il palazzo e hanno “non lavorato” per ottenere i finanziamenti regionali e nazionali ( tra cui quelli del terremoto, e non solo.
MA, come dice dav 50593, apprezziamo qualcosa di bellissimo che ci invidieranno e non curiamoci di questi piccoli personaggi.
L’unica, secondo me, che è la memoria storica e che ha passione, tra quelli nella foto, è la sig,ra sfrappini.
Ma il palazzo è bellissimo, i musei pure, godiamoceli .
Con una strategia di comunicazione rivolta esclusivamente all’interno dei confini cittadini Macerata non sarà mai una città turistica. La maggior parte degli italiani non sa nemmeno dove si trovi Macerata e tanto meno quali siano le sue attrattive. I maceratesi invece già lo sanno… Facciamo uscire Macerata dai sui stretti confini. Basta con promozioni aventi finalità esclusivamente elettorali.
Coronerei l’atenizzazione di Macerata acquisendo il ParkSì per ribattezzarlo ParkTenone.
non ho mai avuto il piacere di conosce Davoli, ma dalle cose che scrive quando si parla di arte e cultura mi sta molto simpatico.
Come ho avuto modo di scrivere ho abitato per qualche periodo a Macerata – e poi ci sono tornato e tornato – per scrivere una tesi di dottorato su Tulli. Se lei, signor Davoli, è stato un suo amico, spero proprio di tornare a Macerata e portarle una copia del mio lavoro.
ah, signor Marchiori, per approfondire Tulli e Peschi, le consiglio la voluminosa (e resto nell’eufemismo) Storia dell’arte italiana del 900 del professor Giorgio di Genova.
E’ uscito da poco un bell’articolo di un giovane studioso inglese, Chris Adams, sul Journal of Modern Italian Studies dove si parla anche di Tulli da giovane. Purtroppo, l’accesso è a pagamento: http://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/1354571X.2013.810801