Crescono gli occupati nelle Marche, oggi pari a 641 mila, e aumenta anche il tasso di occupazione, dal 61,8 al 63%. “Un segnale positivo, seppur ancora timido, per il mercato del lavoro regionale” dice il presidente della Regione Gian Mario Spacca, commentando i dati Istat per il secondo trimestre 2014. “La rilevazione – afferma – fa emergere un segno più sia su base annua che trimestrale: dai 633 mila occupati del secondo trimestre 2013 ai 641 mila del secondo trimestre 2014”.
Le Marche sono di fronte a una “forte emergenza lavoro”, con 70 mila cittadini in cerca di lavoro e un tasso di disoccupazione al 9,8%. E’ questo il quadro occupazionale che emerge dai dati elaborati dall’Ires Marche, il centro studi della Cgil. Il sindacato parla di “un 2014 che si è aperto in modo anche peggiore, anche se nel secondo trimestre dell anno, per la prima volta dopo tanto tempo, l’occupazione torna a registrare segnali positivi”. Nel periodo aprile-giugno di quest’anno, il numero degli occupati è pari a 641 mila unità, 8 mila in più rispetto allo stesso periodo dell anno scorso, “ma – chiosa la Cgil regionale – con 12 mila posti in meno rispetto a quattro anni fa”. L’aumento interessa solo il lavoro autonomo, visto che il lavoro dipendente continua a registrare un ulteriore riduzione di posti. Inoltre, l aumento degli occupati interessa soprattutto la componente maschile, mentre quella femminile e’ “pressoche’ stabile”. Per la prima volta dopo tanto tempo, tornano a scendere i livelli di disoccupazione, con un tasso che si attesta al 9,8% dal 10,9% dello stesso periodo del 2013: “un valore particolarmente elevato – spiega lo studio -, che conferma le difficolta’ occupazionali ancora forti che si registrano nelle Marche.
“Ancora particolarmente drammatica” è la disoccupazione femminile che si attesta sull 11,6% mentre quella maschile scende all 8,4%. I disoccupati marchigiani sono così 70 mila, 8 mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2013, prevalentemente donne. Per la Cgil Marche, inoltre, è “ancora allarmante” il dato di coloro che cercano il lavoro dopo aver perso quello che avevano, pari a 37 mila persone, alle quali se ne aggiungono altre 15.000 (in crescita) che cercano lavoro per la prima volta, prevalentemente giovani, che tentano inutilmente di entrare nel mercato del lavoro. Sul fronte giovani, nel 2013, la disoccupazione tra gli under 24 anni ha raggiunto la cifra record del 36,1%: “un dramma che si somma alla piaga della precarieta’ – sottolinea il sindacato -, che riguarda il 90% delle assunzioni”. Secondo Roberto Ghiselli, segretario della Cgil Marche, questi dati, pur evidenziando un leggero miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, confermano nella nostra regione un livello altissimo di disoccupati”.
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Il Sig. Spacca dice che c’è un aumento degli occupati, ma se si tratta di persone che hanno aperto la partita iva perchè hanno perso il posto da dipendente, c’è poco da stare contenti. In questo momento, lavorare autonomamente, non vuol dire essere occupati, ma preoccupati. Per quanto tempo queste nuove imprese riusciranno a sopravvivere con questo sistema inefficiente ? La cgil evidenzia che l’occupazione è aumentata tra i lavoratori autonomi, si preoccupa forse perchè questi soggetti (non più dipendenti ) non verseranno quindi soldi alla cgil ? Per capire e dichiarare che c’è EMERGENZA LAVORO e ciò che ne consegue, non occorreva arrivare a quota 70.000 ! Occorreva intervenire molto prima. Che la vergogna vi accompagni, “compagni”.
Solo fuori dall’euro e dall’eurozona c’è la possibilità di rilanciare lavoro e occupazione usando la medesima modalità con la quale hanno operato in questo anni tutti i paesi a moneta sovrana (usa, Giappone, Inghilterra, Canada ecc): iniezione di liquidità e aumento del deficit di bilancio
Il resto sono chiacchiere e fumo negli occhi…
Condivido pienamente il commento del sig. Otto Tentadue: ormai i sindacati, tutti, si preoccupano esclusivamente dei lavoratori dipendenti in quanto da loro possono percepire trattenute sicure sulla busta paga. Quale profitto potrebbero trarre dai lavoratori autonomi e dai disoccupati?