«Mi scuso per quanti si sono preoccupati della tempesta e delle valanghe in Nepal. Solo ora riesco ad entrare on line da Kathmandu. Rassicuro tutti dicendo che stiamo tutti bene» Queste le prime parole con cui Maurizio Serafini, fondatore con Luciano Monceri dei Vincisgrassi,storico strumentista dei Mortimer Mc Grave e animatore della famosa Notte Celtica di Montelago ha voluto rassicurare parenti ed amici dopo lo scampato pericolo per la violenta tempesta di neve che si è abbattuta sull’Himalaya nelle ultime ore e che ha provocato la morte di oltre 30 persone . Serafini è passato ad un soffio dalla fatale tempesta sul percorso che ogni anno segue sulle tracce dell’orientalista Giuseppe Tucci e che lo ha ispirato anche per un docufilm recentemente premiato (leggi l’articolo). Un viaggio che però non è stato altrettanto clemente con le 31 persone ( ma il numero potrebbe salire) investite dalla tempesta che si è abbattuta sul massiccio dell’Anapurna improvisamente, cogliendo gli escursionisti di sorpresa. Al momento sono 15o, di cui 76 alpinisti, le persone tratte in salvo dai soccorsi nepalesi. Le operazioni di ricerca sono in corso nel distretto del Mustang, nel massiccio dell’Annapurna, che è una popolare meta per il trekking di alta quota. Una spessa coltre di neve e probabilmente anche delle valanghe avrebbero bloccato i sentieri e costretto i turisti a cercare riparo in rifugi di fortuna. «La tempesta ci ha sorpreso quando ormai eravamo scesi di quota – continua Serafini nel post di facebook – E’ stato il viaggio piu’ duro della mia vita. Sono provato come non mai, ma i marchigiani sono tra i piu’ coriacei esseri esistenti».
(Cla.Ri.)

A Colfiorito, il 12 luglio scorso, Maurizio Serafini con Emanuele Tacconi, inviato Onu ora a Kabul, alla presentazione del libro ‘I martiri bambini’ (Ilari Editore) dello stesso Tacconi. Tra loro il giornalista Maurizio Verdenelli
(Foto Tiburzi)
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Ma Maurì…, oramai hai superato la cinquantina, è tempo che metti la testa a posto prima che la senescenza ti avviluppi i pochi neuroni residui . E ricorda che l’Himalaya non è Montelago dove ci si riscalda con un fuoco,quattro amici e birretta.
ma che ce frega de costui…
Io pensavo che stesse a Camerino.