La Cgil di Macerata interviene sul processo di telematizzazione dell’Inps esprimendo le proprie perplessità:
«Per effetto della nuova normativa l’Inps ha attuato la telematizzazione dei servizi al cittadino, processo che sarebbe volto a garantire lo snellimento dell’iter burocratico ma per ora ha garantito certamente un risparmio per l’amministrazione, il cui costo, di conseguenza, è stato riversato sugli utenti: pensionati, lavoratori, disoccupati, cittadini in generale. La telematizzazione comporta che tutte le richieste di servizi e prestazioni, ad esempio: pensioni, disoccupazioni, maternità, invalidità civili, assegni familiari ed altre pratiche, non si presentino più in formato cartaceo ma solo on line attraverso il sito istituzionale oppure attraverso gli intermediari autorizzati come i patronati o i consulenti del lavoro. Questo ricorso alla telematizzazione/esternalizzazione dei servizi è diventato il sistema prevalente per comunicare con l’Istituto previdenziale, che abbandona così il suo ruolo di supporto, di vicinanza con l’utente, cioè la sua missione istituzionale. Questo processo ha fatto sì che una moltitudine di persone, tra cui quelle che si trovano nell’assoluta impossibilità di utilizzare le tecnologie informatiche, si rivolgessero ai Patronati che, con il loro operato svolto in maniera gratuita nei confronti dei cittadini, apportano un notevole contributo alla telematizzazione.
Solo nella nostra provincia nel 2013 il patronato Inca Cgil ha presentato 1.278 domande di pensione previdenziali, 2.156 domande di invalidità civile e 6.285 domande tra disoccupazioni e mobilità. Nonostante l’impegno del personale dell’Inps ridimensionato dai tagli che si sono verificati negli anni, il sistema informatico non è in grado di soddisfare la domanda, stiamo infatti registrando malfunzionamenti e ritardi, che comportano anche elevati rischi nella trasmissione delle pratiche, soprattutto in prossimità della scadenza. L’inefficenza del funzionamento dei sistemi informatici predisposti dall’Istituto non trova giustificazioni. Le metodologie di lavoro e di inserimento dati sono state predisposte dall’Inps e, quindi, il disservizio non può essere attribuito a sovraccarichi di rete o di congestione di sistema. Occorre quindi che questa insufficenza sia sanata al più presto per evitare di mettere a repentaglio il diritto ad usufruire pienamente di una prestazione prevista per legge. La semplificazione e la lotta alla burocrazia non può essere attuata scaricando i costi e le responsabilità sui cittadini.»
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Che vuol dire il sistema informatico non è in grado???
Io quando leggo certe polemiche senza senso vado via di testa, perché se presento 6000 pratiche all’anno in maniera cartacea quelli dell’inps sono più agevolati nel lavoro? Certo con le pile di carta ci potrebbero giocare a nascondino.
E’ vero dalla nota non si capisce quale e’ il problema . All’inizio sembra che la critica dia rivolta alla scelta stessa di rendere digitali piuttosto che cartacei alcuni processi operativi dell’Inps . Poi si parla di difficoltà tecniche ma in modo poco chiaro . Speriamo che non sia il solito esempio della nostra difficoltà di accettare i cambiamenti