Il bar Francesca dove è stato esplodere l’ordigno
di Gianluca Ginella e Alessandro Trevisani
(Foto-servizio di Lucrezia Benfatto)
Una Toyota di colore bianco alle 2,44 di questa notte si ferma di fronte alla palazzina dove si trova il ristorante Torresi, lungo la strada Regina, a Potenza Picena. Un minuto più tardi, secondo un testimone, esplode un ordigno, una bomba carta, posizionato a terra davanti all’ingresso del bar Francesca. Un boato che manda in frantumi la vetrata della porta d’ingresso del locale e danneggia il dehors che si trova sul davanti e spara all’interno del bar schegge di vetro e polvere. Il boato sveglia Gino Torresi, 70 anni, e la sua famiglia, «Stavo dormendo a quell’ora e ho sentito un forte boato. Pensavamo che fosse esplosa una bombola di gas. Ci siamo affacciati e abbiamo visto delle fiamme». Sul posto arrivano i vigili del fuoco di Civitanova che si occupano di spegnere le fiamme e mettere lo stabile in sicurezza e i carabinieri della Compagnia di Civitanova per svolgere i rilievi e ricostruire l’accaduto. Raggiunge il luogo dell’esplosione anche il colonnello Leonardo Bertini, che dirige il Reparto operativo dei carabinieri di Macerata. «E’ stata una bomba carta – spiega Bertini – le telecamere hanno ripreso solo un’ombra che scendeva da un’auto. Non si vede l’azione, ma si intuisce la dinamica. Ora non si esclude nessuna pista. Si tratta di un gesto isolato. I danni per ora ammontano a circa 20mila euro. Sono stati danneggiati l’impianto elettrico, la tettoia e la porta principale». La bomba carta, artigianale, era particolarmente potente perchè molto compressa e per realizzarla è occorsa una certa abilità. Dai primi accertamenti pare contenesse solo polvere da sparo e non chiodi o dadi.
«Un minuto prima dell’esplosione, avvenuta alle 2,45, si è fermata davanti al bar una Toyota Yaris bianca» dice Nazzareno Torresi, proprietario dello stabile e che da stamattina è sul posto per assistere ai rilievi di vigili del fuoco e carabinieri. Il bar è gestito da Francesca Mengo dal 2002, «Ma da due anni non mi pagano l’affitto, venerdì c’è stato un incontro per trovare un accordo per lasciarci il locale» spiega Torresi. I Torresi precisano che il bar dove è stato piazzato l’esplosivo non ha niente a che fare con l’attività del loro ristorante. E forse quella del debito contratto con qualcuno potrebbe essere una delle piste che seguiranno gli inquirenti. “Siamo preoccupati, ma non abbiamo ricevuto minacce da nessuno, né abbiamo idea di chi possa essere stato a mettere l’ordigno. Penso anche che possa essere stato qualche ladro che ha imbottito troppo la cosa” dice Fabrizio Spinaci, marito di Francesca Mengo. Intanto gli investigatori cercano di chiarire anche che genere di ordigno sia stato fatto esplodere. Sembra tramontare l’ipotesi di una bomba carta e prende piede quella che sia stato usato un qualche gas perché, pare, nell’esplodere l’ordigno non ha lasciato grosse tracce. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Scientifica e del Reparto operativo di Macerata. Anche il sindaco di Potenza Picena, Francesco Acquaroli, è andato sul posto per accertarsi di ciò che è accaduto.
(Servizio aggiornato alle 16,05)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
🙁 Mò nn si può neanche aprire un bar? sti ladri di polli se la prendono con la povera gente che chissà come fra mille tasse e balzelli riesce ad aprire un locale per vivere? 🙁
Se non ha ricevuto minacce o richiete estortive, l’altra ipotesi è quella che c’è un demente che si diverte…
.
.
.
Resto perplesso, nel considerare veritiera l’ipotesi del demente
azzz adesso pure gli ordigni,chiedo alle autorita’ che seguono tanto questi articoli..di intervenire subito perche’ tanto gli elementi che fanno queste cose in questo periodo nella nostra zona si sa chi sono..prima che ci esca il morto o interveniamo solo quando ci sono i media a seguire l accaduto….
Auto incendiate bombe. . Comincia ad exere prokkupante la cosa!
A me sembrano tutti segnali inequivocabili di una gravissima attività di racket in corso specialmente lungo la costa.
mmmhh…. bella non è !!
no ma non è vero che esiste la mafia anche nelle marche
Se qualcuno vanta un credito nei confronti di quel negozio non fa una cosa del genere procurando danni e fermandone l’attività. Questa é puzza di bruciato di racket e va eliminitata subito!