Tra finanza e letteratura,
il mondo di Michele Silenzi

L'INTERVISTA - "Mover. Odissea contemporanea" è il titolo del primo libro del 27enne originario di Montegiorgio, pubblicato dalla casa editrice Liberilibri di Macerata

- caricamento letture
Michele Silenzi

Michele Silenzi

Si chiama Michele Silenzi ed è di Montegiorgio, in provincia di Fermo. Ventisette anni, una laurea triennale in filosofia, una specialistica in economia (corso di Double Degree in International Management organizzato da LUISS, Bocconi e Fudan University di Shanghai) e una promettente carriera da analista finanziario all’estero che decide di interrompere, temporaneamente, per scrivere il suo primo libro: Mover. Odissea contemporanea. Su di lui scommette la casa editrice maceratese Liberilibri, che per la prima volta pubblica l’opera d’esordio di un giovane autore italiano.

Cosa ti ha spinto a interrompere la tua carriera da analista finanziario, già ben avviata nonostante la giovane età, per scrivere un libro?
Nella mia vita, fino ad ora, non sono mai riuscito a fare altro se non quello che mi piaceva, sebbene ciò comportasse una dose di rischio e di sacrificio tutt’altro che bassa. Il mio lavoro a Londra era ottimo, ma non era più ciò che volevo. Mi è venuta una buona idea per scrivere un libro, ma per farlo c’era bisogno di tutto il tempo a mia disposizione, e il mio lavoro occupava per intero (anche 15 ore al giorno) la mia giornata. Era impossibile farlo continuando a lavorare. E così ho scelto. Molto semplice. Ho scelto di lasciare il mio lavoro per scrivere il libro.

Chi è il Mover? Sei tu, o è un’intera generazione?
Il Mover non sono io. C’è un po’ di me e delle mie esperienze come in ogni libro c’è un po’ del suo autore. C’è invece molto di quello che penso e del modo in cui guardo alle cose che mi accadono intorno. Se poi sia il ritratto di una generazione questo non lo so, penso sia una percezione che dovrebbero avere gli altri. Io ho tentato di descrivere quello che mi sembra un nuovo modo di stare nel mondo e soprattutto un modo diverso di percepire le cose che accadono. E l’ho fatto attraverso un nuovo paradigma, non con schemi polverosi che per quelli della mia generazione non hanno letteralmente più senso.

“Costruisco distruggendo” è il titolo di uno dei capitoli del libro e anche la sua filosofia…
Le cose del mondo si evolvono e crescono attraverso mutamenti catastrofici, è un dato di fatto. E il rinnovamento, il cambiamento portentoso implica per sua stessa natura la distruzione. Oggi c’è la mania a conservare tutto. Diventiamo schiavi del presente e del passato perché spesso siamo del tutto incapaci di proiettarci verso il futuro. Un futuro che non è già lì ad aspettarci ma che va creato continuamente attraverso le azioni che ciascun individuo è in grado di intraprendere. E questo richiede una certa dose di coraggio.

copertina moverQual è il tuo messaggio? Abbasso il politicamente corretto, verrebbe da dire…
Questo non è un libro pedagogico. Non voglio insegnare niente a nessuno, figuriamoci. L’assurdità del politicamente corretto è che ha svuotato le parole di significato. Per ogni singola parola ormai esiste una perifrasi con cui addolcire la pillola. Mi interessa il problema linguistico che stiamo affrontando in Occidente: c’è sempre più paura di dire cose che potrebbero farci apparire non molto compatibili a livello sociale. Tendiamo a parificare ogni cosa, a partire dalle parole. Abbiamo il costante terrore di essere considerati darwinisti, razzisti, sessisti, generalmente discriminatori. Per paura di dire cose sbagliate, si dice tutti le stesse cose. Quindi non si dice più niente.

Il ritmo narrativo è incalzante, è un flusso continuo che prende per mano il lettore e lo conduce fino all’ultima pagina senza sosta. Com’è strutturato Mover dal punto di vista narrativo?
Il libro doveva essere strutturato in questo modo. Non è stata neppure una scelta. Il flusso degli eventi e dei pensieri rispecchia il ritmo del tempo inteso non come flusso ordinato al cui interno le cose accadono. Il tempo non è un contenitore ma è creato dalle azioni e dai fatti che accadono. Se non accadesse nulla il tempo non esisterebbe. Tanto più denso il ritmo degli accadimenti tanto più rapido è il tempo. Tempo, cambiamento e azione sono quindi in una relazione costante. E il ritmo del tempo del nostro mondo è un ritmo che accelera costantemente, non gli si può chiedere di rallentare perché siamo noi stessi, con le nostre azioni a generarlo. Al massimo si può chiedere di scendere! Ecco perché Mover non poteva comporsi con un ritmo narrativo diverso.

Mover è un libro solo per giovani? Chi dovrebbe leggerlo e perché?
Mover è un libro per chiunque abbia voglia di confrontarsi con un frammento della realtà in cui viviamo. Forse può risultare “strano” per chi tende a voltarsi dall’altra parte rispetto al modo in cui si dà il mondo, ma tant’è. La realtà, non la verità, è sempre rivoluzionaria.

Hai avuto qualche autore di riferimento, qualcuno a cui ti sei ispirato?
Gli autori di riferimento sono molti, addirittura troppi. Tendo a procedere per accumulazione, non sono certo un purista. Ma in realtà, poi, gli autori di riferimento sono tutti e nessuno se si ha la presunzione di avere creato qualcosa di originale. Ci fosse stato un autore in cui mi fossi riconosciuto in pieno, non avrei scritto questo libro. Mover si articola attraverso argomenti diversi per parlare di una sola cosa, questa nuova coscienza che abita il mondo. Quindi autori per me importanti sono stati i più disparati: Walt Whitman, Hayek, Prigogine, RW Emerson, Popper, Cormac McCarthy e potrei andare avanti per mezz’ora. Dovrei anche citare tutta la musica e tutti i film che certo non sono su un gradino inferiore.

Un giovane autore marchigiano sceglie di pubblicare con una casa editrice marchigiana, seppur rinomata a livello nazionale, come la Liberilibri: un valore aggiunto?
Il fatto che Liberilibri sia marchigiana in realtà non credo abbia contato molto. Penso semplicemente che fosse la casa editrice ideale con cui pubblicare questo tipo di libro. Possiedono allo stesso tempo sia il rigore editoriale e tematico sia la forza visionaria per puntare su un testo come Mover.

Cosa ti aspetti da questo libro?
Mi aspetto quello che si aspetta qualsiasi autore sincero che crede nel proprio prodotto, vendere più copie possibile. Se poi questo aiuterà anche il dibattito vario ed eventuale o una diversa visione delle cose, tanto meglio.

Tu hai lasciato Montegiorgio e le Marche per frequentare l’università a Roma e quindi a Shanghai, poi hai vissuto a Milano e a Londra per lavoro. Hai intenzione di tornare a vivere e lavorare qui? Quali progetti hai per il tuo futuro?
Tendo praticamente a non fare progetti per il futuro. Nella mia esperienza, fino ad ora, la maggior parte dei piani che avevo fatto sono stati costantemente disattesi, nel bene e nel male.



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X