Ore decisive, oggi a Roma, per le Province con la riunione dell’Ufficio di presidenza dell’Upi e dei presidenti delle Upi regionali, preliminare alla Conferenza Unificata Stato-Regioni, Anci e Upi che dovrà esprimere il proprio parere in merito all’accordo Stato-Regioni e al Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri sui criteri generali per il riordino delle funzioni. A Macerata, intanto, prosegue il lavoro dell’Amministrazione provinciale per rendere contemporaneamente operativo il Tavolo tecnico-giuridico costituito per lo studio e l’attuazione della Riforma Delrio.
La Giunta ha approvato il protocollo di intesa, messo a punto con l’Upi e le altre Province marchigiane, che permetterà di seguire in parallelo il difficile processo di trasformazione, approfondendo i temi più salienti e controversi della riforma, grazie anche al coinvolgimento scientifico delle Università delle Marche coordinate dall’ateneo maceratese in qualità di capofila.
La complessità della materia è sotto gli occhi di tutti e la necessità di un supporto tecnico diventa ancora più evidente ora che la Riforma è al via. Era emerso chiaramente già nel corso del Consiglio provinciale aperto di luglio dedicato all’argomento: la riorganizzazione delle Province presenta tanti problemi non solo sotto il profilo istituzionale, ma anche sotto quello gestionale, dei servizi.
È questo l’aspetto che più preoccupa Antonio Pettinari, che oggi a Roma, durante il Consiglio di presidenza dell’Upi, ha più volte sottolineato l’urgenza di fare chiarezza sulle funzioni fondamentali che resteranno alle Province e sull’individuazione degli Enti a cui affidare le altre competenze. “Il Tavolo tecnico-giuridico – dice Pettinari – porterà un prezioso contributo in questo senso, presentando soluzioni e proposte applicative sugli effetti della riforma nei rapporti tra il livello di governo provinciale e delle altre Istituzioni territoriali, a cominciare da Regioni e Comuni. Quelli che ci aspettano – conclude – sono mesi difficili, in cui andranno delineate le competenze. Delicata sarà la definizione delle risorse finanziarie, strumentali e soprattutto umane da destinare ai trasferimenti”.
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C’è poco da discutere:
¡ A B O L I A M O L E !
Tonino, la poltrona traballa, ma c’e’ sempre un posto per mescolare la polenta nella tua S. Maria in Selva.
Se non molliamo un pó di zavorra affondiamo tutti.
= abolizione delle province
Le Province le hanno abolite ma gli hanno fatto il massaggio cardiaco e sopravvivono con l’ossigeno , comunque lo scandalo più grosso sono le Regioni che spendono e sperperano senza ritegno.
Per capirci qualcosa prima della soppressione era necessario almeno commissariarle .