Rischio di tagli al personale Atac
I sindacati: “Pronti allo sciopero”

CIVITANOVA - I rappresentanti dei lavoratori alzano la voce: chiedono certezze per il futuro degli autisti in odor di part time. Stoccate ai vertici dell'azienda ed al Comune: "Servono 300 mila euro per non sopprimere servizi primari ai cittadini"

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Maurizio Procaccini della Cgil e Oreste Pantanetti della Cisl

Maurizio Procaccini della Cgil e Oreste Pantanetti della Cisl

di Maikol Di Stefano

Sindacati al fianco dei lavoratori dell’Atac, dopo le voci che sono circolate negli ambienti su possibili tagli ai contratti. Ed agitano lo spettro dello sciopero.
In una conferenza stampa hanno rimarcato la loro posizione  sul braccio di ferro, partendo dalla velata possibilità di trasformare in part time alcune posizioni a tempo indeterminato.  C’erano stamane Gianluca Squadroni (segretario provinciale di Faisa Cisal), il collega Paolo, Oreste Pantanetti (Rsu Cisl), Luciano Borroni (Uil), Maurizio Procaccini (Cgil) e Fabrizio Costantini (Cisl).
“La nostra necessità di intervenire sulla vicenda – spiega Costantini – è nata dopo aver letto tramite la stampa tante cose. Avremmo preferito, che il tutto si fosse risolto in altre sedi senza innescare una polemica infinita sui giornali.” Tra le “polemiche”, innescate a mezzo stampa e non solo, anche i termini di paragone sulla realtà Atac di Civitanova e l’Apm di Macerata. Tema, che sta molto a cuore ai rappresentanti sindacali. “Civitanova non è paragonabile con Macerata, ogni cittadina ha i suoi servizi e la sua realtà. Dirigenti dell’Atac che lo stanno facendo, forse, vogliono solo nascondere la propria incompetenza”. In una discussione così accesa, che è d’interesse per l’intera cittadinanza, nasce spontanea la domanda: Perché l’Atac è in perdita? La risposta, stando ai dati dei sindacati, andrebbe ricercata nel fatto che il Comune di Civitanova stia sottopagando i servizi forniti dalla società stessa.

Fabrizio Costantini della Filt Cisl

Fabrizio Costantini della Filt Cisl

“Il Comune fornisce per il servizio di scuolabus 62.000 euro annui – dice Procaccini –  per lo stesso l’Atac impiega quattro operatori, ognuno di essi ha un costo annuo di 40.000 euro lordi. Andrebbero aggiunti i costi di gestione del bus, il gasolio e tutto ciò che serve per mantenere la macchina operativa”.
La richiesta dei sindacati è quindi quella di un maggior investimento da parte del Comune? Sì, in parte sì, ma c’è anche altro. Ovvero, la mancanza da parte dei dirigenti Atac di mordente. “Dovrebbero essere loro – secondo Costantini – a chiedere questi 250-300.000 euro annui che servono per mantenere il servizio. La settimana prossima ci incontreremo, a noi in realtà non interessa il rapporto che c’è l’Atac e il Comune. A noi interessa la categoria autisti e se non troveremo le giuste garanzie, potremmo arrivare anche allo sciopero. Chiediamo che venga creato un piano industriale. Oggi, abbiamo letto sui giornali dell’accordo rinnovato anche per quest’anno, sul discorso del bus navetta per i bagnanti. Perché però nessuno ci dice quanto ci costa?”.
Squadroni suggerisce poi anche delle strade alternative per provare a recuperare degli incassi: “Sperimentiamo qualcosa di nuovo, proviamo a far pagare un servizio anche solo col costo simbolico di un euro. Penso alla linea Polisportiva-piazza XX Settembre. Lì deve esserci poi un’amministrazione che incentivi l’utilizzo di tale alternativa alla classica autovettura”.  Pantanetti lamenta che “finora l’azienda, ha sempre fatto muro con noi dipendenti. Il sindacato, dal canto suo, ha cercato un dialogo senza trovare terreno fertile”.



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